Opportuno inserire nella riforma del credito agevolato regionale misure di contrasto ai danni al tessuto d’impresa dovuti al ritardo nei pagamenti da parte di enti pubblici, insieme a politiche attive di sostegno delle PMI più deboli.
La persistente situazione di recessione economica rende le PMI sempre più vulnerabili ai ritardi nei pagamenti della Pubblica Amministrazione, specialmente le imprese più piccole e sottocapitalizzate. Il fenomeno è già da tempo all’attenzione dell’Unione Europea, che ha riaperto la procedura di infrazione contro l’Italia.
“Proprio di recente, su questo problema abbiamo potuto registrare l’attenzione e la sensibilità dell’assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro, per quanto riguarda gli estremi ritardi nei pagamenti alle Cooperative sociali e alla indebita richiesta di uno sdoppiamento della fatturazione”, afferma Michele Cappadona, presidente regionale dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane.
“L’Assessore alla Famiglia, Mariella Ippolito, è prontamente intervenuta emanando una ulteriore circolare di chiarimenti in merito. Ma lo stato di fatto in ogni caso continua a restare drammatico, perché gran parte dei Comuni siciliani non ha nemmeno avviato l’iter per richiedere alle Asp di competenza il 40% di contributo a loro carico che i Comuni ricevono a titolo di compartecipazione alle rette di ricovero degli utenti all’interno delle comunità alloggio per disabili psichici gestite dalle coop sociali, le quali, nel fuoco incrociato dei rimbalzi burocratici, soffrono i ritardi dei pagamenti di queste rette anche oltre i 24 mesi. Per questa ragione ci rivolgiamo ancora alla disponibilità dell’Assessore Ippolito affinché, in fase di assestamento di bilancio, provveda a stanziare almeno ulteriori 10 milioni di euro da aggiungersi ai 9,8 già stanziati nell’esercizio 2018.
Paradossale la posizione del Comune di Messina, il cui Dipartimento delle Politiche Sociali con una propria interpretazione del tutto contraria alle indicazioni dell’Assessorato alla Famiglia, sta obbligando le imprese sociali ad emettere una nota di credito pari al 40% degli importi delle rette, invitando le cooperative a fatturare quella somma direttamente alla Asp. Tale anomala pretesa della burocrazia è palesemente irregolare anche dal punto di vista fiscale e tributario.
Essendo valse a nulla le proteste delle imprese e i precisi chiarimenti dell’Assessorato, ci rivolgiamo ora al sindaco Cateno De Luca, perché ripristini la legalità, intervenendo direttamente nei confronti degli uffici comunali inadempienti. Come sempre più spesso accade, siamo costretti ancora una volta a stigmatizzare che la burocrazia degli enti locali, la sua lentezza e l’arbitrio degli uffici, sono gli ostacoli più grandi, non solo allo sviluppo, ma alla stessa sopravvivenza delle imprese siciliane”.
Sui ritardi dei pagamenti delle rette per il ricovero di utenti presso le comunità alloggio per disabili psichici, analoga situazione di stallo si registra nelle province di Catania e Siracusa, le cui imprese del territorio scenderanno congiuntamente in piazza a manifestare insieme ai sindacati, e poi nelle province di Palermo, Agrigento e, in generale, sull’intero territorio regionale.
Ma il problema del mancato rispetto dei termini di pagamento massimo previsti per legge (30 ovvero, in alcuni casi, 60 giorni) riguarda tutte le imprese, non solo quelle che operano nel sociale.
Misure di sostegno alle imprese siciliane attraverso la riforma del credito regionale in atto
“Recessione e mancato pagamento nei termini sono ormai fenomeni cronici”, continua Michele Cappadona, “per i quali è indispensabile un intervento a livello di sistema regionale. Poiché le banche rifiutano ormai linee di finanziamento alle imprese per i crediti verso la PA, è necessario che vengano attivati, presso gli istituti di credito di proprietà della Regione (Irfis, Ircac e Crias) specifiche procedure per l’immediata anticipazione delle somme dovute da enti pubblici, a sostegno del tessuto delle imprese, che rischia di collassare”.
Il governo Musumeci ha proprio di recente intrapreso la riforma del credito agevolato regionale, che condurrà all’accorpamento di Ircac e Crias, ancora in fase di regolamentazione. Nel quadro delle politiche coerenti con la riforma, che mirano allo sviluppo dell’economia del territorio, è certamente compatibile adottare misure di contrasto al vulnus del ritardo dei pagamenti delle PA.
A queste misure creditizie vanno aggiunte delle opportune efficaci politiche di sostegno alle piccole imprese, nei settori maggiormente critici.
“Un esempio ce l’ha fornito pochissimi giorni fa la Regione Toscana, che ha approvato una legge che riserva la quota dal 3 fino all’8 per cento degli appalti al mondo della cooperazione sociale, assicurando la valorizzazione dei punteggi nelle gare del progetto di inserimento sociale. Naturalmente l’Agci è pronta, come di consueto”, conclude Cappadona, “a dare il massimo contributo di collaborazione con il governo della Regione Sicilia, per mettere a punto il quadro delle politiche strategiche da attivare per arginare definitivamente il problema dei ritardi dei pagamenti e il rilancio del settore della cooperazione”.
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