Inserire, tra i destinatari dei contributi a fondo perduto, anche le imprese labour intensive che, indipendentemente dall’ammontare dei ricavi conseguiti nel periodo di imposta considerato, dimostrino di avere un costo del lavoro non inferiore al 50% dei costi complessivi.
Eliminare, per le imprese appaltatrici di servizi di mensa, ristorazione e pulizia, i vincoli che condizionano il ricorso agli ammortizzatori sociali al ricorso agli ammortizzatori stessi da parte dei soggetti appaltanti. Riproporre il credito di imposta del 60% introdotto nel decreto “Rilancio”, concentrando gli sforzi sulle imprese che hanno ottenuto minor ristoro delle spese sostenute, in particolare quelle che hanno affrontato costi significativi per l’acquisto di DPI.
Sono alcune delle proposte avanzate dai rappresentanti dell’Alleanza delle Cooperative (AGCI, Confcooperative e Legacoop) nel corso dell’audizione sul DL “Sostegni” presso le Commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato. “Il nostro giudizio sul decreto è sostanzialmente positivo, ma l’obiettivo, condivisibile, di dare ristoro alle imprese che non hanno beneficiato delle misure dei precedenti provvedimenti viene raggiunto solo parzialmente, perché interi comparti, che pure rappresentano economie di eccellenza del Paese -cultura, turismo, trasporto, spettacolo e organizzazione eventi, ristorazione, pulizia- restano ancora ai margini dell’azione del Governo”.
Da qui le proposte ricordate, alle quali si affiancano quelle in materia di lavoro, a partire dalla necessità di dare maggiore enfasi alla ristrutturazione degli strumenti di politica attiva, rispetto ai quali l’intervento sulla Naspi, pur positivo, non è sufficiente. Più specificamente, in materia di ammortizzatori l’Alleanza delle Cooperative indica l’esigenza di reintrodurre l’esonero contributivo alternativo alla fruizione di ammortizzatori sociali con causale Covid previsto in tutti i precedenti provvedimenti legati all’emergenza.
In tema di licenziamenti, bene la scelta di definire un regime graduale di uscita dal blocco, ma è necessario chiarire la platea delle imprese cui si applica l’ulteriore sospensione delle procedure di licenziamento fino a ottobre, precisando se tale vincolo riguarda solo le realtà che richiedono ad INPS nuovi trattamenti di integrazione salariale o tutti quei datori di lavoro che possono potenzialmente farvi ricorso.
L’Alleanza, apprezzando il differimento dell’entrata in vigore della riforma dell’ordinamento sportivo, sottolinea che esso offre l’occasione per sancire che anche le cooperative sportive possano assumere legittimamente lo status di società sportive. Sempre in tema di proroghe, l’Alleanza propone il differimento almeno fino alla fine dell’anno dell’entrata in vigore della plastic tax.
Infine, per quanto riguarda specificamente le cooperative, considerando che le misure di contenimento adottate hanno influito sulle modalità di operatività ordinaria e in alcuni casi hanno inciso sulla possibilità di attuare lo scambio mutualistico con i soci, l’Alleanza propone una deroga temporanea, fino alla fine dell’emergenza, alla disciplina sulla perdita dello status di cooperativa a mutualità prevalente. Per lo stesso motivo, si propone la sospensione, fino alla fine dell’emergenza, dell’obbligo, per le cooperative sociali di inserimento lavorativo, di ricostituire entro l’anno la percentuale minima del 30% di lavoratori svantaggiati, e dell’obbligo, per le cooperative di consumatori, di escludere i soci che nell’anno non abbiano avuto alcun rapporto sociale o economico con la cooperativa.