Il prossimo 3 luglio, la Giornata Internazionale delle Cooperative (#CoopsDay) sarà celebrata con uno slogan di tre parole “Ricostruire meglio insieme” (Rebuild better togheter).
Le cooperative di tutto il mondo mostreranno come stanno affrontando la crisi della pandemia di COVID-19 con solidarietà e resilienza e offrendo alle comunità una ripresa centrata sulle persone e rispettosa dell'ambiente.
“Nell'ultimo anno abbiamo assistito a come il modello cooperativo abbia lavorato per il benessere delle persone e il rispetto del pianeta, sottolineando ciò che rappresenta il movimento cooperativo. Ricostruiremo davvero meglio insieme e sono fiducioso che vedremo molte storie di come il movimento cooperativo può aiutare le comunità a diventare più forti nel mondo post-pandemia”, ha dichiarato Bruno Roelants, direttore generale dell'Alleanza Cooperativa Internazionale (ICA) .
Nei settori della salute, dell'agricoltura, della produzione, della vendita al dettaglio, della finanza, dell'edilizia abitativa, del lavoro, dell'istruzione, dei servizi sociali e in molti altri ambiti in cui si trovano le cooperative, oltre un miliardo di soci di cooperative in tutto il mondo continuano a dimostrare che nessuno può e deve affrontare da solo una crisi come la pandemia contro cui stiamo ancora combattendo.
Il #CoopsDay sarà l'occasione per spargere la voce su come un modello di business incentrato sull'uomo, sostenuto dai valori cooperativi di mutualità e solidarietà e dai valori etici di responsabilità sociale e attenzione per la comunità, può ridurre le disuguaglianze, creare prosperità condivisa e rispondere agli impatti immediati del COVID-19.
“Il messaggio forte e chiaro che il mondo della cooperazione internazionale lancia in occasione del Coopsday 2021, per reagire al disastro economico epocale conseguente alla Prima Guerra Mondiale Pandemica, tuttora in corso, è riassunto nella semplice ma formidabile suggestione di tre parole ‘Ricostruire meglio insieme’, che trovano origine e forza dai valori di mutualità e solidarietà su cui si fonda il movimento cooperativo”. Così commenta Michele Cappadona, presidente regionale dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane, AGCI Sicilia.
"Sottolineare la ‘funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata’ riconosciuta dall’art. 45 della Costituzione, ripropone espressamente il tema delle 'false cooperative' e del modo infelice con cui esso sia stato affrontato finora dal legislatore italiano. Ricordiamo che si intende fittizia o “spuria” una cooperativa che non è iscritta alle centrali cooperative, non applica un contratto collettivo sottoscritto dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative, non ha un regolamento interno e la partecipazione alle assemblee dei soci-lavoratori è pressoché inesistente.
La legge finanziaria 2018, con il comma intitolato ‘Contrasto alla falsa cooperazione’, n. 936 dell’articolo 1, legge 27 dicembre 2017, n. 205, eliminando la possibilità dell’amministratore unico e imponendo il consiglio di amministrazione, ha invece posto seri ostacoli gestionali a danno delle micro e piccole imprese cooperative con un limitato numero di soci. La legge prescrive infatti che il numero minimo di soci di una cooperativa sia tre. È evidente il nonsenso di imporre la costituzione di un cda quando nel caso di tre soci il consiglio coincide con l’assemblea. Anche se i soci sono cinque si ha il paradosso che i tre soci consiglieri sono controllati da un’assemblea in cui hanno la maggioranza. In sostanza, non si tiene conto che generalmente i soci non sono disposti volentieri a fare gli amministratori e nelle cooperative con un limitato numero di soci sarebbe pertanto più pratica e opportuna la possibilità di nominare un amministratore unico.
L’Italia è il Paese delle microimprese: il 95% delle aziende (cioè 4,2 milioni circa su 4,4 milioni) impiegano da 0 a 9 addetti. Di queste, più di 800.000 imprese hanno da 3 a 9 addetti. I numeri indicano quanto sia rilevante il problema.
Un secondo grosso vulnus al sistema delle micro-piccole imprese cooperative è stato inferto quando il legislatore ha voluto abbassare la soglia che impone l’obbligo del revisore o del collegio revisionale (conversione con Legge 14 giugno 2019, n. 55 del Decreto Sblocca Cantieri). L’organo di controllo è ora obbligatorio se la cooperativa ha superato per due esercizi consecutivi almeno uno dei seguenti limiti: 1) totale dell’attivo dello stato patrimoniale: 4 milioni di euro; 2) ricavi delle vendite e delle prestazioni: 4 milioni di euro; 3) dipendenti occupati in media durante l’esercizio: 20 unità. L’obbligo di nomina dell’organo di controllo o del revisore di cui alla lettera c) cessa quando, per tre esercizi consecutivi, non è superato alcuno dei predetti limiti. Il parametro più critico è quello dei 20 dipendenti, che per molte tipologie di attività è molto facile raggiungere.
