Intitolato a Giovanni Tumbiolo l'Osservatorio della Pesca del Mediterraneo
"Dopo quasi vent'anni dotiamo la Sicilia di una legge sulla pesca moderna, articolata, attenta alla marineria e alle attività sportive, sensibile alle esigenze ambientali e adatta a rilanciare un settore produttivo purtroppo trascurato nel passato".
Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci esprime così la propria soddisfazione per l'approvazione all'unanimità a Sala d'Ercole del disegno di legge “Norme per la salvaguardia della cultura e delle identità marine e per la promozione dell’economia del mare. Disciplina della Pesca Mediterranea in Sicilia”. Un testo composto da 42 articoli suddivisi in 9 capi, presentato dal governo regionale.
“Cosi come avevamo già manifestato nei numerosi incontri voluti sia dal Governo che dal Parlamento regionale nel corso dell’iter del provvedimento”, dichiara Giovanni Basciano, responsabile Pesca Sicilia dell'Associazione Generale delle Cooperative Italiane, “siamo soddisfatti che si sia voluto dopo decenni rimettere mano con una legge organica ed originale ad un settore di cui tanto si parla e per il quale spesso si fa molto poco.
La nuova normativa dà dignità all’intera filiera, offrendo importanti spunti per la sua modernizzazione ed integrazione, anche attraverso la conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e culturale in possesso delle comunità costiere: i borghi marinari, le tonnare fisse, le forme di pesca tradizionali. Il tutto nella ricerca di un equilibrio tra la sostenibilità ambientale e quella socioeconomica, riconoscendo per questo un importante ruolo all’autogestione, attività fortemente voluta e perseguita dall’Agci ed espressa ora attraverso i Piani di Gestione.
L’intitolazione dell’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo, organo del Distretto della Pesca di Mazara di Vallo, a Giovanni Tumbiolo, che mi piace ricordare crebbe in seno alla nostra associazione e dell'Agci fu per anni dirigente nazionale, è un riconoscimento della sua grandissima capacità organizzativa e della sua instancabile azione di coinvolgimento di uomini ed organizzazioni, per il raggiungimento della pace e della fratellanza tra i popoli mediterranei.
Tante le norme importanti presenti nel dispositivo, che siamo certi potrà essere un valido supporto al settore che, non potendo crescere in quantità, deve continuare ad esistere puntando sulla qualità, attraverso politiche di sviluppo che diano sicurezza di reddito e di futuro, aumentando in maniera significativa il suo grado di attrattività verso le giovani generazioni”.
La legge, di fatto, va a normare le diverse attività legate all’economia del mare e all’indotto che intorno ad esso ruota con l’obiettivo di modernizzare, innovare e valorizzare le attività degli imprenditori ittici, favorendo la pesca turismo, l'ittiturismo e la vendita diretta. Ma non solo: la nuova normativa ha tra le proprie finalità lo sviluppo delle infrastrutture di filiera come i mercati del pescatore, i mercati ittici, i porti e i luoghi di sbarco, da realizzare attraverso la costituzione di una "Rete di Coordinamento dei comuni marinari siciliani”, preservando il patrimonio culturale di borghi marinari, tonnare fisse, barche da pesca tradizionali come le feluche, e il sostegno delle relazioni e della cooperazione transfrontaliera mediterranea. Ampio spazio è dedicato anche alla sostenibilità ambientale e ai Piani di Gestione, ovvero a tutte quelle norme che disciplinano come e dove i pescatori possono svolgere la propria attività, la tipologia degli attrezzi da pesca nonché i periodi nei quali è concessa. È, inoltre, prevista l’istituzione del “Registro delle identità della Pesca Mediterranea e dei Borghi Marinari”, che sarà tenuto dal dipartimento regionale della Pesca Mediterranea e avrà l’obiettivo di identificare, documentare e classificare i saperi e le conoscenze marinare al fine di salvaguardarle dal rischio estinzione.
Tra le novità introdotte, anche “Le Strade e le Rotte del Tonno rosso”, itinerari turistici che coinvolgeranno, tra l'altro, musei del mare e aree marine protette. Spiccano, poi, alcune iniziative come l’intitolazione dell’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo a Giovanni Tumbiolo, soprannominato “Ministro del Mediterraneo” e ideatore del Cluster della Pesca, per la sua straordinaria capacità di relazione, intermediazione e diplomazia tra la Sicilia e i Paesi del Mediterraneo mentre tra le norme più significative va segnalata, senz'altro, quella che introduce un “fondo di solidarietà regionale della pesca e dell’acquacoltura”, destinato ai familiari alle imprese di pesca e alle aziende di acquacoltura, colpite da naufragi e danni, legati al maltempo e alle avversità meteo marine.
“Si tratta di una norma che esce ulteriormente arricchita dal passaggio parlamentare con un articolo che è stato oggetto di particolare attenzione e approfondimento nelle fasi preliminare all’arrivo in parlamento”, afferma l’assessore per la Pesca Mediterranea, Edy Bandiera. La legge destina 1,5 milioni di euro ad un fondo di solidarietà destinato alla concessione di contributi fino al 100% per compensare i danni subiti da calamità naturali. “Con questa ulteriore norma, infatti, consentiamo alle imprese di pesca e alle aziende del settore di potere ripartire dopo accadimenti che di fatto ne ostacolerebbero ogni opportunità di continuare l’attività”.
Credits: altrasicilia.it