Pronto l’Avviso “Più Cooperazione”, una misura per le cooperative siciliane, le cui risorse riguarderanno tutti i settori della cooperazione, per obiettivi di sviluppo e di gestione.
«È giunto il momento - dichiara Michele Cappadona - di ripristinare come linea strategica regionale la cooperazione giovanile, dismessa a suo tempo per colpa di una cattiva gestione frutto di una pessima stagione politica. Occorre recuperarne le finalità autentiche di misura di sviluppo economico, per creare una nuova generazione di giovani imprenditori»

Nel corso della seduta consiliare dell’Ircac tenutasi il 15 aprile scorso a Palermo, il direttore generale facente funzioni dell’Irca - Pietro Tortorici - ha comunicato al Cda dell’Irca l’intendimento del Dipartimento delle Attività Produttive, confermato dall’assessore Edy Tamajo e dal dirigente generale Dario Cartabellotta, di nuovi imminenti interventi legislativi in favore del settore delle cooperative mediante l’utilizzo di risorse comunitarie, con una misura specifica - Più Cooperazione - che verrebbe a rappresentare un elemento di rilancio dell’Ente nella componente riguardante il settore cooperativo, analogamente a quanto già previsto in favore del settore degli artigiani.
La misura “Più Cooperazione” pensata per le cooperative siciliane di tutti i settori, che secondo le previsioni avanzate, potrà non solo rappresentare in questo momento una boccata d’ossigeno ma essere volano per lo sviluppo e la crescita delle imprese cooperative siciliane, ponendo un argine alla crisi nei comparti maggiormente colpiti e dando possibilità concrete ai giovani che vogliono investire e scommettere su se stessi, restando sulla propria terra.
Il direttore generale f.f. dell’Irca Pietro Tortorici esprime soddisfazione e garantisce piena collaborazione anche nella fase successiva alla pubblicazione dell’Avviso, quando le cooperative potranno elaborare i propri progetti e presentare le relative istanze, considerato che quello che stiamo attraversando è un momento delicato per il Paese e per la Cooperazione.
“Gli ultimi incontri con il dirigente generale e con l’assessore del Dipartimento Attività Produttive - dichiara Tortorici - hanno rappresentato una proficua occasione di confronto sulle principali tematiche che riguardano la cooperazione in Sicilia. La Regione Siciliana, dando seguito anche alle nostre sollecitazioni, è pronta a quanto pare a mettere in campo azioni di reale sostegno, di cui potranno beneficiare le cooperative di tutti i settori. Attendiamo adesso di conoscere i dettagli della misura, che potrà incidere fortemente sull’economia stessa dell’Isola, se consideriamo che il mondo della cooperazione siciliana conta più di 15600 imprese. Abbiamo istituito un tavolo tecnico, i cui lavori riprenderanno a breve - conclude Tortorici - per predisporre tutti gli atti e gli adempimenti necessari, occupandosi in particolare di tutte quelle modifiche necessarie alla Misura per operare in tempi brevi con le società cooperative”.

«Apprendiamo dalla stampa», dichiara Michele Cappadona, presidente dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane-AGCI Sicilia, «che la Regione è già pronta a pubblicare l’avviso “Più Cooperazione”, deciso dall’assessorato alle Attività Produttive guidato da Edy Tamajo, “sulla scorta delle indicazioni e delle richieste avanzate dal mondo della Cooperazione”. Salutiamo la notizia come positiva in sé, anche se non sappiamo nulla sulla consistenza e caratteristiche degli aiuti effettivamente contenuti. Da anni l’AGCI ha chiesto espressamente l’attivazione per le cooperative di una misura analoga a quella “Più Artigianato”, trovando ingiusto e omissivo non avere sin dall’origine compreso nell’iniziativa entrambi i settori produttivi, cooperazione e artigianato, tutelati dal medesimo art. 45 della Costituzione. Abbiamo più volte chiesto, inoltre, - continua Cappadona - un tavolo di concertazione per mettere a punto i dettagli, ai fini dell’efficacia specifica di ciò che sin da subito abbiamo battezzato “Più Cooperazione”. Non sono mancate unilaterali segnalazioni da parte nostra sulle agevolazioni da attivare, che non hanno però condotto ad alcun dibattito. L’AGCI ritiene che la “Politica è Dialogo” e la mancanza di confronto del Dipartimento di Via degli Emiri con tutte le associazioni riconosciute di rappresentanza delle cooperative sia una lacuna politica imperdonabile e lesiva dei principi di trasparenza e corretta amministrazione».
