Cappadona, AGCI: «Bene nuovo modello di governance per il welfare in Sicilia, si va nella direzione giusta della trasparenza e semplificazione».
Illustrare la riorganizzazione della governance e le nuove "linee guida", approvate dal governo regionale, per formulare i Piani di zona 2021 con cui vengono programmati i servizi socio-assistenziali a valere sulle risorse del fondo nazionale delle politiche sociali.
Sono stati questi i temi al centro dell'incontro tra l’assessore regionale alle Politiche sociali, Antonio Scavone, insieme al dirigente generale del dipartimento Famiglia, Rosolino Greco, e i rappresentanti dei 55 distretti socio sanitari dell’Isola sul welfare e sull'efficacia della spesa, per quest'anno prevista in 35,7 milioni di euro.
«Abbiamo voluto un confronto diretto con i distretti socio sanitari e con i rappresentanti degli enti locali regionali - ha detto Scavone - al fine di illustrare il progetto che il governo Musumeci ha messo in campo per una più efficace politica del welfare in Sicilia».
Nel corso dell'incontro, Scavone ha anche illustrato i criteri con cui verrà riorganizzata la governance del settore.
«Una misura rivoluzionaria, una grande occasione per dare una risposta di efficienza e vicinanza nei confronti dei cittadini, e degli operatori», commenta Michele Cappadona, presidente regionale dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane, AGCI Sicilia. «Da sempre sosteniamo che è necessario un maggiore ascolto da parte delle Istituzioni regionale nei confronti degli utenti, delle famiglie e naturalmente dei rappresentanti delle imprese sociali. La nuova organizzazione va nella direzione giusta della trasparenza e semplificazione. Occorre costruire un nuovo modello generale di gestione per l’amministrazione regionale e la maggiore efficacia della spesa, auspichiamo che questa iniziativa possa fornire strumenti costruttivi e buone prassi. AGCI Sicilia dichiara fin d’ora la massima disponibilità e collaborazione istituzionale all’assessore Scavone e al direttore generale Greco».
«Previsto un cambiamento radicale - ha spiegato l’assessore Scavone -. Oltre al piano politico con il comitato dei sindaci, ci sarà un ufficio, relativo a ogni Piano di zona, composto da un referente istituzionale per ciascun Comune del distretto e un terzo livello con la "rete per la protezione e l’inclusione sociale" al cui interno sono previsti esponenti del terzo settore, dei sindacati e delle istituzioni, con il compito di affiancare il distretto nell'individuazione dei bisogni delle persone “fragili” e nella programmazione, gestione, valutazione e verifica delle misure necessarie a soddisfarli».
L’assessorato alle Politiche sociali si farà carico di un’assistenza diretta, volta a superare ogni criticità nella spesa dei fondi. «È un progetto di assistenza tecnica diretta a supportare i territori - continua Scavone - che prevede il coinvolgimento di esperti nei settori giuridici, contabili, di monitoraggio o nella rendicontazione, che affianchi i distretti e li aiuti a superare ogni criticità che nel passato ha rallentato la spesa delle risorse assegnate».