Visita lampo in Sicilia del ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova, che si è recata presso alcune realtà imprenditoriali della Città metropolitana di Palermo, incontrando anche gli studenti dell’istituto agrario Ettore Majorana. A Bagheria è intervenuta all’inaugurazione dei locali del nuovo mercato ortofrutticolo. Nel pomeriggio ha partecipato all’incontro pubblico di Italia Viva organizzato all’Addaura Hotel.
Nel corso della visita di lunedì 17, il ministro ha indicato alcune tra le linee d’azione delle politiche agricole, parlando di ampliamento delle possibilità di ingresso dei giovani nel settore agricolo, sostenendo le imprese di giovani e di chi ha meno di 40 anni, e dell’impegno nei confronti dell’Europa perché non vengano tagliate risorse alla politica agricola comunitaria.
Importante il contrasto alla contraffazione del made in Italy, per sostenere le imprese che subiscono il furto d’identità e garantire la qualità dei prodotti nazionali. Si deve garantire la tracciabilità dei prodotti, attraverso l'etichettatura obbligatoria che assicura al consumatore la reale provenienza del prodotto. Necessaria una risposta ai tanti agricoltori che subiscono furti nelle campagne. Entro il mese mese sarà istituita al Ministero la consulta climatica. "Va disegnato il piano strategico dell'Agricoltura del futuro. Dobbiamo affrontare la crisi climatica con maggiori interventi che devono arrivare dalla politica comunitaria - ha dichiarato il ministro - perché gli agricoltori e i trasformatori di prodotti agroalimentari sono il primo presidio per garantire la sostenibilità ambientale e per dare una risposta in positivo alla crisi climatica".
“La visita in Sicilia del ministro Bellanova avviene sotto i migliori auspici, all’indomani della decisione degli Usa di non aumentare, come si era temuto, i dazi sui prodotti Made in Italy. Non vengono colpiti, almeno per i prossimi sei mesi, prodotti come olio, vino e pasta”, dichiara Michele Cappadona, presidente regionale dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane. “Dopo la sentenza Wto sul caso Airbus, lo scorso ottobre il governo Trump ha imposto dazi del 25% su un gran numero di prodotti europei soprattutto nel settore agroalimentare, dal burro ai formaggi (inclusi parmigiano. gruviera, pecorino, provola), dalla frutta (agrumi compresi) ai salumi e ai liquori (in particolare amari e limoncello). Per rendersi conto di quanto sia devastante l’effetto dei dazi basta pensare che tra novembre e dicembre l’export Usa di Parmigiano Reggiano e Grana Padano è crollato del 50% circa. L’inserimento in futuro di vino e olio nell’elenco dei prodotti colpiti da nuove tariffe doganali sarebbe disastroso. Ricordiamo che i dazi potrebbero essere imposti anche per un aliquota fino al 100%. Occorre quindi mantenere una politica di forte interlocuzione Italia-Usa per negoziare i termini per un accordo che ponga al riparo l’intero settore agroalimentare italiano, in vista della prossima revisione semestrale dei dazi.”
Le esportazioni del “Made in Italy” agroalimentare sul mercato statunitense contano per 4,5 miliardi di euro l’anno. Gli Usa sono il primo mercato fuori dalla UE e il terzo in assoluto. Circa la metà dell’export di settore è assicurata da vini, pasta e olio d’oliva. Per i vini le esportazioni verso gli Usa sono attestate a 1,3 miliardi di euro tra gennaio-ottobre 2019 (+ 4% sullo stesso periodo del 2018).
"Il lavoro fatto in questi mesi ha dato i suoi frutti. L'agroalimentare italiano non compare nella lista dell'Ustr americana appena pubblicata dei nuovi prodotti soggetti a dazi. Abbiamo scongiurato il rischio che le nostre eccellenze subissero danni irreparabili”, ha affermato Teresa Bellanova. “Nell'incontro avuto con il segretario all'Agricoltura Usa Sonny Perdue il 30 gennaio scorso lo avevo ribadito a chiare lettere: tenere l'agroalimentare italiano fuori dalla vicenda Airbus. E avevo registrato condivisione e disponibilità. Oggi raccogliamo i risultati dell'impegno messo in campo e di un grande lavoro di squadra. In Italia e in Europa. Il che ci conferma in quello che affermiamo da mesi: azione di sistema vuol dire anche capacità e autorevolezza in Europa e presidio costante dei tavoli europei".
Nel pomeriggio Teresa Bellanova ha partecipato ad un evento pubblico organizzato all'Addaura Hotel da Italia Viva, di cui è coordinatore nazionale. Il ministro ha ricordato quanto sia grave in termini di crescita il divario infrastrutturale della Sicilia. Il sistema dei trasporti è tra i maggiori fattori del gap tra l’Isola e il resto d’Italia per la possibilità di competere sui mercati. “Porti e aeroporti del Mezzogiorno servono per la commercializzazione dei prodotti. In questo settore vanno fatti gli investimenti, le imprese vanno aiutate con le infrastrutture”.
“Quando sono stata nominata Ministra, ho detto che sarei venuta in Sicilia ogni mese. Sto mantenendo il mio impegno: questo è un territorio bellissimo, ricco di grandi eccellenze, ma dobbiamo riuscire ad affrontare le maggiori criticità che ne frenano lo sviluppo.
Sono stata felice di incontrare gli operatori del settore, con cui ho parlato delle maggiori criticità che stanno affrontando. Pesce, agrumi, olio, ortofrutta. Tantissimi prodotti eccezionali e di alta qualità, frutto del lavoro e dell'impegno di tante donne e uomini che al loro territorio portano ricchezza e valore aggiunto in termini di reputazione. L'agroalimentare è un settore spesso sottovalutato. È anche per loro che dobbiamo valorizzarlo e riportarlo al centro dell'agenda politico-economica del Paese”.
Tra le tante riflessioni emerse durante la giornata siciliana del ministro, è significativa quella espressa all’inaugurazione del mercato ortofrutticolo di Bagheria. "In Italia e nel Mezzogiorno molti ancora pensano che l'agricoltura sia un settore del passato, un settore marginale. Io invece sono fermamente convinta che sia il futuro, che sia il settore in cui possiamo trovare una risposta positiva a quella emergenza che si chiama lavoro".
Credits: AltraSicilia