«Non sappiamo se tardivamente e a cose fatte - continua Cappadona - l’Assessorato alle Attività Produttive vorrà informarci formalmente sulle decisioni adottate. Noi lamentiamo come la “disattenzione” verso la Cooperazione siciliana nell’ultimo decennio emerga chiaramente anche dall’improvvida iniziativa della fusione degli istituti di credito agevolato di proprietà della Regione dedicati a cooperative e artigiani, IRCAC e CRIAS, nell’IRCA, iniziata nel 2018 e mai portata a termine. Iniziativa rispetto alla quale AGCI è fortemente contraria, per la specialità fisiologica che il credito cooperativo deve avere nei confronti di quello artigiano. Le imprese cooperative, prevalentemente mPMI, non hanno alcun limite dimensionale, alcune hanno àmbito operativo multiregionale o nazionale, fatturati da centinaia di milioni, migliaia di soci e/o dipendenti. Le imprese artigiane possono invece avere al massimo 40 dipendenti (compresi un numero di apprendisti, da 8 a 24). Riteniamo inoltre inspiegabile l’ostinazione con cui si è assecondata la candidatura e si è voluto nominare come componente di cda IRCA il presidente di una centrale cooperativa siciliana, in palese conflitto di interessi. Riteniamo molto più logico e adeguato che l’IRCAC resti autonomo, con personale specialistico dedicato. È giunto il momento, infine - conclude Michele Cappadona -, di ripristinare come linea strategica la cooperazione giovanile, dismessa a suo tempo per colpa di una cattiva gestione frutto di una pessima stagione politica. Occorre recuperarne le finalità autentiche di misura di sviluppo economico per creare una nuova generazione di giovani imprenditori».
La Misura “Più Cooperazione”, nelle dichiarazioni dell’Assessorato Attività Produttive, intende venire incontro al fabbisogno delle imprese, contrastare i mutamenti economici e finanziari generati dalla perdurante crisi e dall’incremento dei costi energetici, agevolando così le imprese siciliane che vogliono effettuare investimenti, usufruendo di finanziamenti bancari o contratti di leasing finanziario o finanziamenti concessi da intermediari finanziari iscritti nell’albo ex art. 106 TUB o finanziamenti concessi dagli Operatori del Microcredito iscritti nel registro della Banca d’Italia, attraverso l’abbattimento dei costi del finanziamento e la corresponsione di un contributo sullo stesso. Il Dipartimento delle Attività Produttive, infatti – tenuto conto della consistenza del sistema cooperativistico siciliano - si è impegnato per ampliare anche alle società cooperative con sede legale in Sicilia i benefici già destinati agli Artigiani.
L’Amministrazione Regionale su input del dirigente generale delle Attività Produttive, Dario Cartabellotta, ha chiesto interventi legislativi precisi per rilanciare il comparto della Cooperazione, anche con la previsione di un Ufficio di Monitoraggio e Controllo Fondi Europei, che svolga un’attività di verifica e individuazione di tutte le misure utilizzabili per il mondo delle imprese ed in particolare delle società cooperative.
La Sicilia ha bisogno della Cooperazione, un patrimonio del territorio e dell’intera comunità ed è per questo che si auspica si volglia operare con un disegno condiviso tra Regione, Ircac e Centrali cooperative per il rinnovamento e il rilancio della Cooperazione Siciliana.