È appena il caso di notare che sono molto più autentiche e vicine allo spirito cooperativo le aziende con un numero non elevato di soci, che si conoscono tutti, mentre sono molto più simili invece ad una società per azioni lucrativa alcuni colossi con molte migliaia di soci e lavoratori che sostanzialmente non hanno alcun contatto tra loro.
Parlare quindi di ripresa e rilancio nel caso delle imprese cooperative impone doverosamente proporre un’urgente iniziativa legislativa che rimedi alle problematiche esposte, che gravano sulla gran parte di esse in quanto piccole società spesso sottocapitalizzate."
"Tornando alla celebrazione del prossimo 3 luglio, questo è il secondo CoopsDay che si celebra durante la pandemia, che l'anno scorso di questi tempi troppo ottimisticamente davamo quasi per finita - sottolinea Cappadona -. Dall’inizio della fase di emergenza, pur in ottemperanza alle misure restrittive, le cooperative italiane hanno sempre continuato ad operare per attutire le conseguenze della pandemia sulla comunità nazionale. Hanno aiutato gli italiani a fare la spesa ogni giorno, contribuendo a calmierare i prezzi, rappresentando in ambito agroalimentare il 58% della produzione lorda vendibile del vino; il 40% della produzione lorda vendibile del comparto ortofrutticolo; il 43% del valore della produzione lattiero-casearia nazionale ed oltre il 60% del fatturato dei formaggi DOP; il 70% della produzione lorda del settore avicunicolo (polli e conigli) e il 25% della produzione trasformata dei comparti bovino e suino.
La cooperazione aiuta gli italiani offrendo loro servizi sociali e sanitari sia integrati che complementari al Servizio Sanitario Nazionale, erogando in una logica di welfare di territorio e di comunità, servizi complessi nella filiera della salute a 7 milioni di persone. Il contributo occupazionale diretto delle cooperative nell’ambito sanitario e dell’assistenza sociale costituisce il 40% del totale dell’occupazione privata nel settore, in prima linea, nell’emergenza Covid-19, nell’assistenza in strutture sociosanitarie dotate di reparti di degenza, nell’assistenza in presidi ospedalieri, nell’assistenza ambulatoriale e poliambulatoriale, nell’assistenza e servizi di prima emergenza e urgenza. La cooperazione aiuta gli italiani a spostarsi in modo sicuro, garantendo la sanificazione ambientale e gestendo la movimentazione anche delle merci: nella filiera delle pulizie e sanificazione sono impegnati 135mila lavoratori dipendenti delle cooperative (in maggioranza anche soci delle stesse), quasi un terzo del totale degli addetti del settore; nella filiera della mobilità, trasporto e logistica il contributo occupazionale della cooperazione supera il 22% del totale dell’occupazione privata nel settore. La cooperazione organizzata, pur avendo profonde radici nelle comunità e nei territori, e forti legami con il terzo settore, costituisce un perno imprenditoriale del sistema produttivo del nostro Paese, agisce nei mercati da protagonista e contribuisce in tutti i settori alla crescita dell’economia italiana.
Va sottolineato il ruolo che svolge l’Alleanza delle Cooperative Italiane, organismo che unisce Agci, Confcooperative e Legacoop, le più rappresentative centrali del movimento cooperativo italiano, e che costituisce il più avanzato esperimento di integrazione delle associazioni di rappresentanza nella storia del Paese - continua Cappadona -. L’ACI rappresenta il 90% della cooperazione italiana; nel suo complesso, incide per l’8% sul PIL; ha 12 milioni di soci; conta 1.150.000 di persone occupate, di cui il 52% sono donne; supera i 150 miliardi di fatturato. Il 34,2% delle cooperative dell’Alleanza sono femminili (contro il 23,6% del dato nazionale del movimento cooperativo). In forza di tale ruolo, attraverso l’interlocuzione con il Governo Draghi l’ACI ha rappresentato la propria visione su come dovranno essere impiegate le risorse per il rilancio del sistema produttivo italiano messe a disposizione dall’UE, a partire dal PNRR”.
Nei mesi scorsi l’Alleanza delle cooperative italiane ha fondato la propria interlocuzione con le istituzioni sulla presentazione di proposte e progetti concreti. Questi emergono dalle esperienze e attività già consolidate nel mondo cooperativo e sono selezionati in base alla consonanza con gli indirizzi e gli obiettivi del piano e la capacità di rispondere alle attuali esigenze del Paese e quindi all’interesse nazionale.
