<<Centrali cooperative Aci Sicilia su vicenda accorpamento istituti regionali di credito: «Apprezziamo la posizione del M5S su Ircac, Irfis e Crias. Attenzione a non portare avanti rivoluzioni ‘al buio’. Sì a progetti innovativi, ma servono confronto e scelte efficaci>>
Bloccato in atto il credito da parte degli istituti finanziari della Regione. Dopo la denuncia da parte delle associazioni degli artigiani per la Crias, anche le centrali cooperative lanciano l’allarme sullo stop all’erogazione dei finanziamenti da parte dell’Ircac. L’accorpamento dei due istituti con l’Irfis era stato deciso già dal governo Crocetta. Una delibera di giunta del governo Musumeci lo scorso 9 febbraio ha confermato il percorso che ha trasferito i fondi dagli istituti finanziari alle casse della Regione per far fronte ai buchi di bilancio, come ideato dall’allora assessore all’Economia Baccei nel 2016, decisione che ha interrotto però i meccanismi di erogazione.
“Il mondo della cooperazione non ha modo migliore di rappresentare il suo intento di massima collaborazione con il governo della Regione Siciliana se non rendendosi sempre disponibile alla concertazione sui problemi concreti. Specialmente per quanto riguarda il delicatissimo e strategico settore del credito alle imprese”, afferma Michele Cappadona, presidente regionale dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane.
Di recente la procura della Corte dei Conti ha aperto un fascicolo per accertare la veridicità su una presunta “voragine” nei conti dell’Ircac, l’Istituto regionale per il credito alla cooperazione. Su proposta del M5S, l’Ars ha approvato all’unanimità l’istituzione di una commissione parlamentare di indagine sui crediti in sofferenza dell’Ircac, estendendone le attività a Crias e Irfis.
Estremamente critico il Movimento 5 Stelle verso le modalità con cui il governo intenderebbe procedere all’accorpamento di Ircac e Crias nell’Irfis.
“Troviamo non solo assurdo – sottolineano il vicepresidente dell’Ars Giancarlo Cancelleri e la deputata regionale del M5S Angela Foti – ipotizzare una ‘liquidazione last minute’ di questi due enti strategici, ma persino surreale farlo prima ancora di costituire all’Ars la commissione di indagine su Ircac, Crias e Irfis, chiesta e ottenuta dal M5S. Se quanto denunciamo fosse confermato, il Governo dimostrerebbe di agire in modo unilaterale, antidemocratico, omettendo un passaggio con le parti sociali e una discussione nelle commissioni di merito”.
La posizione congiunta delle centrali cooperative ACI: “Le commissioni dell’Assemblea Regionale Siciliana ed il Governo ci convochino”
“Apprezziamo la posizione assunta dal Movimento 5 Stelle in merito all’esigenza di ridare immediatamente piena operatività ad Ircac e Crias (bloccati dalla decisione di dichiarare strumentali i loro relativi fondi) e di compiere un’attenta valutazione prima di procedere con il progetto di riforma e accorpamento di Ircac, Crias e Irfis. I deputati Cancelleri e Foti hanno colto nel segno; serve infatti percorrere la strada del risanamento e dell’efficientamento ma va evitata la solita logica di ‘gettare il bambino con l’acqua sporca’. Del resto che senso avrebbe per l’ARS l’aver votato all’unanimità la proposta di costituzione di una commissione d’inchiesta sul funzionamento di Ircac, Crias e Irfis, per poi essere chiamata a deliberare in fretta e furia sullo stesso argomento, senza aver fatto alcun approfondimento?”. È questa la posizione congiunta di Gaetano Mancini, Pietro Piro e Michele Cappadona, a nome dell’articolazione regionale dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, costituita da Agci, Confcooperative e Legacoop, sulla vicenda dell’unificazione dei tre istituti finanziari pubblici, deciso dal Governo isolano e inserito nella legge finanziaria regionale.
“In questo momento – continuano i presidenti siciliani delle tre centrali cooperative – centinaia di piccoli imprenditori attendono risposte in merito a istanze presentate e da deliberare o addirittura l’erogazione di finanziamenti già deliberati. È inutile dichiarare che si vuole puntare sullo sviluppo delle imprese se poi nei fatti si pongono ostacoli alle loro attività. E noi crediamo non sia ammissibile pensare di modificare il sistema senza coinvolgere i relativi destinatari. Le commissioni dell’Assemblea Regionale ed il Governo ci convochino. Non ci presenteremo con posizioni contrarie ai disegni di innovazione, ma l’innovazione va fatta tutelando ciò che ha dimostrato di funzionare. I problemi dell’Ircac sono derivati da leggi ‘speciali’ della Regione e non dalla sua attività istituzionale come il credito di esercizio e a medio termine. Abbiamo da fornire esperienze dirette e dati inoppugnabili che vanno tenuti in conto se veramente, come siamo certi che sia, si vuole lo sviluppo delle imprese. È in questo scenario abbiamo tutto l’interesse a sostenere percorsi di rinnovamento, che portino innovazione, efficienza e sviluppo. Non mancherà il nostro impegno per procedere in tale direzione”.
Credits: ilgazzettinodisicilia.it