No all’usura, al pizzo, alla mafia. Un'iniziativa corale con cui gli imprenditori di 15 associazioni ripudiano l'illegalità e si impegnano a denunciare ogni rischio di infiltrazione criminale.
Una massa critica di circa 90.000 imprese che scelgono di fare fronte comune contro ogni tipo di minaccia criminale e di rivolgersi, insieme, a tutte le imprese oggi in Sicilia, anche non associate.
Un impegno forte in un momento – quello post Covid - in cui la fragilità del tessuto economico espone le imprese a una minaccia della criminalità ancora più pressante. Il manifesto della resistenza dell’impresa: dieci punti vincolanti per tutte le associazioni che hanno aderito e che hanno scelto di andare avanti insieme, dagli industriali alle cooperative, dagli artigiani ai commercianti, dalla piccola industria ai costruttori.
I firmatari del Manifesto #iononpagoilpizzo, no al racket, no all’usura, sì alla libertà, sono: Agci Sicilia; Ance Sicilia, Casartigiani Sicilia; Confapi Sicilia; Confcommercio Sicilia; Confcooperative Sicilia; Confesercenti Sicilia; Conflavoro PMI Sicilia; CNA Sicilia; Confartigianato Sicilia; Confimprese Sicilia, Sicindustria, Legacoop Sicilia; Unci Sicilia; Unicoop Sicilia.
Questo il contenuto del Manifesto. Le associazioni firmatarie ripudiano la mafia, in tutte le sue manifestazioni e articolazioni e si impegnano a:
1) rifiutare, respingere e denunciare ogni tentativo di infiltrazione criminale; 2) collaborare in costante raccordo con le forze dell’ordine e con le autorità preposte al controllo del territorio; 3) operare in linea con l’obiettivo di prevenzione e contrasto del fenomeno mafioso e/o criminale; 4) associare al proprio interno solo aziende che dichiarano di non pagare il pizzo; 5) avvalersi solo di fornitori che non pagano il pizzo, di soggetti cioè che dichiarano di essere liberi da ogni forma di giogo mafioso o altro condizionamento criminale; 6) diffondere la conoscenza del Manifesto tra le imprese; 7) promuovere l’adesione al Manifesto; 8) monitorare il livello di partecipazione; 9) vigilare sul rispetto degli impegni assunti dalle imprese aderenti; 10) favorire la collaborazione tra quest’ultime e le autorità ispettive e di controllo.
Credits: AltraSicilia