“Delusione e allarme di pubbliche amministrazioni e imprese loro creditrici per il mancato rispetto delle tempistiche stabilite nella circolare n. 1292 della Cassa depositi e prestiti sulle anticipazioni di liquidità”, rileva Michele Cappadona, presidente regionale Associazione Generale delle Cooperative Italiane.
La circolare stabilisce che la domanda deve essere inoltrata a CDP, completa in ogni suo elemento a pena di irricevibilità, tra il 15 gennaio 2019 ed il termine perentorio del 28 febbraio 2019.
A seguito del perfezionamento del relativo contratto, CDP eroga l’anticipazione di liquidità in unica soluzione, entro il settimo giorno lavorativo successivo alla ricezione della richiesta di erogazione da parte dell’Ente.
A loro volta, ai sensi del comma 854 della Legge di Bilancio 2019, gli Enti devono effettuare il pagamento dei debiti per i quali hanno ottenuto l’AdL entro 15 giorni (30 giorni per gli enti del Servizio sanitario nazionale) dalla data di effettiva erogazione da parte di CDP.
CDP verificherà, mediante la Piattaforma dei Crediti Commerciali, l’avvenuto pagamento dei debiti e, in caso di mancato pagamento entro i termini, potrà chiedere, per il corrispondente importo, la restituzione anticipata dell’AdL.
In ogni caso, ai sensi del comma 855 della Legge di Bilancio 2019 e delle previsioni contrattuali, l’Ente è tenuto a rimborsare interamente a CDP l’AdL il 30 dicembre 2019.
Ma qualcosa non va. “Ieri, ad esempio, alcune imprese di Mazara del Vallo hanno manifestato la loro protesta”, spiega Cappadona perché, nonostante l’Amministrazione Comunale abbia presentato la richiesta per un’anticipazione per 11 milioni di euro deliberata dal Consiglio Comunale il 7 febbraio scorso, la pratica non è stata ancora esperita secondo le aspettative di celerità che sono il presupposto per l’efficacia di questo strumento finanziario. La CDP ritarda nel rilasciare la comunicazione di fine istruttoria. C’è da osservare inoltre che il termine perentorio del 28 febbraio non ha consentito a molte PA la presentazione delle domande e sarebbe pertanto opportuno una proroga dei termini. Infine l’obbligo di rimborso entro la fine del 2019 crea perplessità in una misura dedicata a enti che versano in stato di difficoltà, ai quali sarebbe ragionevole concedere un maggiore respiro.
AGCI Sicilia auspica che i parlamentari eletti nell’Isola possano farsi tramite di queste istanze, di importanza cruciale per il tessuto regionale delle imprese e le nostre cooperative”.
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