“La legge approvata ieri dall’Ars, per il coordinamento degli interventi contro la povertà e l’esclusione sociale, è un segnale importante per affrontare ed alleviare la condizione di estremo disagio vissuta oggi in Sicilia da un numero significativo di persone costrette ad una vita ai limiti dell’indigenza”, dichiara l’assessore regionale alle Politiche sociali, Antonio Scavone.
Consenso unanime di tutte le forze politiche all’Ars, ma il Terzo Settore, cui sono affidati gli interventi diretti nei confronti dei soggetti socialmente più fragili, teme per la proverbiale lentezza della burocrazia siciliana.
“Ringrazio l’ Assemblea Regionale Siciliana per il voto unanime con cui è stato approvato il disegno di legge contro la povertà e l’esclusione sociale”, ha commentato il presidente ARS Gianfranco Micciché. Un ringraziamento particolare a tutti i capigruppo e, inoltre, ad Emiliano Abramo (presidente della Comunità di Sant’Egidio di Catania), che ci ha dato un prezioso input per l’approvazione di questo disegno di legge. È un momento difficilissimo e non sappiamo in autunno in quale situazione sociale ci ritroveremo, anche a causa dello sblocco dei licenziamenti. Ringrazio l’assessore alla Famiglia, Antonio Scavone e l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, per la disponibilità mostrata nei confronti di questo DDL. Oggi è uno di quei giorni in cui sono contento di essere presidente dell’Ars”.
“Destinati 15 milioni di euro per ridare dignità a migliaia di cittadini esposti a condizioni di assoluta indigenza, a causa anche della crisi socio economica scaturita dalla pandemia che ha compromesso il già delicato tessuto economico e sociale della nostra regione», dichiara Antonio Scavone. Sull’attuazione della norma e delle competenze che la stessa trasferisce all’assessorato alla Famiglia posso assicurare che determineremo in tempi rapidissimi i criteri per l’attribuzione dei benefici finanziari”.
Il DDL 990 approvato il 7 luglio in Sala d’Ercole aveva tra i firmatari gli esponenti di tutti i gruppi parlamentari: D’Agostino Nicola (S.F. Italia Viva), Lo Curto Eleonora (UDC), Lentini Salvatore (Popolari ed Autonomisti – Idea Sicilia), Catalfamo Antonio (Lega Sicilia per Salvini Premier), Di Caro Giovanni (Movimento 5 Stelle), Lupo Giuseppe (PD XVII Legislatura), Pullara Carmelo (Misto), Papale Alfio (Forza Italia), Aricò Alessandro (DiventeràBellissima), Tancredi Sergio (Attiva Sicilia), Amata Elvira (Fratelli d’Italia).
“La legge prevede aiuti concreti per gli ‘ultimi’ e finalità di ‘inclusione sociale’ – ha commentato Tommaso Calderone presidente gruppo FI all’Ars-. Potranno, inoltre, essere utilizzati e requisiti, se del caso, immobili per ospitare chi è stato meno fortunato di noi. Anche l’impegno di spesa è notevole. Con questa legge è stato esaltato la forma di Stato che a me più piace e cioè lo ‘Stato Sociale’ che è cosa assai diversa dallo ‘Stato Assistenziale’, quello, per intenderci, che trova nel Reddito di Cittadinanza piena attuazione e che io non apprezzo”.
“È bene che si sia approvata una legge contro la povertà e che coinvolge il terzo settore e il volontariato”, commenta Marianna Caronia deputato del gruppo misto all’Ars, “ma queste somme potevano essere già spese da più di un anno e sopratutto ora si dovrà capire quali saranno i criteri burocratici di applicazione. Se si ripeteranno gli errori di iperburocrazia e formalità già visti con la norma sui buoni spesa (che infatti in larga parte sono rimasti inutilizzati), rischiamo che le norme appena votate restino l’ennesima buona idea non realizzata.”
“È una legge di notevole valore sociale, che interviene con misure di solidarietà e sussidiarietà, coinvolgendo direttamente gli enti del Terzo Settore, valorizzandone il ruolo”, dichiara Michele Cappadona, presidente dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane, Agci Sicilia. “La relazione allegata al testo del ddl licenziato in Sesta Commissione Ars motiva il provvedimento per l’emergenza legata alla pandemia da Sars-Cov-2 e la correlata crisi socio-economica che ha ulteriormente aggravato un quadro già critico, esponendo migliaia di persone a condizioni di nuova povertà e compromettendo ancor di più il precario equilibrio sociale ed economico di tanti nuclei familiari ed individui che, per varie ragioni, affrontavano già condizioni di disagio e marginalità. Purtroppo la situazione potrebbe ancora peggiorare, a causa del prossimo sblocco dei licenziamenti. Il testo della legge prescinde comunque dall’attuale emergenza e stabilisce, all’art. 1, con un provvedimento innovativo ed epocale, che la Regione Siciliana agisca ordinariamente azioni ed interventi contro l’indigenza, l’esclusione sociale e la povertà, operando il coordinamento delle politiche regionali, delle autonomie locali e del terzo settore, e promuovendone l’integrazione con le misure statali e UE, nell’ottica di un approccio orientato a inclusione, resilienza e valorizzazione della persona”.
