Il governo di Mario Draghi ha varato il “Decreto Sostegni bis” per contrastare l’emergenza sanitaria ed economica causata dal Covid. Ma le misure nazionali sono finora insufficienti per il tessuto delle imprese siciliane, già fortemente provate prima della pandemia. Occorrono ulteriori interventi della Regione, anche attraverso i suoi istituti di credito agevolato.
Misure di Stato ancora inadeguate all'emergenza Sicilia. Il “Decreto Sostegni bis”, in vigore dal 26 maggio, interviene con uno stanziamento di circa 40 miliardi di euro, a valere sullo scostamento di bilancio già autorizzato dal Parlamento, per potenziare ed estendere gli strumenti di contrasto alla diffusione del contagio e di contenere l’impatto sociale ed economico delle misure di restrizione adottate per il contrasto al Covid.
Gli interventi previsti dal governo Draghi si articolano su 7 principali linee di azione: sostegno alle imprese, all’economia e abbattimento dei costi fissi; accesso al credito e liquidità delle imprese; tutela della salute; lavoro e politiche sociali; sostegno agli enti territoriali; giovani, scuola e ricerca; misure di carattere settoriale.
Si rimanda in calce per una sintesi dei provvedimenti generali in favore delle imprese, per il sostegno (contributi a fondo perduto) e l’accesso al credito. Alla fine del testo, un link consente la lettura dell’intero decreto legge in vigore.
Il procedere delle vaccinazioni sta rendendo possibile diminuire le restrizioni e riaprire progressivamente le attività. Ma, in particolare in Sicilia, moltissime microimprese, più del 90% delle attività produttive, non dispongono della liquidità necessaria a riaprire in condizioni sostenibili e rischiano di chiudere per sempre.
Più risorse e strumenti finanziari dalla Regione a Ircac, Crias e Irfis per moratorie, ristori e credito alle imprese siciliane. Riaprire i termini di presentazione per le istanze di moratoria e ampliarne la durata.
“Le misure varate finora dallo Stato a sostegno delle imprese sono inadeguate, perché di entità insufficiente a dare ristoro per i danni patiti e troppo lente nella loro applicazione”, dichiara Michele Cappadona, presidente regionale dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane, AGCI Sicilia. “È assolutamente indispensabile rafforzare e ampliare quanto più possibile il ruolo attivo della Regione Siciliana a supporto delle imprese, specialmente le più fragili microimprese sottocapitalizzate, potenziando ed estendendo la tipologia degli strumenti finanziari degli istituti di credito agevolato di proprietà regionale, Irfis, Ircac e Crias. Occorre riaprire e ampliare i termini di moratoria per i finanziamenti in atto, attivare ogni tipo di forme di ristoro e sgravio dei costi fissi di gestione, garantire accesso al credito prescindendo dal merito creditizio, essendo ormai conclamato che quella che occorre continuare a gestire è un’economia di guerra, la cui emergenza perdurerà per anni anche dopo aver sconfitto la pandemia.
Al vicepresidente ed assessore all’Economia della Regione Siciliana, Gaetano Armao, non chiediamo quindi soltanto che continui a battersi strenuamente, come finora ha fatto a livello nazionale ed europeo, per il riconoscimento della condizione d’insularità che penalizza la Sicilia e per realizzare l’attraversamento stabile dello Stretto di Messina, ma anche per la politica regionale di sostegno straordinario alle imprese. Senz’altro una nota positiva, su cui esprimiamo soddisfazione, l’annuncio della disponibilità di 250 milioni del Fondo di sviluppo e coesione, che non gravano quindi sul bilancio regionale, da destinare a prestiti a tasso zero di interessi e rimborsabili a lungo termine per garantire sostegno al credito anche per le aziende più fragili.
L’assessore Armao ha promosso l’adesione di IRCAC, CRIAS e IRFIS-FinSicilia al più recente addendum all’Accordo per il Credito 2019 ‘Imprese in Ripresa 2.0’, stipulato il 17 dicembre 2020 tra l’Associazione Bancaria Italiana (ABI) e le Associazioni di rappresentanza delle imprese (tra cui anche l’AGCI, che ho l’onore di rappresentare in Sicilia)", sottolinea Michele Cappadona. "Questo al fine di garantire estensione della moratoria, cioè le misure di sospensione e allungamento della durata dei finanziamenti erogati dai tre istituti di credito regionale in favore delle imprese danneggiate dall'emergenza epidemiologica Covid-19. È opportuno però un ulteriore accordo in sede ABI per estendere la durata della moratoria e il termine per presentarne l’istanza di ammissione, anche per le imprese che ancora non l’hanno fatto. Lo stesso assessore Armao proprio su questo aspetto ha dichiarato di avere attivato un’interlocuzione con l’ABI, chiedendo di estendere i termini di presentazione delle istanze al 30 giugno”.
