Si è tenuto il 15 luglio 2020 un incontro tra l’Alleanza Cooperative Agroalimentari e gli europarlamentari on. Dorfmann e De Castro sulla nuova strategia “Farm to Fork” proposta dalla Commissione europea.
"Farm to Fork" è un'iniziativa strategica europea finalizzata a rendere più sostenibile da un punto di vista ambientale e sanitario la produzione e il commercio di prodotti agro-alimentari UE.
“Pur comprendendo le ambizioni europee di fare una Unione sempre più sostenibile”, osservano i rappresentanti dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, “risulta alquanto singolare che non sia stata effettuata preliminarmente una valutazione di impatto di questi cambiamenti che la Commissione europea intende perseguire nel quadro della Farm to Fork e della Biodiversità e, dunque, del Green Deal. Non è possibile evidentemente prescindere da un’analisi degli effetti che tali proposte avrebbero rispetto alla competitività e produttività delle imprese agroalimentari europee.
La strategia Farm to Fork, non deve pregiudicare l'efficienza del nostro sistema agroalimentare, altrimenti comprometterà inevitabilmente la redditività degli agricoltori e allevatori.
È necessario inoltre considerare il legame indissolubile esistente tra le ambizioni della Farm to Fork e la revisione della PAC, tale da garantire agli agricoltori un quadro normativo univoco e coerente. Appare chiaro che non si può, infatti, utilizzare le risorse PAC per l’attuazione degli obiettivi della F2F, poiché tali politiche rispondono a logiche solo in parte accomunabili. Risulta comunque chiaro che i maggiori costi di produzione non devono essere pagati dagli agricoltori. Al contrario occorrono programmazione e supporto adeguati, sia in termini di tempi, di risorse e di obiettivi raggiungibili, per una transizione verde attraverso una modalità che sia premiante e non penalizzante.
La sfida lanciata al mondo agroalimentare riteniamo debba essere colta soprattutto del mondo della cooperazione agricola; la cooperativa, infatti, è di per se un modo di fare impresa sostenibile: aggregare molti piccoli agricoltori per svolgere alcune attività in maniera coordinata comporta l’ottimizzazione di risorse naturali ed economiche con vantaggi per l’ambiente e per gli agricoltori e i lavoratori.
La cooperazione agroalimentare è un modello che aiuta ad elevare gli standard ambientali e sanitari della agricoltura nel suo insieme e con minori sforzi mettendo in essere azioni di sistema. Inoltre, l’integrazione lungo tutta la filiera - dalla produzione, alla trasformazione fino alla commercializzazione - rappresenta di fatto un modello “dal campo alla tavola” (Farm to Fork).
In questo quadro, il sistema cooperativo rappresenta quindi un esempio vincente: la cooperazione già persegue un forte approccio di filiera, sia dal punto di vista economico/organizzativo, quindi di capacità di programmazione, finalizzata ad evitare fenomeni distorsivi, sia dal punto di vista di certificazione e di tracciatura. Ma soprattutto l’approccio di filiera, garantisce anche di riportare al produttore parte di questo valore aggiunto, in modo che gli agricoltori possano essere remunerati adeguatamente e pertanto coniugare, di fatto, la sostenibilità ambientale con quella economica, fondamentale per la vita di ogni impresa. Crediamo che la cooperazione agroalimentare sia il modello organizzativo particolarmente vocato a coniugare i temi della sostenibilità ambientale con quella economica e sociale, capace quindi di costruire e gestire filiere agroalimentari che funzionino non solo per i produttori e i consumatori, ma anche per il Clima e l’Ambiente.
Vogliamo dunque che, nel declinare nello specifico le politiche contenute nella Comunicazione, non solo venga dato il giusto risalto alle specificità della cooperazione, ma vengano anche rimossi quegli ostacoli che in passato non hanno consentito di esprimere appieno tutte le potenzialità di questo sistema di impresa.
Sul campo della innovazione tecnologica è infine utile ricordare come un sistema di imprese aggregato aiuti a rendere più veloce l’utilizzo di nuove strumentazioni anche in chiave di sostenibilità ambientale, questo soprattutto laddove il territorio non è coperto in maniera uniforme dalla rete internet. In tali casi la cooperativa può rappresentare un vero e proprio “hub” per la gestione dei dati dei soci e per valorizzare le loro performance ambientali e le relative produzioni”.
Credits: AltraSicilia