“La Regione si dota di una legge di riforma che ridisegna e semplifica i criteri e le procedure di governo del territorio siciliano. Una normativa tanto attesa, che dà protagonismo agli Enti locali, chiamati adesso a una stagione di rigenerazione urbana, nel rispetto assoluto dell'ambiente”.
Soddisfazione del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, per l'approvazione in Aula il 6 agosto (45 favorevoli su 45 votanti e 4 astenuti) del disegno di legge “Norme per il Governo del territorio”.
“Tra i principi ispiratori e gli obiettivi del ddl, composto da 55 articoli, ci sono il consumo del suolo tendente a zero e la rigenerazione urbana, ovvero il recupero e il riutilizzo del dell'edilizia esistente, nell'ottica di una politica di qualità del paesaggio e dell'ambiente”, aggiunge Musumeci. “La riforma prevede anche l'introduzione del Ptr, il Piano territoriale regionale con valenza paesaggistica, uno strumento strategico che definisce le finalità generali, gli indirizzi e le scelte in materia di governo del territorio su scala regionale e che sovrintende alla pianificazione degli enti locali. Al posto del 'vecchio' Prg arriva il Pug, Il Piano urbano generale. Prevista l'introduzione del Certificato verde, la rivalutazione del tessuto agricolo e l'introduzione dei principi di perequazione e compensazione”.
"La legge di riforma urbanistica è un risultato importante e atteso, e riteniamo un ottimo segnale che sia stata approvata dal Parlamento siciliano all'unanimità dei votanti", dice Michele Cappadona, presidente regionale dell'Associazione Generale delle Cooperative Italiane-AGCI Sicilia. "È una norma rispettosa dell'ambiente di carattere fortamente innovativo alla quale, com'è stato sottolineato dall'on. Giusi Savarino, presto seguirà l'approvazione di due disegni di legge di settore già approvati in Commissione, lo scorso 8 luglio il ddl n. 397-647 "Norme in materia di cessione di aree alle cooperative edilizie e di cooperative di autorecupero" e il successivo 20 luglio il "ddl Edilizia", n. 669-140-453 "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 10 agosto 2016, n. 16 recante Recepimento del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di edilizia approvato con decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2011, n.380". Le nuove norme serviranno ad incentivare il settore delle costruzioni abitative e delle cooperative edilizie, limitando però il consumo del suolo e favorento interventi di recupero e riqualificazione urbana, indicando un modello virtuoso di disposizioni da imitare nel contesto e in coerenza con il Green New Deal".
“La riforma sull’Urbanistica è stata voluta da tutto il Parlamento siciliano. È un’ulteriore dimostrazione che l’Assemblea regionale siciliana sui grandi temi è in grado di trovare una grande compattezza”. Così commenta il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè. “Va dato merito alla presidente della commissione Ambiente, Giusi Savarino e all’assessore regionale al Territorio, Toto Cordaro, per avere accettato contributi migliorativi sia della maggioranza che dell’opposizione – ha proseguito -. L’ultima riforma del settore risale al presidente Piersanti Mattarella, ucciso anche per avere imposto nuove regole di pianificazione urbanistica”.
«Oggi – commenta l'assessore al Territorio, Toto Cordaro – è un giorno importante per la Sicilia e per i siciliani. Prosegue, quindi, la stagione delle riforme, inserite fra le priorità del programma di governo. Un ringraziamento va a tutto il Parlamento, oltre al che al dipartimento Urbanistica (e in particolare all'architetto Giovanni Grutta), con cui condividiamo questo straordinario risultato».
“ Sono orgogliosa del lavoro svolto, abbiamo modernizzato la legge fortemente voluta da Piersanti Mattarella, che purtroppo pose il primo tassello per la sua condanna a morte”, commenta la Presidente della IV Commissione, Giusi Savarino. “Con questa legge abbiamo onorato la sua memoria, proseguendo il cammino nella direzione che in maniera forte e dirompente ci indicò 42 anni fa, cambiando ora il punto di vista della Regione: non più estranea al contesto, gerarchica e autoritativa, ma vicina agli enti territoriali ed ai cittadini, diventando regista e coordinatrice di un lavoro sinergico e di collaborazione, pur mantenendo un potere sostitutivo a garanzia dei Siciliani contro eventuali Comuni inadempienti.
