Il decreto “Semplificazioni” cerca di affrontare positivamente molte delle criticità che finora hanno impedito la realizzazione in tempi ragionevoli delle opere pubbliche.
Apprezzabili gli snellimenti delle procedure, in particolare delle Conferenze dei Servizi, i chiarimenti delle responsabilità dei funzionari pubblici, la velocizzazione del processo amministrativo, la razionalizzazione della fase di esecuzione e, in parte, anche le misure di contenimento dei problemi derivanti dalla fase di emergenza sanitaria finora vissuti (pagamenti, aggiudicazioni gare in corso, anticipazioni finanziarie).
È la valutazione espressa, nel corso dell’audizione presso le Commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavori Pubblici del Senato, dai rappresentanti dell’Alleanza delle Cooperative (AGCI, Confcooperative, Legacoop) che hanno giudicato condivisibili anche le correzioni al Codice dei Contratti Pubblici e la proroga di alcune misure del decreto sblocca-cantieri pur nell’incertezza giuridica che deriva dalle continue modifiche.
Le misure che riguardano lo snellimento delle gare e l’estensione dell’utilizzo delle procedure negoziate, meritano invece, secondo l’Alleanza, un giudizio più articolato, a partire dalla disposizione che prevede l’esclusione dalle gare degli operatori in caso di mancato pagamento di contributi e imposte in presenza di contenziosi non conclusi. Una norma che rischia di produrre un’elevata incertezza tra gli operatori e che quindi va soppressa.
Altra richiesta dell’Alleanza, quella di differenziare l’articolazione delle soglie per l’affidamento diretto tra i vari comparti, proponendo una riduzione a 40 mila euro di quella per gli affidamenti nel campo dell’ingegneria, della progettazione e dei lavori sui beni culturali, per evitare il rischio di far sparire il 70% del mercato e di penalizzare l’ingegneria organizzata.
Tra gli altri numerosi rilievi e proposte avanzati dall’Alleanza, si segnalano, in particolare, quello della necessità di rinegoziare i contratti pubblici in corso, il cui equilibrio sia stato compromesso dall’emergenza Covid, in particolare per le imprese culturali, e la necessità di prevedere un adeguamento automatico del costo degli appalti in occasione dei rinnovi dei contratti collettivi nazionali.
Credits: AltraSicilia