“Trasformazione verso società sostenibili e resilienti per tutti” è il tema scelto quest’anno per celebrare, il 3 dicembre, la Giornata internazionale delle persone con disabilità, indetta dalle Nazioni Unite nel 1992."
I diritti delle persone con disabilità sono stati oggetto di molta attenzione da parte delle Nazioni Unite e di altre organizzazioni internazionali per un lungo periodo di tempo.
Il più importante risultato dell'Anno Internazionale delle Persone Disabili, nel 1981, è stato il "World Programme of Action concerning Disabled Person" (Programma di azione mondiale riguardante le Persone Disabili), adottato con la risoluzione 37152 del 3/12/1982 dall'Assemblea generale.
La “Convenzione sui diritti delle persone con disabilità”, adottata nel 2006 dalle Nazioni Unite, ha ulteriormente promosso i diritti e il benessere delle persone con disabilità, ribadendo il principio di uguaglianza e la necessità di garantire loro la piena ed effettiva partecipazione alla sfera politica, sociale, economica e culturale della società.
La Convenzione invita gli Stati ad adottare le misure necessarie per identificare ed eliminare tutti gli ostacoli che limitano il rispetto di questi diritti imprescindibili. L’articolo 9 (accessibilità) prevede misure appropriate per assicurare alle persone con disabilità l’accesso all’ambiente fisico, ai trasporti, all’informazione e alla comunicazione, compresi i sistemi e le tecnologie ICT, e ad altre attrezzature e servizi aperti o offerti al pubblico.
“L’eliminazione di tutte le barriere - per garantire eguaglianza ed inclusione alle persone con disabilità - riguarda sia gli ostacoli fisici che quelli immateriali”, afferma Michele Cappadona, presidente regionale Associazione Generale delle Cooperative Italiane. “Se l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile si fonda sul principio che nessuno sia lasciato indietro, occorre considerare che le persone con disabilità risentono maggiormente delle carenze sanitarie, hanno minore accesso all’istruzione, minori opportunità economiche e tassi di povertà più alti rispetto alle persone senza disabilità”.
Secondo i dati dell'Osservatorio sulla salute, le persone con disabilità in Italia sono circa 4.360.000, di cui oltre un terzo vive da solo. Il livello di istruzione è mediamente basso: nella fascia di età tra i 45 e i 64 anni il 70% ha al massimo la licenza elementare. Rispetto alla collocazione al lavoro, solo il 18% della fascia di età compresa tra i 45 e i 65 anni è occupato, con differenze di genere rilevanti: il 23% degli occupati sono uomini contro il 14% delle donne. Il 5,3% non sente e il 6,6% è non vedente. Più dell'8,5% dei disabili soffre di depressione in forma grave. Il rapporto Osservasalute conferma che il principale strumento di supporto rimangono i sussidi in denaro, mentre alcuni diritti fondamentali come l'accesso al lavoro sono ancora disattesi.
Per quanto riguarda i LEA, i livelli essenziali di assistenza in termini di prestazioni e servizi che il servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire ai cittadini, le richieste sulla base di disabilità specifica non vengono assolte in maniera adeguata. La forte disparità di trattamento fra le diverse patologie in ragione delle esigenze individuali è in violazione del principio di uguaglianza.
“Lo Stato italiano spende per la disabilità il 5,8% del totale della spesa per la protezione sociale, mentre nei Paesi Ue la quota è del 7,3%”, continua Michele Cappadona. “Alle risorse inadeguate, così come lo sono i LEA, si aggiunge il disagio degli estremi ritardi che troppo spesso si accumulano nei confronti dei fornitori dei servizi sociosanitari, come avviene nell’erogazione delle altre forme di supporto assistenziale”.
“Il diritto degli individui ad una partecipazione piena ed attiva alla vita lavorativa, culturale e artistica comporta una sempre più ampia accessibilità dei luoghi e dei contenuti della cultura da parte di tutti. È un contesto di sviluppo favorevole alla creazione di nuove 'imprese culturali creative', cooperative sociali e di comunità”.
L’accesso alla cultura è un diritto fondamentale sancito, oltre che dalla nostra Costituzione (art. 3), dalla Convenzione dell’ONU sui diritti delle persone con disabilità (art. 30), ratificata con Legge italiana n. 18 del 2009.
Il MiBACT sostiene la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, promuovendo manifestazioni ed eventi a favore della cultura dell’accoglienza al patrimonio, all’insegna dello slogan Un giorno all’anno tutto l’anno.
Nell’ambito delle proprie competenze il MiBACT sostiene, anche per il 2019, l’iniziativa, promuovendo manifestazioni ed eventi che siano a favore della cultura dell’accoglienza al patrimonio, confermando, con lo slogan “Un giorno all’anno tutto l’anno”, l’impegno volto ad assicurare a tutti il diritto alla partecipazione e all'accesso ai luoghi e ai contenuti culturali, come sancito dall'alt 3 della Carta Costituzionale e dall'art. 30 della Convenzione ONU, ratificata con Legge n. 18/2009, sui diritti delle persone con disabilità.
L’ingresso ai monumenti, musei, gallerie, scavi di antichità, parchi e giardini monumentali è gratuito (D.M n. 111/2016) ai portatori di handicap e ad un loro familiare o ad altro accompagnatore che dimostri la propria appartenenza a servizi di assistenza socio-sanitaria.
La consultazione pubblica online “Cultura senza ostacoli”, rivolta ai fruitori del patrimonio, ha inteso finanziare luoghi della cultura statale individuato tra le eccellenze italiane, per la realizzazione di percorsi di accessibilità fisica e/o sensoriale, al fine di consentirne la piena fruizione da parte di tutti i visitatori.
Attraverso l’iniziativa sono stati realizzati diversi ausili, sia tradizionali che tecnologici. Studiati percorsi per far conoscere beni culturali proponendo delle esperienze sensoriali tattili insieme a tecnologie multimediali. Realizzata un’audio-videoguida, nella forma del libro interattivo (e-book), con traduzione in Lingua italiana dei segni (L.I.S.) delle opere, con la possibilità di scelta di sottotitoli sia in italiano sia in inglese per i visitatori stranieri.
Esempi di buone prassi sono stati sperimentati presso il Museo e il Parco del Castello Miramare di Trieste, dove sono stati realizzati una guida al parco in braille e una smart guide con una specifica interfaccia grafica per non vedenti, ipovedenti, non udenti e disabili motori, per consentire a tutti di interagire in maniera efficace con il museo e con l’ambiente circostante autonomamente, in spazi accessibili.
Cultura come strumento di coesione per lo sviluppo del territorio siciliano. Inclusione e nuova occupazione
“Il potenziamento dei sistemi di fruizione del patrimonio culturale, anche attraverso le più moderne tecnologie”, conclude Cappadona, “consente di raggiungere un duplice obiettivo: una sempre più intensa valorizzazione dei beni culturali, a vantaggio dei flussi turistici che sono per la Sicilia in particolare una forte leva di sviluppo, e la possibilità di eliminare ogni barriera esistente, allo scopo di favorire l’avvicinamento da parte del pubblico con esigenze specifiche".
Credits: AltraSicilia