Nessuna notizia sull’erogazione dei contributi alle imprese, il “Bonus Sicilia”, 125 milioni di euro che la Regione ha stanziato come ristoro per il lockdown con la legge del 12 maggio scorso.
Le associazioni di rappresentanza delle aziende contestano la continua mancanza di concertazione dell’assessore Mimmo Turano, rivelatasi disastrosa sulle modalità di gestione degli aiuti/bonus Covid previsti con la legge regionale n. 9 del 12 maggio 2020, art.10 comma 16. Turano, a nome del Governo Musumeci – affermano in sostanza i rappresentanti del tessuto produttivo dell’Isola – si limita a convocare tavoli e riunioni per comunicare decisioni già prese, gestendo così gli incontri di doverosa concertazione con le stesse modalità delle conferenze stampa.
“Risorse a pioggia, scelta inopportuna”, è il giudizio secco di Sicindustria. “La Regione siciliana continua a confondere la parola ‘confronto’ con quella ‘comunicazione’. Utilizza la prima, ma intende la seconda”. Sicindustria commenta così l’incontro convocato lo scorso 21 ottobre dall’assessorato regionale delle Attività produttive con le associazioni di categoria ufficialmente per partecipare a un “tavolo di confronto sull’avviso pubblico per la concessione dei contributi” relativi al cosiddetto Bonus Sicilia, nei fatti per ricevere la comunicazione di una decisione già presa, ossia quella di dividere i fondi disponibili a tutte le imprese richiedenti. Una scelta che Sicindustria continua a bollare come “inopportuna”.
“Erogare infatti lo stesso importo all’intera platea delle imprese richiedenti – dice Roberto Franchina, coordinatore della Piccola Industria di Sicindustria – prescindendo dalle dimensioni e dal danno che le stesse hanno subito a causa del lockdown, non corrisponde a un auspicato principio di equità. Gli esigui importi che verranno erogati non raggiungeranno, come è facile prevedere, l’obiettivo iniziale di un reale sostegno alle aziende in difficoltà, ma si tradurranno, come sempre accade quando si decide di non decidere, in un utilizzo di risorse pubbliche a pioggia che avrà più il sapore di una prebenda che di un reale aiuto”.
Negativo anche il giudizio di Confcommercio regionale: “Purtroppo – sottolinea il presidente regionale vicario, Gianluca Manenti – abbiamo dovuto prendere atto, e in maniera non positiva, della scelta adottata dall’esecutivo. Nonostante lo sforzo e l’impegno da parte del Governo regionale, la quadra non è stata ancora trovata. Sin dall’inizio la nostra posizione è stata ben chiara. Abbiamo, cioè, rivendicato la necessità di una proporzionalità nella ripartizione del ristoro. Un altro problema serio è quello che non saranno prese in considerazione le imprese senza Durc in regola. Abbiamo chiesto di definire un percorso che conduca alla compensazione. In assenza di liquidità, ben poche sono le situazioni di normalità e di regolarità. Ma non solo. Alcune imprese, pur di mettersi in regola, stanno percorrendo strade poco lecite, facendosi prestare il denaro a tassi da usura. Sembra che tutto questo, nonostante le nostre denunce, non sia stato tenuto in considerazione. Il ristoro, per come lo intendiamo noi, deve essere riservato a quelle imprese che hanno fatto i conti con cali di fatturato. Certo, non può arrivare per le imprese che non hanno subito perdite. Ecco perché, secondo noi, il finanziamento a pioggia è una scelta che non ha senso”.
Severo anche il giudizio sul Bonus Sicilia da parte delle Centrali Cooperative, come riporta a loro nome una nota di Legacoop: “Quella che doveva essere una opportunità per tante imprese e per tanti cooperatori si è rivelata l’ennesima delusione. Il 5 ottobre, giorno del click day è arrivato e, come già ci si aspettava, è stato un totale flop. Come Centrali Cooperative avevamo già rappresentato, a vario titolo, all’Assessorato Regionale tutte le perplessità e le criticità che il bando racchiudeva nella sua applicazione, dai problemi legati all’utilizzo della piattaforma tecnologica, ai codici Ateco di accesso alle agevolazioni, allo stesso sistema del click day. Molte, troppe le difficoltà incontrate dai cooperatori per accedere ed effettuare già la sola prenotazione ed era pertanto prevedibile il disastroso epilogo”. All’assessore regionale Turano, conclude la nota, chiediamo di rivedere, aldilà del contributo a fondo perduto – Bonus Sicilia, le altre criticità ed emergenze già segnalate che attendono ancora un segnale di attenzione al settore che tarda ad arrivare.
Anche AGCI Sicilia segnala la scarsa volontà di ascolto da parte dell’assessorato alle Attività produttive: “Il Governo Musumeci non può pretendere che le associazioni di rappresentanza delle imprese siciliane siano soddisfatte delle modalità di gestione delle politiche regionali nei confronti degli operatori economici del tessuto produttivo siciliano”, afferma Michele Cappadona, presidente regionale dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane. “Né possono chiedersi corresponsabilità e solidarietà quando poi iniziative come il click-day del Bonus Sicilia si risolvono in flop. A fronte di una nostra costante disponibilità al dialogo, sostanzialmente tutte le decisioni passano sopra le teste dei rappresentanti delle imprese. È esattamente il contrario di ciò che deve accadere in questo periodo di grave emergenza.”
Credits: ilGazzettinodiSicilia