Intervista al professor Biagio Pecorino, Presidente della cooperativa agricola che produce pane dal 1976, aderente ad AGCI Sicilia
“Pane” è la più gentile, la più accogliente delle parole. Scrivetela sempre con la maiuscola, come il vostro nome. Recita così un antico detto popolare per celebrare questo prelibato alimento che è il re della tavola, dal profumo inconfondibile di proustiana memoria, consacrato nella Bibbia, simbolo della cultura dei popoli, della storia, dell’antropologia, della fame e della ricchezza, della guerra e della pace. In Sicilia, nella Valle Del Dittaino, fra la provincia di Enna e quella di Catania, esiste una società cooperativa che lo produce e lo distribuisce anche all’estero, tenendo alta la bandiera del made in Sicily e del made in Italy, garanzia di eccellenza e qualità in tutto il mondo. Ne parliamo col neo Presidente, il professor Biagio Pecorino, che da poco ha festeggiato un anniversario importante: i 45 anni di vita della società cooperativa “Valle del Dittaino”, aderente ad AGCI Sicilia.
Professor Pecorino, docente di economia e gestione delle imprese agroalimentari all’Università di Catania, nonché Presidente della società agricola “Valle del Dittaino”, quando nasce la cooperativa?
“La nostra cooperativa nasce precisamente il 27 Maggio 1976 e da sempre, dal primo giorno di vita, ha aderito all’AGCI, l’Associazione Generale delle Cooperative Italiane. Sono diventato Presidente nel 2002, poi ho lasciato nel 2012 e sono stato rieletto il 24 Aprile di quest’anno, assumendo questo nuovo impegno con la fiducia che da un bene così antico come il pane, possiamo rilanciare nuovi progetti e scommesse”.
Cosa vuol dire cooperazione per Lei?
“La cooperazione è uno strumento importante, grazie al quale è stato possibile mettere insieme gli sforzi di alcuni imprenditori nella filiera. 45 anni fa, ben 26 produttori di grano hanno dato vita ad un’aggregazione che sul principio cooperativistico voleva, nelle intenzioni dei fondatori, creare un valore aggiunto alle loro produzioni: dal grano al suo stoccaggio, dalla macinazione fino alla panificazione. La cooperativa dispone di silos di stoccaggio, di un mulino per la produzione della semola direttamente collegato al panificio e di quattro linee di panificazione in continuo. La produzione giornaliera è di circa 200 quintali. E’ presente sul mercato nazionale con varie tipologie di pani anche in confezione salva freschezza, pane speciale morbido per sandwiches, grissini, pangrattato (normale ed aromatizzato), brioscine e snacks tutti a marchio “Pandittaino”, sinonimo e garanzia di qualità riconosciuta ed apprezzata sul mercato. Un successo che fa della Coooperativa Agricola “Valle del Dittaino” un’azienda solida e all’avanguardia, impegnata direttamente in Consorzi di ricerca ed in fattive collaborazioni con le Università nazionali per lo sviluppo di iniziative di innovazione tecnologica, ricerca e studio nella filiera cerealicola e delle prospettive di mercato per il settore”.
Quanti soci e dipendenti?
“Nella cooperativa ci sono 20 soci, 70 dipendenti, 40 trasportatori per la distribuzione”.
Quali prodotti producete e cosa è cambiato col trascorrere degli anni?
“Produciamo il pane, la farina e la semola. Il nostro obiettivo è quello di fare innovazione che vuol dire che anche in un prodotto basico, semplice come il pane, intendiamo mettere insieme dei processi che possono andare incontro alle esigenze del consumatore. Sono trascorsi 45 anni esatti dal giorno della nascita della cooperativa. Da allora le persone, i consumatori, desiderano sempre avere delle novità, perché cambia lo stile di vita, le esigenze e noi cerchiamo di accontentarli con prodotti come il pane a fette, quello con le olive, col pomodoro, panini morbidi, cose molto lontane dalle nostre origini ma che, comunque, sono sempre in linea con la qualità e la passione, presenti in tutto il percorso della panificazione e che ci contraddistinguono”.
