22,5 milioni destinati ai piani di zona, 6,4 all’integrazione socio sanitaria, 1 milione all’aggiornamento degli operatori pubblici coinvolti nelle politiche dei distretti, 1,6 all’attivazione dell’assistenza tecnica, 650 mila euro al rafforzamento delle forme associative tra i Comuni.
La ripartizione è stata effettuata dopo che il Governo Musumeci nei giorni scorsi ha approvato le linee guida per l’attuazione delle politiche sociali regionali.
“Tra gli interventi che saranno potenziati, i servizi per l’accesso nonchè la presa in carico da parte delle rete assistenziale e i servizi e le misure per favorire la permanenza a domicilio”, annuncia l’assessore regionale alla Famiglia Mariella Ippolito. “Vogliamo privilegiare, per l’importanza in termini emotivi, affettivi e relazionali, la permanenza nell’abituale contesto di vita per la persona beneficiaria del servizio oltre ad assicurare alla persona in condizioni di fragilità una struttura organizzativa in grado di assolvere pienamente alla funzione di accesso al sistema integrato dei servizi sociali.
“La programmazione annunciata dall’assessore alla Famiglia e al Lavoro Mariella Ippolito è un segnale forte di attenzione per tutti gli operatori del settore sociosanitario”, afferma Michele Cappadona, presidente regionale dell’Associazione generale delle cooperative italiane. “Manifestiamo apprezzamento come Agci Sicilia per le iniziative che potranno essere attivate attraverso il piano di ripartizione”.
“Tra le altre misure che saranno attivate dai distretti”, ha spiegato l’assessore Ippolito, “il sostegno all’inclusione socio-lavorativa, i servizi semiresidenziali e le attività laboratoriali per lo sviluppo delle capacità e abilità per persone con disabilità, ma anche il sostegno alla vita indipendente e l’assistenza domiciliare integrata.
Con le somme che abbiamo ripartito verranno definiti i piani di zona per il 2018 e per il 2019, all’interno dei quali verranno realizzati alcuni servizi come quelli funzionali all’attuazione del piano personalizzato, volti a favorire la partecipazione della persona disabile alle attività scolastiche, formative, socio-lavorative, sanitarie, riabilitative, culturali, ricreative.
Abbiamo previsto inoltre appositi interventi volti sia alla formazione, da parte di personale interno dell’Assessorato della Famiglia, dei funzionari comunali che si occupano della materia, sia al potenziamento della dotazione strumentale e delle risorse umane destinate al settore, come assistenti sociali o psicologi”.
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