“Il messaggio da parte del mondo delle cooperative è arrivato forte e chiaro”, afferma Michele Cappadona, presidente Agci Sicilia. “L’allarme da parte delle imprese per il futuro del credito agevolato in Sicilia è stato recepito. La Commissione Bilancio dell’Ars ha stralciato l’accorpamento di Ircac e Crias nell’Irfis previsto nel primo articolo del disegno di legge finanziaria regionale”.
I vertici regionali dell’Alleanza delle Cooperative esprimono soddisfazione nel vedere accolte le loro richieste, ribadite durante l’audizione in Seconda Commissione, presieduta da Riccardo Savona, dello scorso martedì 10 aprile all’Ars.
“L’iniziativa di fondere Ircac, Crias e Irfis in un unico polo bancario, Irfis-Finsicilia, sarebbe disastrosa per il sistema delle imprese siciliane”, chiarisce Cappadona. “L’Ircac, per le cooperative, e la Crias per gli artigiani, svolgono un ruolo fondamentale nell’accesso al credito agevolato da parte di piccole e piccolissime imprese, che hanno difficoltà enormi a sottostare ai parametri imposti dal sistema bancario ordinario”.
Il credito concesso da Ircac e Crias ha un costo significativamente più basso di quello concesso dalle strutture bancarie sottoposte alla vigilanza della Banca d’Italia, come è appunto l’Irfis.
Minore difficoltà di accesso al credito e minore costo del denaro sono possibili solo per la natura di Ircac e Crias, che non sono banche ma organismi di diritto pubblico con la finalità specifica di sostenere le piccole imprese cooperative ed artigiane, fisiologicamente più deboli, espressamente tutelate dall’articolo 45 della Costituzione.
No al polo unico bancario regionale, va mantenuto il doppio canale: il credito agevolato separato da quello ordinario
“La nostra proposta di riorganizzazione”, spiega Cappadona, “prevede di attribuire le funzioni di Ircac e Crias ad un unico soggetto, o attraverso fusione dei due enti, ovvero con la creazione di un nuovo istituto cui trasferire i fondi in atto da loro gestiti, ponendolo sotto la vigilanza dell’assessorato regionale delle Attività produttive. Questa è la via maestra per potere continuare a garantire il credito agevolato ad un tessuto d’imprese che va tutelato, vitale per la nostra economia. Un tessuto produttivo troppo debole e provato dalla crisi per potere sopravvivere alle rigide e onerose condizioni delle ordinarie regole bancarie”.
Secondo l’Alleanza delle cooperative (Agci, Confcooperative e Legacoop) la riorganizzazione del credito regionale, fortemente voluta dall’assessore all’Economia Gaetano Armao, andrebbe quindi perseguita mantenendo il doppio canale: credito agevolato per imprese cooperative e artigiane con un unico nuovo soggetto, e credito ordinario, magari potenziato da adeguato intervento legislativo gestito dall’Irfis.
“La cooperazione intende prestare la massima collaborazione verso l’intenzione del governo Musumeci di ristrutturare il sistema regionale del credito”, conclude Cappadona, “chiede però che la riforma avvenga senza passi affrettati e con la piena concertazione con le parti sociali. Siamo nella direzione giusta”.
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