Accolta nella legge di stabilità regionale la proposta di Assoconfidi Sicilia per la concentrazione dei confidi. Previsti 20 milioni di euro. Spazio anche alle convenzioni con le reti tra confidi.
L’assessore regionale dell’Economia, Gaetano Armao, è intervenuto martedì scorso all’assemblea di Assoconfidi Sicilia.
Prima dell’approvazione del bilancio 2019, è stato dato ampio spazio al focus del vicepresidente della Regione su quanto dettato dalla legge di stabilità regionale 2020-2022 in tema di confidi.
Previsti, infatti, 20 milioni di euro per la concentrazione e la patrimonializzazione dei consorzi fidi siciliani in vista di una razionalizzazione del settore e di un potenziamento di questi attori economici. La proposta di Assoconfidi Sicilia, dunque, è stata accolta grazie al sostegno della Giunta Musumeci e anche grazie agli emendamenti delle opposizioni, in particolare Pd e M5S, con cui i 10 milioni iniziali sono stati aumentati sino ai 20 milioni in sede di approvazione.
L’obiettivo dichiarato è quello di avviare percorsi virtuosi e permettere ai confidi minori, attraverso fusioni e incorporazioni, di divenire “confidi 106”, vigilati dalla Banca d’Italia e quindi intermediari finanziari, per una migliore offerta di servizi per il credito, a sostegno delle imprese siciliane. Ciò garantirebbe ai confidi siciliani maggiore credibilità sul mercato in veloce evoluzione, ponendoli dimensionalmente all’altezza delle grandi strutture multiregionali e delle stesse banche. Rilievo inoltre è stato dato alle reti siciliane dei confidi, quale ulteriore strumento per agevolare partnership anche con le società controllate dalla regione.
«I confidi – precisa l’assessore regionale dell’Economia, Gaetano Armao – sono partner fondamentali al fianco delle imprese siciliane e, soprattutto nell’attuale crisi economica causata dalla pandemia da Covid-19, accanto a un sistema imprenditoriale debole occorrono attori forti. Le risorse stabilite dalla Regione, quindi, servono per quei confidi che vogliono realizzare un piano di razionalizzazione per giungere a un sistema di concentrazione efficiente ed efficace».
«Grazie all’apertura mostrata dall’assessore Armao al mondo dei confidi – precisa Rosario Carlino, presidente di Assoconfidi Sicilia – questi operatori sono ritornati al centro del dibattito politico ed economico regionale; da troppi anni era calato un ingiusto silenzio su questo settore da parte della politica siciliana». E aggiunge: «Gli interventi discussi con l’assessore Armao, i suoi collaboratori e i dipendenti dell’assessorato, unitamente a Irfis, hanno già prodotto provvedimenti concreti. Riteniamo, pertanto, che i percorsi avviati vadano seguiti e rafforzati in ogni loro parte perché in gioco ci sono le nostre imprese, le famiglie siciliane, l’economia regionale».
“L’attenzione dimostrata dalla Regione e le risorse economiche appostate in favore dei consorzi di garanzia collettiva dei fidi nella legge finanziaria appena approvata all’Ars non possono che riscuotere consenso dalle centrali cooperative siciliane”, afferma Michele Cappadona, presidente dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane, AGCI Sicilia. “Un sistema territoriale più forte, in grado di fornire al fragile tessuto delle imprese siciliane le necessarie garanzie per l’accesso al credito, è un tassello importante per il rilancio della nostra economia. Ci piace ricordare che i maggiori consorzi fidi dell’Isola aderiscono all’AGCI”.
Presente all’assemblea anche Alessandro Carpinella, advisor e partner di Prometeia spa, che ha esposto il progetto di razionalizzazione dei confidi “Ultima chiamata”, e Benedetto Mineo, insediatosi nella stessa giornata alla guida del Dipartimento Finanze della Regione Siciliana.