Questa legge, a cui seguiranno per l’approvazione in Aula il DDL Edilizia ed il DDL Cooperative edilizie e cooperative di autorecupero, ci fa fare un balzo in avanti nel tempo verso l'orientamento, ormai consolidato in tutto il mondo, di smart city, pone uno stop al consumo del suolo, puntando sul recupero dell’abitato e sulla perequazione urbanistica, introduce il “piano del verde” e standard di “qualità urbana, ambientale ed architettonica”, semplifica e velocizza fortemente le procedure amministrative, in particolar modo l’approvazione dell'ex piano regolatore (adesso PUG: Piano urbanistico generale comunale), crea una “governance multi-livello” che tramite la Conferenza di pianificazione e gli accordi di pianificazione e programma, favorisce la partecipazione di enti e cittadini ai processi decisionali, migliorandone la qualità e riducendo la burocrazia, quindi i tempi.
“Certificato verde, rigenerazione urbana e riduzione del consumo del suolo: sono alcuni dei capisaldi entrati nella nuova riforma urbanistica grazie al Movimento 5 stelle che mettono in primissimo piano la tutela dell’ambiente. Abbiamo dato alla legge – dicono i componenti 5stelle della commissione Ambiente dell’Ars, Giampiero Trizzino, Stefania Campo e Stefano Zito - una nostra netta e marcata impronta che per la prima volta mette in primissimo piano le tematiche ambientali senza al contempo sacrificare le esigenze dell’edilizia. È una legge buona e l’abbiamo votata, a dimostrazione che chi dice che siamo quelli del no a prescindere, dice il falso”.
“Era una legge - commenta Giampiero Trizzino – attesa da 42 anni e noi siamo orgogliosi di avere dato un prezioso e determinante contributo. Il M5s è stato determinante per dare una svolta ambientale alla legge urbanistica approvata oggi, che imprime una svolta moderna e ambientalista all’Isola, un modello economico sostenibile da esportare, per il quale possiamo andare a testa alta. Il certificato verde è una novità assoluta in Italia e forse anche in Europa, prevede che chi vorrà costruire un nuovo edificio, dovrà prima demolire e riqualificare un’area pubblica degradata esistente nel territorio comunale, di superficie pari a quella del nuovo fabbricato. Consentirà di compensare l’impatto ambientale di nuove costruzioni con la rigenerazione urbana di aree pubbliche degradate. In pratica il costruttore, prima di edificare, avrà l’obbligo di acquistare e riqualificare un’area urbana soggetta a degrado e abbandono, realizzando opere di urbanizzazione primaria come strade, verde pubblico e illuminazione. Al termine dei lavori, il costruttore otterrà dal Comune il ‘certificato verde’, che gli darà la possibilità di costruire altrove. I certificati verdi si potranno anche vendere, su un libero mercato che nascerà, a soggetti terzi interessati a edificare”.
“La legge - dice Stefania Campo - è frutto di un lavoro condiviso in commissione e soprattutto accoglie le nostre proposte che finalmente mettono un freno al consumo di suolo e puntano sulla rigenerazione urbana, il riuso e gli standard abitativi di qualità rispettando zone verdi e principi di ecosostenibilità ambientale. Una legge verde, sicuramente la più verde che la Regione abbia mai scritto, e che si pone l'obiettivo di dare agli amministratori locali le direttive per redigere i piani nell'ottica di favorire il ripopolamento dei centri storici e la riqualificazione delle periferie. Saranno consentite le nuove costruzioni solo per finalità pubblica ed entro percentuali prefissate. Nessuno vuole cristallizzare le città, ma in una regione che ad oggi ha più di 130.000 immobili vuoti e dove la popolazione non è cresciuta in modo sostanziale era necessario un indirizzo politico decisivo come questo”
“Quella varata oggi – afferma il capogruppo Giorgio Pasqua – è una buona legge e pertanto abbiamo votato a favore, a dimostrazione che chi dice che siamo per il no a prescindere dice il falso e che le accuse di cretineria politica di Musumeci non solo sono offensive ma destituite di qualsiasi fondamento. Se sul piatto ci sono norme che vanno in direzione del bene pubblico il M5S non si tira mai indietro, anche a costo di votare un ddl governativo. Ci farebbe piacerebbe che lo stesso atteggiamento ci fosse dall’altra parte, dove addirittura si arrivano a minacciare dimissioni finte, pur di non dare meriti alla parte politica avversa”.