Per quanto riguarda la moratoria, Ircac, Crias e Irfis possono adottare termini di richiesta e concessione migliorative rispetto l’addendum all’Accordo per il Credito 2019 “Imprese in Ripresa 2.0”
È importante però sottolineare che il precedente Addendum del 22 maggio 2020 ha già previsto al punto 5: “Resta ferma la possibilità per le banche di offrire modalità e soluzioni operative con effetti equivalenti o migliorativi per le imprese beneficiarie, rispetto a quelle previste dal presente Addendum. In particolare, le banche aderenti possono estendere la durata della sospensione fino a 24 mesi per le imprese appartenenti a specifici settori o filiere produttive con maggiori difficoltà di ripresa dai danni conseguenti all’emergenza sanitaria COVID-19”.
“L’addendum del 22 maggio - commenta Cappadona - permette quindi a Irfis e Ircac di ‘offrire modalità e soluzioni operative con effetti equivalenti o migliorativi’ allo specifico settore delle imprese cooperative, come alle imprese sociali, alle cooperative di comunità, alle imprese culturali e creative. L’assessorato regionale all’Economia potrebbe quindi, in attesa di un nuovo addendum ABI, già impartire in autonomia direttive e attivare strumenti finanziari innovativi di maggior favore per le imprese siciliane.
Oltre alla programmazione delle misure di sostegno, occorrono strumenti per la loro veloce applicazione. Sarebbe opportuno istituire, per semplificazione, trasparenza ed efficienza dei procedimenti amministrativi, la rete degli sportelli SURAP (Sportelli unici regionali delle attività produttivi), come fatto in altre in Campania e Calabria.
“Per il massimo beneficio verso le imprese - afferma Michele Cappadona-, auspicheremmo però una maggiore volontà di ascolto, che riteniamo imprescindibile, da parte dell’assessorato alle Attività produttive, che a distanza di anni non ha ancora attivato l’albo delle cooperative sociali di tipo B e quello delle cooperative di comunità. L’assenza degli albi ostacola naturalmente la programmazione delle misure di crescita e sviluppo del settore. Altra lacuna, gravissima per una regione che possiede enormi ‘giacimenti culturali’ come la Sicilia, il ddl che giace arenato all’ARS sulla regolamentazione del comparto delle imprese culturali e creative.
Infine, la nostra proposta all’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano, finora inascoltata, di convertire il supporto che la Regione assegna in termine di contributo economico agli sportelli CAT (Centri di assistenza tecnica alle imprese cooperative) istituendo invece al loro posto, anche sperimentalmente, la rete SURAP di sportelli regionali tra associazioni di rappresentanza delle imprese e uffici regionali, facendo tesoro dell’esperienza SURAP già adottata proficuamente, con leggi regionali, in Campania e Calabria. Il sostegno alle imprese - conclude Michele Cappadona - si applica tanto nella programmazione delle misure quanto nella velocità della loro attuazione. E in Sicilia, terra dove la burocrazia è straordinariamente lenta per antonomasia, strumenti come il SURAP appaiono indispensabili per garantire quella mitica semplificazione ed efficienza amministrativa cui, storicamente ormai, tutti aspiriamo senza mai poterla vedere realizzata”.
LE MISURE DEL DECRETO SOSTEGNI BIS PER LE IMPRESE
Sostegno alle imprese, all’economia e abbattimento dei costi fissi
Il decreto legge 73/2021 prevede un nuovo pacchetto di contributi a fondo perduto per i soggetti titolari di partita IVA che svolgono attività d’impresa, arte o professione, nonché per gli enti non commerciali e del terzo settore, senza più alcuna limitazione settoriale o vincolo di classificazione delle attività economiche interessate. Il nuovo intervento è più articolato dei precedenti, con l’obiettivo di raggiungere una platea ancora più ampia di beneficiari e di fornire un ristoro maggiormente in linea con gli effettivi danni economici subiti dagli operatori a causa della pandemia. Per tali interventi, lo stanziamento complessivo ammonta a oltre 15 miliardi di euro.
