Tre casi di irregolarità fra gli enti che gestiscono i servizi sociali di assistenza ai minori del Comune di Palermo. Nessuna di queste si occupa di immigrati o stranieri. Partiti i controlli a tappeto su comunità alloggio, strutture che ospitano le donne vittime di violenza, associazioni del settore solidarietà e imprese sociali.
“Su un centinaio di enti – dichiara Giuseppe Mattina, assessore comunale alle Attività sociali – la stragrande maggioranza opera con professionalità e passione garantendo servizi di qualità, nonostante una normativa e dei tariffari regionali decisamente inadeguati.
Da ora in poi saranno necessari maggiori controlli per il corretto utilizzo dei fondi e soprattutto per la tutela dei lavoratori di un comparto così prezioso. Negli ultimi sette mesi sono stati emessi centinaia di mandati di pagamento dal Comune fino a coprire il mese di aprile. Per alcuni stiamo ancora effettuando verifiche".
Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando sottolinea la necessità degli accertamenti: “I diritti dei lavoratori, dei bambini e delle mamme ospitati nelle comunità è la nostra prima ed assoluta priorità. I controlli svolti dal Comune o dall’Asp hanno evidenziato alcuni casi, per fortuna pochissimi ma non per questo meno gravi, di irregolarità amministrative e violazioni dei diritti dei lavoratori. Sono violazioni inaccettabili di cui pagano le conseguenze i più fragili”, dice Orlando. Gli enti accreditati dal Comune per la somministrazione di servizi con finalità sociale oggetto di controllo sono un centinaio. Nelle loro strutture accolgono in totale 955 utenti fra donne in difficoltà con figli (70), donne sole (10), neomaggiorenni italiani e stranieri (98) e minori (747) fra semiconvitti, comunità e gruppi appartamento. Per una spesa complessiva annua di 19 milioni di euro.
“Il settore della solidarietà sociale assolve una delle missioni più nobili del movimento cooperativo, perché si dedica alla tutela dei diritti delle fasce più fragili, come minori, anziani, madri in difficoltà”, commenta Francesco Sprio, presidente provinciale dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane-AGCI Palermo. “Bene quindi che siano stati disposti controlli severi sull’operato degli enti che erogano i servizi di assistenza per conto del Comune. Sottolineo che a fronte di singoli casi di irregolarità, l’intero tessuto delle associazioni e cooperative che si dedicano al sociale è sano, grazie all’impegno di tantissimi operatori che con grande abnegazione, profondo impegno e riconosciuta professionalità, affrontano un lavoro tanto delicato quanto indispensabile. Per tutelare prima di tutto i diritti incomprimibili dei più deboli, ma anche dei lavoratori provatissimi durante il periodo del lockdown, è assolutamente necessario che il Comune effettui tutti gli opportuni accertamenti di merito, che come AGCI non ci è dato il potere di condurre. La nostra centrale vigilerà comunque attentamente, come sempre, sul rispetto di regole e norme. Sui servizi per minori, anziani e mamme interverremo con il massimo rigore, denunciando ogni violazione ed isolando chiunque commetta abusi, compromettendo irresponsabilmente l’immagine di un settore così importante e delicato per la comunità. Confido comunque che il segnale che va dato, chiaro e forte, non comporti rallentamenti o sospensioni generalizzate dei pagamenti da parte del Comune, in un momento così critico, di grave ed estesa emergenza economica che continua a colpire con i suoi effetti sia le imprese, sociali o no, che i lavoratori.”
Credits: AltraSicilia