Consegnato lo scorso 30 maggio, ad Enna, al sindaco di Novara di Sicilia Gino Bertolami il riconoscimento “Città del Formaggio 2021” assegnato dall’ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi).
In occasione della nona edizione del Caseus Siciliae Premio Trinacria d’Oro Onaf dedicato al Pecorino Siciliano DOP, celebrata l’assegnazione del titolo “Città del Formaggio” a Novara di Sicilia per l’anno 2021.
Grande soddisfazione è stata espressa dal sindaco Gino Bertolami, presidente del Gal Tirrenico Mare Monti e Borghi, cui appartiene il Comune di Novara di Sicilia, nel messinese. Al sindaco Bertolami è stata consegnata la targa che sancisce l’appartenenza al circuito delle Città del Formaggio e che sarà posta all’ingresso del Comune, il cui territorio è storicamente sede di una numerosa comunità di allevatori e casari. Tra i prodotti caseari spicca il “maiorchino”, particolare formaggio pecorino a latte misto ovi-caprino, stagionato più di otto mesi, storico dei monti Peloritani e inserito tra i Presidi di Slow Food.
A questo formaggio Novara dedica ogni anno una sagra, durante la quale le forme di Maiorchino vengono utilizzate per il lancio della “ruzzola” in sostituzione del disco di legno usato di solito per questo gioco su altre piazze.
A Enna si è tracciato un nuovo percorso di valorizzazione del Pecorino siciliano DOP, che fino allo scorso anno prevedeva una sola categoria, lo stagionato. E invece – come prevede il nuovo disciplinare – sarà affiancato da due nuove proposte: il pecorino fresco e quello semi-stagionato.
“Il riconoscimento da parte dell’Onaf premia non solo una città che fa parte del circuito dei borghi più belli d’Italia”, commenta Michele Cappadona, vicepresidente Gal Tirrenico e presidente AGCI Sicilia, “ma anche un paziente (e sapiente) lavoro di ricostruzione e recupero del processo tradizionale di lavorazione di questo antico formaggio tipico, prodotto con latte di pecora e capra, che deve il suo nome alla maiorca, varietà di grano tenero coltivata estensivamente nel territorio. Un’identità culturale agroalimentare preziosa, quindi, che merita di essere preservata e valorizzata”.
“L’obiettivo dell’Onaf – ha sottolineato il presidente nazionale Pier Carlo Adami – è che questa iniziativa possa rivelarsi utile, contemporaneamente, al settore lattiero-caseario e per il richiamo turistico dei Comuni proclamati appartenenti al circuito delle Città del Formaggio. Il direttivo nazionale Onaf ha approvato all’unanimità il progetto presentato dal consigliere Pietro Pappalardo di promozione del pecorino siciliano”.
“Mi faccio promotore dell’idea di avviare l’istanza per riconoscere il patrimonio caseario siciliano come patrimonio immateriale Unesco – ha dichiarato Pietro Pappalardo, presidente commissione distrettuale promozione prodotti lattiero caseari Rotary e delegato Sicilia Onaf – chiedendo al Rotary una partnership istituzionale per raggiungere il prestigioso obiettivo”.
Insieme a Novara di Sicilia, il titolo di “Città di Formaggio” Onaf per il 2021 è stato assegnato ai comuni di Bergamo e Bracciano
Bracciano e la zona intorno all’omonimo Lago sono sede di una nutrita comunità di allevatori e casari. Alcuni di loro hanno fondato l’Associazione Formaggi Storici della Campagna Romana con lo scopo di riportare in vita formaggi di cui si erano perse le tracce e hanno svolto un importante lavoro sulla qualità del latte crudo, sui coagulanti vegetali (in particolare quello ottenuto dai fiori del cardo selvatico) e sulla stagionatura naturale in grotte di tufo. Sono così rinati formaggi come il Pressato a mano e il Caciofiore di Columella, considerato antenato del Pecorino Romano.
Bergamo è capoluogo della provincia che, a livello europeo, conta il maggior numero di formaggi Dop, oltre a numerose Pat e altri formaggi. La città ha ottenuto dall’Unesco riconoscimento per il patrimonio storico-culturale legato alla produzione di formaggio, che occupa un ruolo fondamentale nell’economia bergamasca. Dal 2015 ospita “Forme”, manifestazione dedicata all’arte casearia italiana d’eccellenza.
Un’altro Comune siciliano fa parte del circuito delle Città del Formaggio. Si tratta di Santo Stefano Quisquina, nell’agrigentino, che dà il nome ad un noto formaggio Pat. Ospita aziende che trasformano il latte di animali che vivono nei suggestivi pascoli dei Monti Sicani. La produzione casearia è parte integrante della cultura locale ed infatti il Comune organizza ogni anno una sagra dedicata al formaggio.
Credits: IlGazzettinodiSicilia