Decreto sicurezza colpisce il Cara di Castelnuovo, 535 migranti e 120 dipendenti della coop Auxilium.
In esecuzione del Decreto sicurezza, il Viminale chiude il Cara (Centro Accoglienza Richiedenti Asilo) nel comune di Castelnuovo di Porto, a poca distanza da Roma, con i suoi 900 posti il secondo più grande d’Italia.
In partenza verso altre strutture in varie regioni 305 dei 535 ospiti. Tutti gli altri profughi ospitati verranno portati via, tranne qualche decina di titolari di permessi umanitari: finiranno direttamente sulla strada, perché per loro non è più prevista alcuna assistenza. Pesanti anche le conseguenze occupazionali per i 120 operatori, tutti assunti a tempo indeterminato.
“Il mondo della cooperazione, che trae massima ispirazione dai principi di solidarietà e integrazione, non può che schierarsi contro la decisione di chiudere il Cara di Castelnuovo gestito dalla cooperativa Auxilium”, afferma Michele Cappadona, presidente regionale dell’Associazione generale delle cooperative italiane – Agci Sicilia. “Applicare la legge è doveroso, ma sempre nel rispetto dei principi umanitari e dei diritti dei lavoratori. E non certo distruggendo ciò che funziona. Durante i 5 anni di gestione della cooperativa Auxilium, nel Cara di Castelnuovo sono passati 8mila profughi, tra cui 700 minori. Questa improvvisa decisione cancella l’esperienza e annienta l’impegno profuso da oltre 120 operatori assunti a tempo indeterminato: medici, psicologi, insegnanti, interpreti e lavoratori italiani che hanno prestato finora la loro opera all’interno dei percorsi d’integrazione”.
“Co-fondatore della cooperativa Auxilium è Angelo Chiorazzo, vicepresidente nazionale dell’Agci, di cui la coop Auxilium nel suo settore è il fiore all’occhiello [ascolta intervista]. È inconcepibile”, continua Cappadona, “che una struttura così importante venga annichilita da un giorno all’altro, con assoluta indifferenza sulla sorte dei migranti, abbandonati per strada, alla mercé di chi ricatta e sfrutta coloro che si trovano in stato di bisogno. E con il massimo disinteresse verso i dipendenti della cooperativa che improvvisamente si trovano senza alcun mezzo di sostentamento. Si dice che la chiusura farà risparmiare un milione l’anno, somma che non compensa affatto i 120 posti di lavoro cancellati. Non possiamo che associarci alla protesta verso la modalità con cui si è voluto procedere, ed invocare un’immediata trattativa con il Governo affinché, pur nel rispetto delle norme, si trovi una soluzione per centinaia di migliaia di migranti in condizione di irregolarità, e per il futuro degli operatori dell’Auxilium”.
“Occorre anche fare chiarezza”, conclude Michele Cappadona, “affinché non venga fatta leva, con argomenti strumentali, su sentimenti populisti per colpire in maniera indiscriminata il mondo della cooperazione e il prezioso lavoro di tutti i suoi operatori impegnati nel sociale. L’Agci sarà al fianco dei lavoratori della Auxilium, che fino ad oggi hanno fatto la loro parte fronteggiando validamente l’emergenza umanitaria dei migranti, riscuotendo meritati riconoscimenti ed ampio apprezzamento per la gestione dei percorsi d’integrazione”.
Credits: ilgazzettinodisicilia.it