"Ci saranno anche gli uomini e donne del mondo della cooperazione oggi a Palermo, tra le decine di migliaia di fedeli venuti ad incontrare Papa Francesco”, dice Michele Cappadona, presidente regionale dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane.
“Il Pontefice ha dedicato sempre molta attenzione ai valori che ispirano il movimento cooperativo, sottolineandone la profonda vicinanza a quelli cristiani”.
Il mondo delle cooperative come una rete efficace di assistenza e di solidarietà
Le cooperative rappresentano, nelle parole del Santo Padre, “la memoria viva di un grande tesoro della Chiesa italiana. Infatti, sappiamo che all’origine del movimento cooperativistico italiano, molte cooperative agricole e di credito, già nell’Ottocento, furono saggiamente fondate e promosse da sacerdoti e da parroci”. La Chiesa ha sempre riconosciuto, apprezzato e incoraggiato l’esperienza cooperativa.
Papa Francesco: “Globalizzare la solidarietà. Questo si deve globalizzare, la solidarietà!”
“Nella Sua missione pastorale”, ricorda Michele Cappadona, “Papa Francesco ha affermato come le cooperative devono continuare ad essere ‘il motore che solleva e sviluppa la parte più debole delle nostre comunità locali e della società civile’. Ha sottolineato il ruolo dei suoi operatori come ‘protagonisti per realizzare nuove soluzioni di Welfare, in particolare nel campo della sanità, un campo delicato dove tanta gente povera non trova più risposte adeguate ai propri bisogni’. Ha esaltato il significato di cooperare per raggiungere un obiettivo non soltanto economico, ma che sia in stretto rapporto con la giustizia sociale, con la dignità e il valore delle persone. Il movimento cooperativo può esercitare inoltre un ruolo importante per sostenere, facilitare e anche incoraggiare la vita delle famiglie. Aiutare le donne a realizzarsi pienamente nella propria vocazione e nel mettere a frutto i propri talenti. ‘Le cooperative propongono già tanti servizi e tante formule organizzative, come quella mutualistica, che vanno incontro alle esigenze di tutti, dei bambini e degli anziani in particolare’, dagli asili nido fino all’assistenza domiciliare”.
“Infine”, sottolinea Cappadona, nelle parole del Papa “spesso le cooperative sono strutturalmente sottocapitalizzate. Occorre mettere insieme con determinazione i mezzi buoni per realizzare opere buone. Collaborare di più tra cooperative bancarie e imprese. Contrastare e combattere le false cooperative, quelle che prostituiscono il proprio nome di cooperativa, cioè di una realtà assai buona, per ingannare la gente con scopi di lucro contrari a quelli della vera e autentica cooperazione”.
Come affermato da Papa Francesco, “il movimento cooperativo italiano ha una grande tradizione, rispettata nel mondo cooperativistico internazionale. La missione cooperativa in Italia è stata molto legata fin dalle origini alle identità, ai valori e alle forze sociali presenti nel paese”.
“Questa identità connessa alla missione cooperativa”, conclude Michele Cappadona, “non significa uniformità ma ricchezza nella diversità. Oggi è più sfumata la distinzione tra cooperative cattoliche e non cattoliche, tra cooperative rosse e laiche moderate. Non vi è più una connotazione politica che le colora a priori e ne determina la collocazione in termini di contrapposizione. È quindi più facile sia mantenere la consapevolezza delle proprie differenti radici che allo stesso tempo condurre percorsi comuni e giuste battaglie, cogliendone insieme i risultati”.
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