Avvalendosi degli enti del Terzo Settore riconosciuti e operanti nel territorio, la Regione, anche in regime di sussidiarietà, con la nuova legge interviene in favore di singole persone e nuclei familiari in condizioni di particolare disagio socio-economico, di marginalità ed esclusione sociale, anche con particolare riferimento ai casi per i quali gli interventi già previsti da altre disposizioni risultino inidonei o insufficienti. Sono tre le linee d’intervento a titolarità regionale previste, attraverso bando pubblico: a) misure d’intervento straordinario per i casi di indigenza, bisogno ed emergenza alimentare; b) azioni di sostegno per il ricovero di indigenti e soggetti in condizione di marginalità sociale estrema; c) azioni a sostegno delle persone in condizione di isolamento ed esclusione sociale. Per le finalità della legge è prevista l’assegnazione di immobili appartenenti al patrimonio regionale, confiscati alla criminalità organizzata o non utilizzati dalle IPAB.
“La rivoluzionaria legge contro la povertà e la marginalizzazione sociale appena approvata – prosegue Michele Cappadona – prevede espressamente che gli interventi siano realizzati ed erogati agli utenti dagli enti riconosciuti dal Codice del Terzo Settore (cooperative sociali, organizzazioni di volontariato e tutti gli enti previsti all’art. 4 del dlgs n. 117/2017) che operano sul territorio. La competenza attuativa della norma è dell’assessorato regionale alle Politiche sociali, che entro 45 giorni dall’entrata in vigore previo parere della Sesta Commissione Ars dovrà determinare i criteri per l’attribuzione dei benefici e, successivamente, l’adozione con DPRS dell’avviso di selezione.
Naturalmente la cooperazione sociale è pronta a manifestare la massima collaborazione con l’Amministrazione regionale, ma il Terzo Settore teme ancora una volta la proverbiale lentezza della burocrazia siciliana. Lo stesso ddl 990 è del 28 aprile 2020, e i fondi stanziati già presenti nella legge di stabilità regionale n. 9 del 12 maggio 2020.
La legge contro la povertà rende ancora più solido e strutturale il rapporto tra Terzo Settore e Governo Regionale, ma questo rafforza ancora una volta la necessità di un sempre più intenso e costante rapporto tra enti e imprese sociali e Amministrazione pubblica. La bontà dell’azione di Governo sarà funzione della velocità di erogazione dei servizi verso le fasce più fragili. Auspichiamo anzi siamo certi che l’assessore Scavone e il governo Musumeci daranno massimo impulso e corso immediato alle nuove misure. Contro povertà, sofferenza, marginalizzazione, rischio di sfruttamento da parte di organizzazioni criminali, situazioni di disagio temporaneo che diventano croniche con devastanti conseguenze sull’intera società, Agci Sicilia sarà presente e combatterà sempre con la massima determinazione”.
Le risorse appostate con la legge approvata ieri, si aggiungono a quelle dei piani povertà con cui la Regione annualmente detta le disposizioni ai distretti socio sanitari per combattere l’esclusione sociale. «Solo ad aprile scorso il governo Musumeci ha deciso di destinare, attraverso i distretti socio sanitari dell’Isola, 17 milioni del fondo povertà per venire incontro alle esigenze primarie dei senza fissa dimora e dei nuovi poveri – ha chiarito l’assessore Antonio Scavone – . Risorse che serviranno sia per la gestione di servizi rivolti alla grave marginalità adulta che per la lotta all’esclusione sociale garantendo il mantenimento dei servizi di base ed essenziali alle persone senza fissa dimora in atto gestiti in forma diretta dai servizi sociali dei comuni o da enti del volontariato. Il 50 per cento di questi 17 milioni sono infatti destinati proprio agli enti del volontariato che operano nel territorio regionale e che si sono distinti in azioni per l’accoglienza delle persone più fragili e senza fissa dimora – e conclude . Mi riferisco, per citarne alcuni, all’associazione Speranza e Carità di Biagio Conte a Palermo, alla Caritas, all’associazione Banco Alimentare o alla Comunità di Sant’Egidio a Catania, ma anche a tutte le altre associazioni, e sono tante, che in questo anno di pandemia sono state spesso accanto agli emarginati e ai cosiddetti “nuovi poveri”. Gli enti del volontariato hanno dato un grande supporto in questo periodo di grave emergenza sociale ed è anche a loro che concretamente si rivolge la legge approvata ieri».
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