Con il Decreto Semplificazioni, il governo adotta temporaneamente per un anno un regime speciale per velocizzare gli affidamenti di opere pubbliche e servizi.
Attraverso l’approvazione in Parlamento del terzo scostamento di Bilancio, 25 mld, il governo potrà finanziare le misure per gestire l’emergenza post-Covid che saranno contenute del Decreto Agosto.
Il dl 76/2020 introduce una serie di semplificazioni che riguardano quattro ambiti: in materia di contratti pubblici ed edilizia; procedimentali e responsabilità; sostegno e la diffusione dell’amministrazione digitale; attività di impresa, ambiente e green economy.
Il decreto prevede l’affidamento diretto per affidamenti fino a 150.000 euro e una procedura negoziata, senza bando, previa consultazione di un numero di operatori variabile sulla base dell’importo, per tutte le forniture di importo pari o superiore a 150.000 euro e inferiori alle soglie di rilevanza comunitaria (5,35 milioni di euro per i lavori, 214mila euro per i servizi affidati dagli enti locali e 139mila euro per i servizi affidati dalle amministrazioni centrali).
In particolare, per i servizi tra 150mila euro e le soglie comunitarie, e i lavori di importo compreso tra 150mila euro e 350mila euro, bisognerà consultare almeno 5 operatori. Per i lavori di importo compreso tra 350mila euro e 1 milione di euro, bisognerà consultare almeno 10 operatori. Per i lavori di importo compreso tra 1 milione di euro e le soglie comunitarie, si dovranno consultare almeno 15 operatori.
Nei casi di urgenza, utili a contrastare gli effetti dell’emergenza causata dalla pandemia da Coronavirus, la procedura negoziata potrà essere utilizzata anche per l’affidamento di lavori e servizi di progettazione di importo superiore alle soglie comunitarie.
“Recovery Fund, dl Semplificazioni, conversione dl Rilancio, terzo scostamento di Bilancio causa coronavirus, PNR-Programma Nazionale di Riforma. Questo mese di luglio è stato denso di provvedimenti cruciali per l’economia del Paese e senza precedenti nel quadro dell’Unione Europea”, commenta Michele Cappadona, presidente regionale dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane-AGCI Sicilia. “Epocale la decisione presa a Bruxelles il 21 luglio dal Consiglio europeo in riunione straordinaria. Per la prima volta, e in misura così ingente, la Commissione sarà autorizzata a contrarre prestiti, per conto dell'Unione, sui mercati dei capitali.
Dal Recovery Fund l’Italia otterrà risorse tra prestiti e contributi per 209 mld di euro, che saranno materialmente disponibili a partire dal 2021. Il Governo nel frattempo, al fine di incentivare gli investimenti pubblici, ha emanato il DL Semplificazioni, che introduce in via transitoria per un anno, fino al 31 luglio 2021, una nuova disciplina per gli affidamenti di lavori, servizi, forniture. Approvato inoltre il nuovo scostamento di bilancio da 25 mld, necessario per finanziare i provvedimenti per la ripartenza e il contrasto dell’emergenza post-covid che dovranno essere contenuti nel “Decreto Agosto”, attualmente in discussione.
Per quanto riguarda le “semplificazioni”, non possiamo non notare come il messaggio che si trasmette sia che in Italia per realizzare in fretta, senza ritardi, in tempi certi opere pubbliche e servizi, la via è solo quella di derogare a tutte le norme - continua Cappadona -. Il vulnus è che limitare i vincoli per le procedure di affidamento attribuisce maggior potere al soggetto decisore. Ma la norma è straordinaria e transitoria. Teniamo presente che il problema dei ritardi non risiede (soltanto) nelle procedure di aggiudicazione. Al contrario, generalmente nei lavori pubblici è la progettazione quella che assorbe più tempo. Molti Paesi europei hanno tempi di realizzazione delle opere pubbliche di gran lunga più veloci pur facendo le gare. È inutile, quindi, girare in tondo al grande problema italiano, la sua pessima burocrazia.
Per il Sud e la Sicilia, nel piano “Italia Veloce” del Mit sono inserite alcune infrastrutture strategiche ferroviarie e stradali, come l’AVR, alta velocità di rete nel circuito autostradale Messina-Catania-Palermo. Ma gli interventi continuano a essere insufficienti per colmare il gap di mezzo secolo di disinvestimenti strutturali in Sicilia, dove i collegamenti locali sono da terzo mondo, con una manutenzione inesistente, un sistema viario ancora costituito da strade-trazzere appena sufficienti ad assolvere la funzione di fare transitare il bestiame senza attraversare i campi coltivati.
Per la ripartenza delle imprese, il problema è la domanda, che resta bassa, per moltissime tipologie beni e servizi. I consumatori non spendono, o piuttosto non hanno i mezzi per spendere - afferma Cappadona -. Contro l’emergenza e in coerenza con le consistenti risorse del Next Generation EU per la ripresa economica, il centrodestra propone l’anno bianco fiscale straordinario per le attività economiche (moratoria di un anno per gli impegni fiscali, saldo e stralcio esattoriale, Flax Tax). Al di là delle contrapposizioni politiche, e del tipo di misure che potranno essere adottate, alle imprese sono necessarie risorse che almeno per un anno abbiano la stessa funzione di contenimento dei costi, oggettivamente insostenibili per l’emergenza. E di una concreta politica di sostegno e investimenti, sia generale che modulata per settore.
Sul fronte del reperimento delle risorse sembra ormai vi sia il consenso in Parlamento, fortunatamente, per l’utilizzo dei fondi Mes, che alleggeriranno il bilancio delle indispensabili spese sanitarie.
Il Decreto Agosto deve affrontare varie criticità, come i criteri per la proroga della Cassa integrazione, il blocco dei licenziamenti, la proroga dei contratti a termine. Occorre una valutazione più attenta dei danni provocati dal lockdown per alcuni settori, che risultano colpiti pur non avendo avuto perdite di fatturato nel primo semestre 2020.
Ma siamo ancora lontani da quei ventilati "piani Marshall" e “bazooka”, misure per programmi di investimento e sviluppo di impatto dirompente, con una forza d’urto propulsiva in grado di rilanciare le attività produttive verso un concreto (o miracoloso) boom economico.
Per la ripartenza sarebbe auspicabile un clima politico di solidarietà e maggiore stabilità, che non c’è. Continua a respirarsi un clima di antagonismo pre-elettorale. In Sicilia, il governo regionale si regge su una maggioranza frammentata e una burocrazia del tutto inefficiente a fronteggiare l’ordinario, men che meno le emergenze. Il presidente Nello Musumeci ha di recente denunciato pubblicamente che l’80% dei dipendenti della Regione Siciliana sono improduttivi e “si grattano la pancia”. Musumeci, per rafforzare la sua posizione, ha ufficialmente annunciato l’intento del suo movimento di federarsi con la Lega Salvini. Ma il quadro territoriale è e rimane instabile. In Sicilia il problema migranti è di nuovo una bomba che rischia di scoppiare travolgendo gli equilibri politici nazionali.
È tempo - conclude Michele Cappadona - che Giuseppe Conte, dopo avere vinto la sua battaglia ottenendo dalla UE anche più di quanto sperasse attraverso il Recovery Fund, torni a Bruxelles per una soluzione europea definitiva sull’emergenza migranti, che come per la pandemia, costituisce un problema internazionale così vasto e cruciale che l’Italia non può più essere lasciata ad arginare da sola”.
Credits: AltraSicilia