L'assessore Edy Bandiera: “Provvedimento equilibrato che contempera esigenze dei pescatori e di ripopolamento degli stock ittici".
Firmato dall’Assessore regionale per la Pesca Mediterranea il decreto di interruzione temporanea obbligatoria delle attività di pesca per 30 giorni consecutivi, al fine di garantire un idoneo equilibrio tra le risorse biologiche e le attività di pesca.
L’arco temporale in cui sarà possibile effettuare il fermo, per 30 giorni consecutivi, potrà iniziare tra il primo di settembre e il 2 ottobre 2019. Situazione diversa per le imbarcazioni che effettuano la pesca del gambero e dei crostacei di profondità, che possono fermarsi invece dalla data di pubblicazione del decreto, fino al 1 dicembre 2019 per completare il periodo di sosta. A ciò si sommano poi ulteriori 12 giorni di fermo obbligatorio, la cui durata è in relazione alla zona FAO di appartenenza e alla lunghezza delle imbarcazioni.
L'assessore per la Pesca Mediterranea Edy Bandiera: “ Si tratta di un provvedimento equilibrato che contempera le esigenze dei pescatori e la necessità di tutela, salvaguardia e ripopolamento degli stock ittici”. Soddisfazione è stata espressa da parte dei rappresentanti di categoria del mondo delle imprese e dei lavoratori, per un'accordo a salvaguardia di tutte le parti. "Le associazioni datoriali AGCI Agrital, Confcooperative Fedagri, Anapi Pesca, Federpesca e Agripesca e i sindacati dei lavoratori Flai CGIL e UGL Sicilia, presenti all'incontro con l'assessore Bandiera ed il dirigente generale del Dipartimento della Pesca Mediterranea, Rosolino Greco - si legge in una nota - manifestano ampio apprezzamento per l'importante lavoro di mediazione svolto dall'Assessore, capace di trovare una soluzione che permette di tenere insieme gli aspetti socio-economici e quelli di protezione delle risorse pescabili, in un momento molto complesso per le marinerie del Canale di Sicilia, anche causa dell'entrata in vigore delle 3 aree di restrizione (Fisheries Restricted Areas)”.
"Penso che dobbiamo inserire l'argomento 'date del fermo temporaneo in Sicilia' in un contesto più ampio", spiega Giovanni Basciano, responsabile Agci Pesca Sicilia. "Lo stato preoccupante delle risorse in Mediterraneo sta portando a misure di gestioni pesantemente restrittive ed ha già portato alla formulazione di un primo Piano Multiannuale per la gestione del Mediterraneo Occidentale che per la Sicilia significa tutto il versante nord dell'Isola, e per l'Italia tutte le regioni tirreniche. Questo prevede forti riduzioni delle attività di pesca tra cui la diminuzione drastica delle giornate di prelievo per le nostre imbarcazioni nei prossimi 5 anni e la chiusura stagionale alle attività di strascico delle zone di mare al di sotto della batimetrica dei 100 m.
Nello stretto di Sicilia invece ad oggi siamo alla sola chiusura di tre aree (Fishing Restricted Areas) dove avviene il reclutamento di giovanili di alcune importanti specie. A misure più pesanti, peraltro ampiamente presenti tra le proposte del CGPM (Consiglio Generale della Pesca per il Mediterraneo) quali chiusure generalizzate e/o introduzioni di sistemi di Tac e Quote, le associazioni della pesca hanno sempre contrapposto la proposta di misure di gestione spazio/temporali (fermi temporanei e chiusura temporanea di aree limitate). In questo quadro è importante che il fermo temporaneo in Sicilia abbia una forte componente di tutela, nel rispetto dei piani gestione a suo tempo formulati e in accordo con quanto avviene per le altre aree lungo le coste del paese. Quindi il dialogo proficuo delle associazioni e dei sindacati con l'assessore Bandiera ha portato ad un buon risultato ampiamente condiviso, a dimostrazione del fatto che quando si discute seriamente tra i rappresentanti e l'amministrazione le soluzioni si trovano e possono contribuire al difficile mantenimento di questo comparto produttivo".
Credits: altrasicilia.it