Cappadona, AGCI: «Bene prima programmazione delle risorse del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali dopo la riorganizzazione della governance e le nuove linee guida per la formulazione dei piani di zona».
Sono 35 i milioni di euro assegnati ai 55 distretti socio sanitari siciliani per il finanziamento degli interventi sul welfare attraverso i piani di zona. Il piano di riparto è stato approvato questa mattina dall'assessorato regionale alla Famiglia guidato da Antonio Scavone.
Il contributo maggiore andrà alla Città metropolitana di Palermo che avrà 5 milioni, a seguire Catania con 2,2 milioni e Messina 1,5 milioni.
«Con queste risorse i distretti sono chiamati a realizzare azioni volte al rafforzamento, sia dei servizi nell'area dell'infanzia e dell'adolescenza, con particolare attenzione ai minori che vivono in condizioni di grave disagio - dichiara l'assessore alle Politiche sociali, Antonio Scavone -, sia delle politiche sociali territoriali in favore degli anziani, per contrastare soprattutto le conseguenze socio-economiche determinate dalla pandemia attraverso servizi di assistenza domiciliare e interventi volti a promuovere l’invecchiamento attivo».
«Significativa questa prima programmazione delle risorse del FNPS dopo la recente riorganizzazione della governance dei 55 distretti socio-sanitari siciliani voluta dall’assessore Scavone e approvata dal governo regionale - commenta Michele Cappadona. presidente regionale dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane, Agci Sicilia -. «È un risultato che inaugura una nuova modalità di gestione, valutazione e verifica delle misure necessarie, con un maggiore ascolto e coinvolgimento di utenti e operatori. Il sistema si basa su nuove linee guida e sull’applicazione dei piani di zona con il coinvolgimento di una "rete per la protezione e l’inclusione sociale" al cui interno sono previsti esponenti del terzo settore, dei sindacati e delle istituzioni, che ha il compito di affiancare il distretto nell'individuazione dei bisogni delle persone “fragili”. È un modello di confronto con le effettive esigenze e criticità del territorio che come associazione di rappresentanza approviamo decisamente.»
Gli ambiti di intervento tengono conto delle direttive nazionali e prevedono la destinazione di una quota del 50% delle risorse FNPS (Fondo Nazionale per le Politiche Sociali) all'area minorile.
«In particolare gli interventi riguarderanno il rafforzamento dei centri per la famiglia (Segretariato Sociale) - spiega l’assessore - il sostegno alla genitorialità attraverso il Servizio di Mediazione familiare (Spazio Neutro), supporto alle famiglie e alle reti familiari, i servizi e sostegni socio-educativi nelle scuole attraverso interventi co-gestiti con gli insegnanti delle scuole medie inferiori per favorire l’inclusione sociale dei minori con disabilità, i servizi di educazione domiciliare in favore delle famiglie con figli minori, soprattutto nei primi anni di vita, il potenziamento dei centri con funzione socio-educativa e ricreativa».
«Questo ulteriore intervento - conclude Scavone - conferma l'obiettivo di sostenere il nucleo familiare che vive particolari condizioni di fragilità, riaffermando il diritto del minore di crescere nell'ambito del proprio nucleo familiare».