L’assessore regionale ai Beni culturali, Sebastiano Tusa, presenterà oggi 14 febbraio alle 19 a Palazzo Riso a Palermo, il primo museo virtuale siciliano.
Il “Sicilia Virtual Museum” è un vero e proprio viaggio all'interno del patrimonio culturale della Sicilia, una visione mediante realtà immersiva a 360° di oltre 20 siti del giacimento culturale della Regione che potranno essere visitati attraverso degli occhiali idonei a questo tipo di fruizione.
“Si tratta di un progetto che intende allineare i siti culturali siciliani agli standard europei - sottolinea l'Assessore Tusa - Oggi i siti culturali devono saper promuovere il proprio patrimonio e nello stesso tempo implementare la loro offerta di tipo esperienziale. Il Sicilia Virtual Museum garantisce all'utente di essere protagonista di questa esperienza con il patrimonio storico e artistico della nostra regione. E peraltro, cosa di fondamentale importanza, consente di vedere sotto un'altra lente sia il contenuto che il contenitore culturale”.
“È una grande soddisfazione prendere atto che sia una cooperativa culturale aderente all’AGCI l’impresa realizzatrice del “Sicilia Virtual Museum” della Regione Siciliana”, dichiara Michele Cappadona, presidente Agci Sicilia. “Si tratta della Nexus, diretta da Dario Fidora, cooperativa che ha in gestione il centro di produzione multimediale CENTRICO dell’Università degli studi di Palermo. Il nuovo museo virtuale regionale è la prima realizzaione digitale innovativa del suo genere per la fruizione e promozione internazionale ufficiale della cultura e l’identità della Sicilia”.
Il Sicilia Virtual Museum debutta presentando i seguenti siti: 1) la Valle dei Templi di Agrigento; 2) l'area archeologica e il teatro greco di Siracusa; 3) il teatro greco di Taormina; 4) l'area archeologica di Tindari; 5) l'area archelogica di Segesta; il Parco archeologico di Selinunte e Cave di Cusa; 6) la Villa Romana del Casale di Piazza Armerina; 7) il Museo Archeologico Salinas; 8) il Museo Whitaker di Mozia; 9) il Museo del Satiro danzante di Mazara; 10) l'area archeologica di Morgantina; 11) Palazzo D'Aumale di Terrasini; 12) l'anfiteatro romano di Catania; 13) il Museo archeologico Bernabò Brea di Lipari; 14) il museo archeologico Paolo Orsi di Siracusa; 15) il Parco archeologico dei Sesi di Pantelleria; 16) l'area archeologica di Himera; 17) il Museo regionale di Aidone; 18) la Grotta del Genovese di Levanzo; 19) il Teatro romano e l'Odeon di Catania; 20) l'Antiquarium di Himera; 21) l'Orecchio di Dioniso.
Ogni visita avrà la durata media di circa 4 minuti, l'utente potrà decidere se visitare una singola struttura o sottoporsi all'intero viaggio decidendo anche l'ordine delle sue mete da scoprire. I video saranno proposti con testi d'accompagnamento in italiano e in inglese.
“Il Sicilia Virtual Museum è anche uno straordinario strumento di promozione - continua Tusa - perché permette la fruizione a distanza del bene culturale, una sorta di primo assaggio che può anticipare l'esperienza diretta. Senza considerare che consentirà di attirare anche quel pubblico di giovanissimi, magari poco propensi alla tradizionale visita del museo, che troveranno nel Virtual la possibilità di accedere al contributo culturale attraverso un linguaggio a loro più familiare, quello delle immagini e della nuova tecnologia”.
Oggi pomeriggio a Palazzo Riso di Palermo, a partire dalle ore 19, sarà possibile indossare gli occhiali-visori e immergersi in questa esperienza, scoprendo la Sicilia da oriente a occidente in un percorso virtuale che si sviluppa da Messina a Mazara del Vallo e che tocca i principali centri del percorso archeologico siciliano. E dopo il primo grande evento in Sicilia, il Virtual andrà in trasferta a presentare le eccellenze siciliane al TourismA, il salone dell'archeologia e del turismo culturale di Firenze (da giorno 23 febbraio), la più importante rassegna italiana del settore.
“Noi sappiamo - conclude Tusa - quanto il valore dell'offerta culturale incida nelle scelte delle mete del turista italiano e internazionale. E la Sicilia intende mettere a frutto, utilizzando ogni sua risorsa, il patrimonio culturale che deve diventare un fondamentale volano di economia e nuova occupazione”.
Credits: altrasicilia.it