La misura si articola su tre componenti:
- la replica del precedente intervento previsto dal primo decreto “sostegni”, con un contributo a fondo perduto per le partite IVA con determinate classi di ricavi, che abbiamo subito un calo del fatturato di almeno il 30 per cento tra il 2019 e il 2020;
- una seconda componente basata sul calo medio mensile del fatturato nel periodo compreso tra il primo aprile 2020 e il 31 marzo 2021;
- la terza componente avrà una finalità perequativa e si concentrerà sui risultati economici dei contribuenti, anziché sul fatturato. Il contributo verrà assegnato sulla base del peggioramento del risultato economico d’esercizio e terrà conto dei ristori e sostegni già percepiti nel 2020 e nel 2021.
Per il sostegno all’economia e l’abbattimento dei costi fissi delle imprese sono previste ulteriori misure:
- credito d’imposta per canoni di locazione ed affitto di immobili ad uso non abitativo per i mesi da gennaio a maggio 2021. Per imprese del settore alberghiero e turistico, agenzie di viaggio e tour operator la misura è estesa fino a luglio 2021. Lo stanziamento complessivo è di oltre 1,8 miliardi di euro;
- esenzione della Tari per gli esercizi commerciali e le attività economiche colpite dalla pandemia, con uno stanziamento di 600 milioni di euro;
- il contributo per il pagamento delle bollette elettriche diverse dagli usi domestici viene prorogato fino a luglio 2021;
- viene accresciuta con uno stanziamento di 1,6 miliardi la dotazione del Fondo per l’internazionalizzazione delle imprese;
- viene integrato con 100 milioni di euro il Fondo per gli operatori del turismo invernale.
- viene potenziato con 120 milioni di euro il Fondo per sostenere le attività connesse con eventi e matrimoni e i parchi tematici;
- viene istituito un ‘Fondo per il sostegno delle attività economiche chiuse’ con una dotazione di 100 milioni di euro;
- viene differita per ulteriori 2 mesi, fino al 30 giugno 2021, la sospensione delle attività dell’Agente della Riscossione;
- viene rinviata a gennaio 2022 l’entrata in vigore della cosiddetta ‘plastic tax’.
Accesso al credito e liquidità delle imprese
L’obiettivo di queste misure, che prevedono uno stanziamento complessivo di circa 9 miliardi, è quello di garantire l’accesso al credito, sostenere la liquidità e incentivare la capitalizzazione delle imprese, attraverso l’estensione di misure in vigore e l’attuazione di nuovi interventi.
In particolare:
- viene prorogata al 31 dicembre 2021 la moratoria sui prestiti, applicata alla quota capitale delle esposizioni oggetto di moratoria, e sono prolungati e rimodulati gli strumenti di garanzia emergenziali previsti dal Fondo di Garanzia per le Pmi e da Garanzia Italia di Sace;
- nell’ambito del Fondo Pmi, si introduce uno strumento di garanzia pubblica di portafoglio a supporto dei crediti a medio lungo termine per finanziare progetti di ricerca e sviluppo e programmi di investimento di imprese fino a 500 dipendenti;
- al fine di favorire la patrimonializzazione delle imprese, con uno stanziamento di 2 miliardi di euro, si prevede un regime transitorio straordinario della disciplina dell’ACE (Aiuto alla Crescita Economica) per gli aumenti di capitale fino a 5 milioni di euro, con la possibilità di trasformare il relativo beneficio fiscale in credito d’imposta compensabile per il 2021;
- è estesa ai soggetti con ricavi superiori ai 5 milioni di euro la possibilità di utilizzare in compensazione nel solo 2021 il credito d’imposta per gli investimenti effettuati nello stesso anno nei cosiddetti beni ‘ex super ammortamento’;
- viene introdotta un’agevolazione fiscale temporanea per favorire gli apporti di capitale da parte delle persone fisiche in start-up e Pmi innovative;
- con uno stanziamento di 1,6 miliardi, viene accresciuto a 2 milioni di euro il limite annuo dei crediti d’imposta compensabili o rimborsabili, per favorire lo smobilizzo dei crediti tributari e contributivi.
- Il testo integrale del "Decreto Sostegni bis" (DL 25 maggio 2021, n. 73), entrato in vigore il 25 maggio 2021 è consultabile qui
- DL n. 73/2021 - Dossier di documentazione - Servizio Studi Senato e Camera dei deputati
Credits: AltraSicilia