Musumeci e Armao, dopo l’assenso del Governo Conte sul ripianamento in 10 anni del disavanzo regionale, ottengono il sì di Sala d’Ercole sull’esercizio provvisorio per i primi due mesi del 2021, in attesa della legge di bilancio e stabilità.
Si sono pronunciati a favore della norma 39 deputati regionali. 14 i voti contrari e 6 gli astenuti. Il provvedimento ha modificato le disposizioni finanziarie della legge 12 maggio 2020, n. 9, variando voci di bilancio per complessivi 360.928.912,18 euro e consentendo entro il 28 febbraio spese per circa 231 milioni.
“Si tratta della prima applicazione dell’intesa conclusa con lo Stato il 14 gennaio scorso”, ha dichiarato il vicepresidente della regione Siciliana ed assessore all’Economia Gaetano Armao, che durante il suo intervento in Aula, ha spiegato come “il Consiglio dei Ministri aveva subordinato a tale accordo la modifica delle norme di attuazione del decreto legislativo n. 158 del 2019, che aveva già autorizzato un ripianamento decennale del disavanzo maturato a seguito della parifica del rendiconto generale della Regione del 2018. Ciò ha condotto ad un’intesa sulle riduzioni di spesa da effettuare da qui al 2029, con una calendarizzazione annuale che parte da 40 milioni ed arriva a 300 milioni, al fine di costituire la somma di miliardo e 749 milioni di euro”.
“L’approvazione del ddl n. 934A sull’esercizio provvisorio autorizza lo sblocco della spesa regionale di circa 231 milioni di euro fino al 28 febbraio, data entro la quale interverrà l’approvazione del bilancio di previsione e della legge di stabilità per il 2021”, riporta una nota dell’assessore all’Economia. “Oltre a sbloccare le spese di funzionamento della Regione Siciliana, la legge sull’esercizio provvisorio finanzia in dodicesimi la spesa degli enti pubblici regionali, i contributi per la gestione di parchi e riserve naturali, consente il pagamento della quarta trimestralità relativa alle spese di funzionamento degli enti locali siciliani oltre a riattivare una serie di servizi essenziali come i contributi ai portatori di disabilità e per le modalità di contrasto al Covid 19.
Interventi sono previsti anche in favore dei teatri, musei ed altre attività culturali oltre alle attività sportive e turistiche”.
La legge approvata istituisce inoltre, presso la Regione Siciliana, il Collegio dei Revisori dei Conti, organo di controllo contabile che consentirà la verifica sulla spesa regionale.
Nel provvedimento, la somma maggiore è quella destinata al trasporto pubblico locale, per 63,3 mln. Tra gli importi più rilevanti autorizzati: 16,8 milioni a favore delle ex-Province, 26 per il personale forestale, 10,25 ai consorzi di bonifica, 2,2 per concorsi di assunzione di personale, 3,6 milioni per l’Esa, 7,4 per la convenzione “Servizi Ausiliari Sicilia”, 5,3 per l’assistenza agli alunni disabili, 32.5 i servizi di collegamento marittimo con le isole minori, 1,9 per il funzionamento degli enti regionali per il diritto allo studio universitario.
“Salutiamo con sollievo lo sblocco della spesa regionale per i primi due mesi del 2021”, dichiara Michele Cappadona, presidente dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane, AGCI Sicilia. “Diamo atto del successo delle trattative condotte dall’assessore Gaetano Armao, concluse attraverso l’accordo con lo Stato per il pagamento in 10 anni del disavanzo di bilancio regionale. Questo prelude alla possibilità di una più mirata programmazione degli interventi per la ripresa economica all’interno della legge regionale di bilancio e stabilità 2021.
L’attuale quadro di grave instabilità, tra emergenza sanitaria ed economica e improvvide vicende di politica nazionale, impone infatti un urgente cambio di passo. Occorre prendere consapevolezza che l’emergenza non durerà poche settimane o mesi. L’Italia da un anno è in guerra con un nemico finora implacabile, che uccide e distrugge, che devasta il Paese e affligge la popolazione colpendo fabbriche, imprese e scuole, imponendo il coprifuoco e forti limitazioni alla nostra libertà. Cittadini, lavoratori e imprese devono potere sopravvivere fino alla fine dalla guerra in atto contro un aggressore invisibile ma micidiale. Dobbiamo quindi gestire un’economia di guerra: sbagliato assecondare l’illusione che tra pochi mesi gli effetti della pandemia cesseranno e tutto tornerà come prima.
L’emergenza che stiamo vivendo - ribadisce Cappadona - va governata con la stesso atteggiamento determinato e reattivo con cui una nazione combatte una guerra, reagendo con la massima velocità per conseguire obiettivi di sopravvivenza. E per vincerla occorrono risorse, coesione, efficienza.
Fuori metafora, riteniamo che il governo Musumeci e l’assessore Armao debbano continuare ad incalzare istituzionalmente il governo nazionale per rivendicare e ottenere quella massa critica di risorse e interventi che spettano alla Sicilia dallo Stato e storicamente finora negati.
Per combattere questa terribile emergenza, la governance regionale deve corrispondere ad uno scenario di forte unitarietà, solidarietà e interazione tra tutti le parti sociali.
Ma soprattutto, la qualità dell’azione di governo oggi più che mai va misurata secondo gli stessi elementari criteri di time management e problem solving applicati in qualsiasi organizzazione aziendale: efficienza significa infatti gestire tempi e ottenere risultati.
I nodi da affrontare sono - continua Cappadona - velocità e semplificazione dei procedimenti amministrativi, maggiore ascolto da parte dei soggetti decisori, immediata soluzione delle criticità storiche del territorio, a partire da rifiuti, acqua, trasporti. Il vulnus della burocrazia inefficiente. E, naturalmente, il divario economico dovuto a risorse, infrastrutture ed investimenti da sempre negati e sottratti alla Sicilia.
Per le misure a sostegno delle attività produttive, come Agci pensiamo naturalmente a incentivi, defiscalizzazione, accesso al credito, innovazione. Per l’occupazione: decontribuzione, agevolazioni per giovani, donne e categorie fragili, formazione. Politiche speciali di comparto sono indispensabili per le imprese sociali e terzo settore; le imprese culturali e creative; turismo e ambiente; agroalimentari identitari, bio e di qualità. L'emergenza e la recente crisi di governo nazionale hanno reso palese il senso di crescente sfiducia dei cittadini verso l'attuale classe politica. È evidente l'insofferenza per i continui conflitti tra partiti che provocano instabilità, in un momento in cui occorrono soprattutto velocità d'intervento e risultati. L'Italia ha bisogno di essere governata bene”.
Credits: AltraSicilia