Quattro tipologie di finanziamento “smart” per la ripartenza post-covid19, rese operative attraverso la convenzione firmata nei giorni scorsi fra Irfis-Finsicilia, Ircac e Crias.
Grazie alle risorse che potranno così essere utilizzate in favore delle cooperative siciliane, otto milioni di euro complessivamente, sarà possibile concedere crediti di esercizio necessari a far fronte alle spese di gestione, all’integrazione di liquidità, all’acquisto di D.P.I. e ai costi per l’innovazione tecnologica in risposta ai danni provocati dalla pandemia da Covid 19. Cappadona, AGCI: "Bene la celerità delle procedure, delusione per l'inadeguatezza dei criteri di concessione e la tempistica di restituzione troppo breve".
Le cooperative potranno richiedere un finanziamento per il riavvio dell’attività, un credito di esercizio destinato al finanziamento dei costi di gestione (salari, stipendi, oneri sociali, locazioni commerciali, fornitori, utenze e servizi vari) da sostenere nei 60 giorni successivi alla ripresa dell’attività.
Attivato anche un credito di esercizio destinato all’integrazione di liquidità, per cause legate all’emergenza sanitaria (ad es. aumento dei crediti non riscossi da clienti, spese necessarie a mantenere attiva l’attività durante il lockdown, ecc.).
Per queste due tipologie di finanziamento saranno considerati, quale base di calcolo, i costi di gestione sostenuti nello stesso periodo dell’anno precedente e rilevati dal bilancio di verifica al 31/12/2019.
Previsti anche crediti di esercizio per l’acquisto di DPI, dispositivi di protezione individuale per i propri dipendenti, e destinati al finanziamento dell’innovazione tecnologica necessaria all’attività caratteristica della cooperativa (ad es. linee VPN o di quanto necessario per lo smart working, piattaforme per collegamenti audio/video, ecc.).
Tutti i finanziamenti dovranno essere restituiti in due anni con la prima rata al dodicesimo mese ed altre dodici rate di pari importo. Il tasso di interesse annuo è dello 0,21% e le spese di istruttoria, a carico della cooperativa, sono quantificate in 75 euro.
I finanziamenti potranno andare da un minimo di tremila euro ad un massimo di trentamila. Si tratta di finanziamenti cumulabili anche se l’ammontare complessivo del credito concesso non potrà superare i 30mila euro.
Le domande andranno presentate entro il 31 luglio 2020 e l’istruttoria sarà definita entra venti giorni lavorativi. Tutti i finanziamenti saranno erogati al netto degli interessi previsti.
“Si tratta di strumenti creditizi importantissimi per tutte quelle cooperative siciliane che hanno subito un danno o una interruzione dell’attività a causa della pandemia da Covid-19” dice il presidente dell’Ircac, Adolfo Landi, che sottolinea il ruolo svolto dagli uffici dell’Istituto nell’avvio di queste misure. “Un ringraziamento speciale va all’avv. Elisa Di Francesco, direttore generale f.f. - dice ancora Landi- che ha permesso di definire in tempi brevi l’iter istruttorio dei nuovi strumenti di credito, che abbiamo indicato come “smart” proprio perché vogliamo che siano caratterizzati da una grande agilità ma anche rapidità di risposta e di erogazione. Con la collaborazione ed il sostegno delle Centrali cooperative -conclude Landi- l’Ircac sarà come sempre al fianco della cooperazione siciliana per sostenerla in un momento di crisi economica profonda”.
“Non cesseremo mai di sottolineare che il grande nemico da sconfiggere in questa emergenza è il tempo”, dichiara Michele Cappadona, presidente regionale dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane-AGCI sicilia. “Per questo motivo esprimiamo soddisfazione per la decisione di attivare una procedura di concessione di credito con istruttorie e tempi di erogazione rapidi. Ma non possiamo non esprimere contrarietà e preoccupazione nel prendere atto dell’inadeguatezza dei criteri e condizioni per il rilascio dei prestiti e per la tempistica di restituzione. Mentre le misure di finanziamento attivate con il Decreto Liquidità sono garantite al 100% dallo Stato per i prestiti fino a 25.000 euro e per le somme superiori dove la garanzia pubblica non è integrale è previsto il ricorso anche ai consorzi fidi, l’IRCAC chiede invece garanzie a carico dei soci/cda della cooperativa. Nei prestiti coperti dallo Stato attraverso Fondo di Garanzia e Sace, l’inizio del rimborso del capitale avviene non prima di 24 mesi dall'erogazione e con una durata fino a 72 mesi, mentre la restituzione dei finanziamenti IRCAC inizia dopo soli 12 mesi e si conclude in soli due anni. È evidente come le quattro misure appena varate siano quindi disallineate con la profonda crisi economica prodotta dalla pandemia Covid-19. L’aspettativa era quella di misure aggiuntive migliorative a quelle già emanate dal Governo Conte, il cui aiuto andasse oltre quanto già attivato con le norme nazionali, e non il contrario.
Eppure sarebbe bastata anche una semplice delibera della Giunta Musumeci per modificare le norme regolamentari con cui l’IRCAC è tenuto ad operare, con un intervento anche in via transitoria e in regime emergenziale. In sostanza, è compito della politica mettere l’Istituto di credito regionale nelle condizioni di applicare alle cooperative quelle condizioni di maggior favore oggi indispensabili per la ripresa delle attività. Finora non è stato così.
Le imprese siciliane hanno assoluto bisogno di interventi di sostegno immediato, concreto e realistico, che ancora non vediamo, per superare un’emergenza che si profila possa non risolversi in pochi mesi, anzi è assodato riverbererà almeno fino al 2022 e renderà necessarie politiche economiche radicali e di ampio respiro. Auspichiamo quindi una programmazione di misure straordinarie, che ancora non vediamo, di supporto e investimenti verso le attività produttive di tutti i settori, dal sociale al manifatturiero, dal primario ai servizi, ma che valorizzino allo stesso tempo le tante eccellenze e peculiarità dell’Isola, dall’agroalimentare di qualità alla ricchezza del patrimonio culturale e ambientale, alle impareggiabili attrattive turistiche. Occorre, infine, utilizzare l’occasione della riorganizzazione post-emergenza per fare finalmente tabula rasa e ricostruire da zero una macchina burocratica inefficiente e paralizzante, che è una delle cause conclamate del profondo malessere in cui sono costrette ad operare le imprese siciliane, per lo più di piccole dimensioni, fragili e sottocapitalizzate.”
Come fare richiesta per i nuovi quattro finanziamenti smart dell'IRCAC
Credits: AltraSicilia