Nell’arco di un ventennio la Sicilia ha vistoscomparire 350 mila ettari di superficie coltivata.Per avere un’idea, si tratta una superficie pari aquella della provincia di Catania. Un enorme buconero dove un tempo crescevano frutteti, ulivi, vignee grano. E con essi, aziende e lavoro.
E’ questo uno dei tanti dati che servono a fotografarela crisi dell’agricoltura siciliana. Una crisi cheha radici lontane, ma che negli ultimi tempi si è andataincancrenendo per effetto di diversi fattori.«Gli agricoltori siciliani – dice Michele Cappadona,presidente dell’Agci Sicilia - si sonoritrovati schiacciati da un lato dall’aumento deicosti di produzione e dall’altro dalla contrazionedel valore della produzione. Una tenaglia micidiale,che ha messo in ginocchio il settore».
Per avere un’idea, tra il 2005 e il 2010 si sono avutiaumenti del 30 per cento del costo dei fertilizzantie del 22,4 per i mangimi, mentre solo nei priminove mesi del 2011 il costo del carburante è aumentatodel 10,6 per cento.....