Al XIII congresso regionale dell’associazione anche gli assessori regionali Gaetano Armao e Marco Venturi, il deputato dell’Ars Michele Cimino, il presidente della Provincia di Palermo Giovanni Avanti, l'On. Vincenzo Marinello, il commissario straordinario dell’Ircac Antonio Carullo, il coordinatore regionale di Banca Prossima Giuseppe Navetta, e i presidenti regionali di Confcooperative, Legacoop, Unci e Unicoop
“Il mondo delle cooperative ha svolto un ruolo fondamentale per l’economia siciliana in questi anni. Ha tenuto fede alla sua funzione sociale, soprattutto per quanto riguarda l’assistenza alle famiglie in difficoltà, e ha rappresentato un baluardo contro l’avanzare della crisi. Questo però non può fare dimenticare le tante difficoltà che continuano a patire le nostre imprese. Le istituzioni devono fare di più, lavorando a riforme strutturali e promuovendo un settore come quello della cooperazione che oggi contribuisce per oltre l’8 per cento alla formazione del Pil”. Lo ha detto Michele Cappadona, presidente dell’Agci Sicilia, nel corso del XIII congresso regionale dell’associazione al quale hanno partecipato, tra gli altri, anche l’assessore regionale al Bilancio Gaetano Armao, l’assessore regionale alle Attività produttive Marco Venturi, i deputati dell’Ars Vincenzo Marinello, Riccardo Savona e Michele Cimino, il presidente della Provincia di Palermo Giovanni Avanti, il commissario straordinario dell’Ircac Antonio Carullo e i presidenti regionali di Confcooperative, Legacoop, Unci e Unicoop.
“Sono molto legato all’Agci e più in generale a un settore come quello delle cooperative che ha sicuramente un ruolo importante nella nostra economia”, ha detto l’assessore Armao, che ha anche affrontato il tema del federalismo: “E’ giusto chiedere una maggiore responsabilizzazione agli enti locali, ma questo non può avvenire senza che si attivino al contempo efficaci meccanismi di perequazione”. Per l’assessore Venturi, “il nostro settore produttivo ha bisogno di riforme strutturali come quelle sui trasporti, sulla banda larga, sugli appalti e sulla formazione professionale”.
Anche Cappadona ha richiamato la necessità di riforme strutturali: “Dobbiamo rilanciare l’economia attraverso la ricerca e l’innovazione. La Sicilia – ha aggiunto - ha un patrimonio di tradizioni che possono e devono essere rivalutate e valorizzate proprio sfruttando le nuove tecnologie e i nuovi processi produttivi. D’altra parte, è importante avviare politiche in grado di incentivare e favorire la costituzione di reti di impresa”.
Nel corso del congresso, Cappadona ha presentato i numeri della sua associazione. Numeri che mostrano il peso crescente dell’Agci nel tessuto economico e sociale dell’Isola. Dal 2005 a oggi, infatti, sono state quasi 700 le nuove cooperative entrate nel circuito dell’Agci siciliana. Un vero e proprio boom che ha portato a 31 mila il numero dei soci per un fatturato che nel 2010 ha raggiunto quasi i 500 milioni di euro.
“Questi dati ci riempiono d’orgoglio – ha continuato Cappadona – e sono frutto del lavoro e dei sacrifici dei nostri soci e di chi, come il presidente nazionale Rosario Altieri, ha saputo rilanciare l’associazione in un momento di grave difficoltà”.
Soddisfazione è stata espressa anche dallo stesso Altieri: “I progressi fatti in questi anni dall’Agci Sicilia sono sotto gli occhi di tutti - ha detto - E’ importante che a questo lavoro si accompagni l’impegno delle istituzioni, prima fra tutte la Regione, verso riforme che aiutino le imprese a uscire dalla dura crisi economica che le ha colpite”.
Guarda il video dell'intervista al presidente Nazionale AGCI Rosario Altieri