Lunedì sarà pubblicato il decreto di proroga per presentare la richiesta di riconoscimento dei Distretti del cibo, ai sensi del Bando di cui al DA n. 12 del 4 febbraio 2019. La scadenza prevista per il 24 giugno slitterà così di trenta giorni.
Intanto l’altro ieri mattina a Caltanissetta è stato compiuto un altro passo verso la costituzione di un Distretto del Cibo che metta al centro le filiere produttive strutturate, le imprese che ne fanno parte, le produzioni di qualità e i loro Consorzi di tutela, nel rispetto dell’ambiente, del territorio e dei consumatori.
“L’Agci sta seguendo con interesse e attenzione le fasi di concertazione in atto tra i soggetti previsti (distretti produttivi, produttori e imprese del settore agricolo e agroalimentare, da una parte, e partenariato qualificato, dall’altra parte) secondo le procedure stabilite dal bando emanato lo scorso 19 aprile per il riconoscimento dei distretti del cibo”, afferma Michele Cappadona, presidente regionale dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane. “Nell’attività di concertazione sono coinvolte numerose imprese nostre associate, e Agci Sicilia partecipa direttamente, anche a livello di governance, negli organismi partecipativi a livello territoriale, i GAL (Gruppi di Azione Locale) e i FLAG (acronimo di Fishery Local Action Group), soggetti di sviluppo locale di tipo partecipativo che hanno sostituito i GAC (Gruppi di Azione Costiera) nell’ambito del PO FEAMP 2014-2020.
L’Assessorato regionale all’Agricoltura, sviluppo rurale e pesca attribuisce ai Distretti del cibo un ruolo strategico per promuovere lo sviluppo territoriale, favorire l’integrazione tra le diverse attività agricole e agroalimentari. Ai distretti compete inoltre la valorizzazione delle produzioni di qualità anche favorendo l’aggregazione delle filiere agroalimentari con imprese di altre filiere produttive. In tali politiche di promozione, salvaguardia e sviluppo complessivo del territorio", conclude Michele Cappadona, "l’Agci Sicilia si riconosce fermamente e intende svolgere un ruolo sempre più presente e incisivo”.
Nonostante la proroga di 30 giorni, tutte le richieste di riconoscimento verranno immediatamente istruite dal Dipartimento Regionale Agricoltura - Area 5 Brand Sicilia e Marketing Territoriale, a cominciare da quelle che rispetteranno il termine originario, in modo da potere abbreviare il più possibile la trasmissione dei provvedimenti di riconoscimento al Mipaaft, Ministero per le Politiche agricole e alimentari, presso il quale è costituito il registro nazionale per i distretti del cibo. Il Mipaaft dovrebbe tra breve emanare un bando che destinerà ai distretti cinque milioni di euro.
L’attività del Comitato proponente del Distretto delle filiere del cibo siciliano prosegue in due direzioni: da un lato la costituzione della “rete di imprese soggetto” che presenterà l’istanza, dall’altro l’Accordo di Distretto con tutti i soggetti coinvolti, compresi i GAL.
Nel corso dell’ultima riunione del Comitato proponente, ospitata dal Comune di Caltanissetta, sono stati delegati per l’interlocuzione esterna (GAL e altri partner qualificati) Federica Argentati (Presidente Distretto Agrumi di Sicilia), Nino Carlino (Presidente del Distretto Pesca e Crescita Blu) e Francesco Ancona (in rappresentanza delle produzioni biologiche). È stato deciso di costituire una “rete di imprese soggetto” quale strumento proponente l’istanza al bando regionale per il riconoscimento del Distretto delle filiere del Cibo siciliano. Hanno preso parte all’incontro anche realtà che non erano presenti al precedente incontro del 22 maggio a Enna.
Su questa base, il Comitato proponente interloquirà con i GAL che hanno approvato i criteri base e tutti i soggetti, non rappresentativi di filiere strutturate, che potranno aderire nella qualità di partner per procedere all’accordo di Distretto finalizzato a presentare l’istanza.
Naturalmente l’adesione all’Accordo di Distretto avverrà sulla base dei principi di base concordati nella riunione di Enna, già approvati anche dai GAL: centralità delle imprese strutturate della filiera agroalimentare siciliana garantendo l’impegno di ogni filiera al confronto con la propria base; la costituzione di una struttura giuridica semplice di rappresentanza e coordinamento con una governance esercitata per 3/5 dai rappresentanti delle filiere strutturate e per i restanti 2/5 dai rappresentanti dei soggetti partner; valorizzazione dell’agroalimentare regionale secondo principi di inclusione territoriale, sociale ed ambientale e sulla base di strategie della green e blue economy; centralità della valorizzazione delle produzioni di qualità riconosciute (Dop, Igp, Bio, Doc, Igt, Pat, ecc.), fresche e trasformate; valorizzazione delle risorse turistiche collegate ai territori di produzione rappresentati secondo principi di Turismo Relazionale Integrato; tracciabilità e salubrità alimentare mirate alla più ampia tutela e protezione della salute dei consumatori, a partire dalla refezione pubblica; supporto alle forme aggregate (Distretti, OP, Cooperative, Consorzi, reti, ecc); supporto alla commercializzazione attraverso strategie di filiera corta ed internalizzazione; rispetto della legalitàe dell’etica; visione apartitica nella gestione e programmazione delle attività; coinvolgimento delle rappresentanze agricole, dei GAL di riferimento territoriale delle filiere rappresentate, degli istituti di ricerca scientifica e degli enti locali.
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