Tra una quarantina di proposte progettuali, sette vengono considerati dall’ACI “progetti pilota”, riconosciuti più coerenti con le logiche del Recovery e prioritari come asset d’intervento.
Mutualità digitale - Costituzione di piattaforme digitali a proprietà cooperativa per offrire ai soci beni, proprietà dei dati e servizi a condizioni più vantaggiose di quelle di mercato.
Comunità energetiche e autoconsumo - Contribuire al potenziamento infrastrutturale delle aree marginali con la costituzione di comunità energetiche cooperative.
Economia circolare e bioeconomia - Valorizzazione dei residui produttivi (tra cui residui agricoli e della pesca e residui di demolizione) e promozione prodotti bio-based e bioenergie
Digitalizzazione dei Beni Culturali - Creare valore lungo tutta la filiera che porta alla tutela e alla fruizione del bene ed oltre, fino alla produzione artistica e creativa innovativa.
Città accessibili: abitare, cura e cultura - Promuovere l’incremento di edilizia residenziale sociale con forme digitali di servizi di assistenza e cura alla persona e hub culturali e creativi.
Potenziamento offerta e domanda dei servizi per l’infanzia - Collegare il sostegno garantito dal bonus alle famiglie per l’accesso ai nidi e ai servizi educativi alla spesa in servizi erogati da imprese sociali e cooperative sociali.
Salute di comunità - Costruire un percorso unitario che parta dai medici di base e si articoli lungo tutta la filiera dell’assistenza sanitaria e sociale territoriale, basata su tecnologie e forme di finanziamento, pubbliche ed individuali.
Sulla Giornata Internazionale delle Cooperative.
Promossa da cooperative di tutto il mondo sin dal 1923 e proclamata ufficialmente dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite in occasione del centenario dell'ACI nel 1995, la Giornata Internazionale delle Cooperative si celebra ogni anno il primo sabato di luglio. L'obiettivo del #CoopsDay è aumentare la consapevolezza delle cooperative e promuovere le idee del movimento di solidarietà internazionale, efficienza economica, uguaglianza e pace nel mondo. Dal 1995, la Cooperative House Europe, avenue Milcamps 105, 1030 Brussels e le Nazioni Unite attraverso il Comitato per la promozione e il progresso delle cooperative (COPAC) hanno stabilito insieme il tema per la celebrazione del #CoopsDay. La celebrazione di quest'anno sarà la 27ª Giornata Internazionale delle Cooperative riconosciuta dalle Nazioni Unite e la 99ª Giornata Internazionale delle Cooperative. Attraverso il #CoopsDay, i decisori politici locali, nazionali e globali, le organizzazioni della società civile e il pubblico in generale possono conoscere quale sia il contributo delle cooperative per un futuro giusto per tutti.
Informazioni sull'Alleanza Cooperativa Internazionale
L'International Cooperative Alliance è un'associazione internazionale senza scopo di lucro fondata nel 1895 per promuovere il modello di impresa sociale cooperativa. L'International Cooperative Alliance è una voce per le cooperative di tutto il mondo, che rappresenta più di 310 federazioni e organizzazioni cooperative in 110 paesi. Il 12% dell'umanità sono cooperatori. Attraverso la sua adesione, l'International Cooperative Alliance rappresenta più di 1 miliardo di persone provenienti da 3 milioni di cooperative in tutto il mondo. Le 300 più grandi cooperative del mondo hanno un fatturato annuo complessivo di 2,16 trilioni (miliardi di miliardi) di dollari (2015) e 280 milioni di persone in tutto il mondo (10% della popolazione occupata) si assicurano i propri mezzi di sussistenza nelle cooperative, sia attraverso l'occupazione diretta che organizzandosi attraverso una cooperativa. L'Alleanza Cooperativa Internazionale lavora con i governi e le organizzazioni globali e regionali per creare ambienti legislativi che consentano alle cooperative di formarsi e crescere. L'Alleanza Cooperativa Internazionale promuove anche l'importanza di un modello di business centrato sulle persone, cooperativo e basato sul valore per i media e il pubblico. Operando da un ufficio globale a Bruxelles, in Belgio, l'Alleanza Cooperativa Internazionale è organizzata in quattro uffici regionali (Europa, Africa, Americhe e Asia-Pacifico) e otto organizzazioni settoriali (banche, agricoltura, pesca, assicurazioni, sanità, alloggi, cooperative di consumatori e servizi e industria).
Credits: AltraSicilia