Coronavirus, l’Amministrazione De Luca sospende il pagamento dei tributi comunali e vara una serie di misure di sostegno ai cittadini, tra cui la Messina Family Card, da 300 a 600 euro a famiglia: “Metteremo in campo oltre 38 milioni di euro per aiutare chi non ha più nulla”.
Con due delibere di Giunta, l’amministrazione comunale di Messina ha disposto la proroga dei termini di scadenza per la riscossione dei tributi e contestualmente costituito il Fondo Emergenza Covid-19 FEC19
Il fondo ha una dotazione iniziale di 38.495.555,20 euro, con risorse finanziarie provenienti da fondi europei riprogrammati, risorse regionali (4.651.100 euro) e statali (1.700.000 euro), risorse comunali, contributi volontari sul conto corrente IBAN 89N0200816511000300034781 con la causale “sostegno emergenza Coronavirus Città di Messina”, contributi volontari raccolti in qualsiasi altra forma.
“Oggi non solo la Sicilia, ma l’intera comunità nazionale ha un solo grande nemico da combattere: il tempo”, dichiara Michele Cappadona, presidente regionale dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane-Agci Sicilia. “Il sindaco della Città metropolitana di Messina ha una personalità esuberante, la sua modalità di azione politica può spesso essere molto sopra le righe, talvolta troppo cruda e diretta, al punto che da essere stata trovata reprensibile anche dai livelli istituzionali più alti, e addirittura oggetto di attenzione giudiziaria. Ma come non tenere presente che il territorio dove Cateno De Luca svolge il suo mandato, come la Sicilia tutta, vive da troppe generazioni in una condizione di emergenza economica, enorme divario infrastrutturale, gravissimo disagio sociale che l’attuale pandemia sta esasperando oltre il tollerabile? Occorre agire, dare risposte immediate, offrire sostegno ora, subito. Ad un territorio dove impera la disoccupazione e l’economia sommersa, con una così grande presenza di povertà relativa e assoluta nella popolazione, occorre adottare provvedimenti che giungano concretamente senza attendere una settimana dopo l’altra che la situazione attuale di crisi precipiti ed esplodano, per la disperazione di tutte le fasce più fragili. Non occorrono poteri speciali ma provvedimenti rapidi ed efficaci che raggiungano immediatamente, le imprese, i lavoratori, le famiglie. Chi contesta i modi ‘rudi’ di Cateno De Luca”, conclude Michele Cappadona, “dovrebbe anche valutarne le motivazioni, le finalità e l’operato. E magari prendere esempio da diverse sue iniziative.”
Il Fondo FEC19 sarà utilizzato, spiega il sindaco di Messina Cateno De Luca, “per una serie di iniziative di contrasto all’emergenza sociale: l’erogazione di un buono spesa denominato ‘Messina Family Card’ da poter spendere presso i negozi alimentari convenzionati; contributi alloggiativi, spese di utenze, percorsi di accompagnamento per prevenire la perdita dell’alloggio e perseguire l’autonomia abitativa; per l’acquisto, sviluppo tecnologico e dispiegamento di strumenti che, nel rispetto della normativa vigente, consentano o facilitino il monitoraggio, la prevenzione e il controllo del Covid-19 sue diverse forme; per eventuali altri servizi di aiuto sociale che si renderanno necessari nell’ipotesi del protrarsi dell’emergenza da gestire attraverso l’Azienda Speciale Messina Social City; interventi di natura strutturale a medio temine che dovranno sostenere la ricostruzione del tessuto socio-economico della città”.
I buoni spesa Messina Family Card avranno un importo minimo di 300 euro mensili per nuclei di un solo componente, con la maggiorazione di 100 euro mensili per ogni componente del nucleo familiare superiore ad uno, con il tetto massimo di 600 euro al mese, per i mesi di aprile e maggio. Sarà destinato ai nuclei familiari che, previa l’obbligatoria dichiarazione sostitutiva di certificazione, comproveranno lo stato di bisogno. Nella fattispecie, i soggetti beneficiari della misura sono quei nuclei familiari che hanno subìto una perdita di entrate reddituali in conseguenza della cessazione obbligatoria dell’attività produttiva di ogni genere in base ai DPCM ed alle altre disposizioni contro il coronavirus; ovvero, hanno subito una perdita di entrate reddituali in conseguenza di licenziamento di uno dei componenti, qualora nel nucleo familiare medesimo non vi sia altra fonte di reddito; oppure versano in stato di bisogno, con priorità per quelli che non sono assegnatari di sostegno pubblico.
Per ciò che concerne l’adozione di provvedimenti relativi ai termini di scadenza tra marzo e aprile dei pagamenti di tributi, canoni e contributi, con un atto d’indirizzo l’Amministrazione comunale proroga il limite sino al 31 maggio, senza applicazione di sanzioni per tardivo versamento. Tra queste scadenze rientrano: le rette mensili di frequenza dei servizi socio educativi comunali; le rateizzazioni dei piani di rientro concesse ai contribuenti titolari di attività commerciali, con riferimento ai tributi comunali, Tari e Cosap.
“Oltre alla sospensione dei tributi e canoni – conclude il Primo cittadino di Messina – stiamo avviando l’iter amministrativo per verificare laddove compatibile con gli equilibri di bilancio, la possibilità di un’esenzione tributaria per il periodo che va da marzo a settembre 2020. I criteri di esenzioni sarebbero gli stessi per l’assegnazione della Messina Family card, con l’aggiunta dei liberi professionisti, imprenditori e lavoratori autonomi che hanno subito una perdita di entrate reddituali in conseguenza della cessazione obbligatoria dell’attività in base ai DPCM ed alle altre disposizioni contro il coronavirus”.
Credits: ilGazzettinodiSicilia