C’è tempo fino al 24 gennaio 2019 per chiedere il contributo del 100% sul costo di progetti per la manutenzione, il restauro e la riqualificazione del patrimonio culturale e naturale delle aree rurali, a valere sul nuovo bando Psr, misura 7.6. L’importo massimo finanziato per progetto è di 420.000 euro.
“Il recentissimo bando PSR rappresenta una risorsa strategica, da lungo tempo attesa, per la valorizzazione della Sicilia, che non solo vanta alcuni dei borghi più belli d’Italia”, sottolinea il presidente di Agci Sicilia Michele Cappadona, “ma vede la qualità paesistica dei suoi contesti rurali incastonata in un eccezionale patrimonio naturalistico. L’elenco dei comuni nelle varie province compresi nelle aree rurali intermedie e quello delle aree rurali con problemi di sviluppo, cui è riservato il finanziamento, è assai cospicuo”.
Il bando assegna 4.000.000 di euro a sostegno per studi e investimenti relativi alla manutenzione, al restauro e alla riqualificazione del patrimonio culturale e naturale dei villaggi, del paesaggio rurale e dei siti ad alto valore naturalistico, compresi gli aspetti socioeconomici di tali attività, nonché azioni di sensibilizzazione in materia di ambiente.
La finalità è quella di promuovere il recupero, la tutela e la valorizzazione del patrimonio immobiliare e storico culturale del mondo rurale, con finalità collettive, turistico-culturali e di servizio, in un ottica di sviluppo delle zone rurali.
L’intervento promuove tanto gli assets culturali quanto quelli naturalistici, gli assets turistici quanto quelli artigianali delle specifiche aree locali, all’interno di una strategia di sviluppo articolata che produca positivi effetti economici sia sotto il profilo occupazionale e di incremento del numero di imprese che di innalzamento del livello di qualità della vita delle aree rurali.
Potranno chiedere finanziamento enti locali ed enti pubblici, gruppi di azione locale, ONG, organizzazioni operanti nei settori ambientali, paesaggistico, turistico.
“Il recupero di fabbricati e strutture di interesse storico e culturale potrebbe essere un’interessante occasione per la creazione diretta di nuova impresa e occupazione”, osserva Michele Cappadona. “Ad esempio, basti pensare di destinare un immobile recuperato a struttura museale o adibita ad esposizioni e convegni, e immaginare che delle imprese cooperative ne gestiscano anche in parte i servizi. A questo proposito, le strutture di Agci Sicilia sono a disposizione per fornire consulenza alle coop, specialmente nel caso di attività d’impresa culturale”.
Il Bando
Le disposizioni operative
Elenco delle aree rurali
Credits: ilgazzettinodisicilia.it