Producete anche pane per i celiaci?
“Il pane per celiaci è un contro senso per chi produce cereali perché nei celiaci manca il glutine e i nostri agricoltori producono cereali con glutine. Il pane della Valle del Dittaino è cento per cento siciliano ed è una peculiarità perché in Italia il grano duro si usa per fare la pasta e il grano tenero per fare il pane. In Sicilia si fa il pane con il grano duro e negli ultimi anni, in particolare negli ultimi due, siamo andati incontro alle esigenze del consumatore che, secondo indagini di mercato, desidera pane morbido anche di grano tenero e quindi i produttori di grano siciliano stanno coltivando grano tenero panificabile con dei buoni risultati. Oggi, dunque, si produce pane di grano duro, in tutte le forme, e pane di grano tenero, soffice, che piace tanto ai giovani”.
Il vostro mercato è esclusivamente locale?
Inizialmente si servivano solo i punti vendita siciliani. Fu una “rivoluzione” perché il pane che si acquistava, fino a quel momento, era quello sfornato dal fornaio. La cooperativa fu la prima, infatti, che cominciò a distribuire il pane al supermercato. Col tempo siamo passati a una grande distribuzione nazionale ed internazionale. Consegniamo giornalmente il nostro prodotto in circa 800 punti vendita in Sicilia, ma anche a livello nazionale e internazionale come in Francia, Austria, Polonia, Ungheria, Croazia, ecc.”.
Cos’è la pagnotta D.o.p?
“Un ingrediente in più ha caratterizzato i nostri prodotti: il riconoscimento della denominazione di origine protetta, che impreziosisce la nostra pagnotta e che inorgoglisce chi lavora per garantire quotidianamente un pane di qualità a chi ogni giorno ci dà fiducia scegliendolo. Un riconoscimento che rende unica e preziosa la nostra pagnotta, ultimo prodotto di panetteria ad aver ottenuto la certificazione sul territorio nazionale. La Pagnotta D.o.p nasce da un rigido protocollo di produzione, si distingue dagli altri prodotti appartenenti alla stessa categoria merceologica in particolare per la consistenza della crosta e per il colore giallo tenue ed alveolatura a grana fine compatta ed uniforme della mollica. Altra particolare caratteristica della Pagnotta del Dittaino D.o.p è la capacità di mantenere inalterati per ben 5 giorni le caratteristiche sensoriali quali odore, sapore e freschezza”.
Il lavoro durante la Pandemia si è fermato?
“No. E’ stato più complicato però perché abbiamo avuto dei lavoratori in quarantena, con delle difficoltà e disagi oggettivi che abbiamo cercato di risolvere, mettendo chiaramente la salute e il rispetto delle restrizioni legate all’emergenza pandemica, al primo posto. I fatturati sono aumentati nel 2020 perché la gente è tornata ad apprezzare le cose essenziali, concentrandosi, appunto, sugli acquisti primari. E cosa c'è di più necessario del pane quotidiano?”.
Progetti per il futuro?
“Guai a non averne! Uno è sicuramente aumentare una vasta linea automatica. La Valle ha già 4 linee di produzione: tre automatiche e una con manodopera. C'è bisogno di incrementare la logistica e il magazzino perché, se la distribuzione riguarda anche il pane non fresco, è necessario farlo. Stiamo investendo per sviluppare questa parte della filiera, complementare ma strategica, per fornire un servizio al cliente più ottimale”.
Qual è il suo augurio per la vostra cooperativa?
“Più che per la “Valle del Dittaino”, auguro all’Italia, agli Italiani di focalizzarsi maggiormente sull’importanza dell’origine delle materie prime che mangiano, prestando particolare attenzione alla tracciabilità, alla provenienza, alla sicurezza alimentare. L’annata 2021-2022 si prospetta molto interessante in casa “Valle del Dittaino”. Il mercato italiano sta rispondendo molto bene e stiamo mantenendo il trend di crescita avuto in piena pandemia. Siamo stati premiati per gli investimenti fatti: dal potenziamento del mulino all’aumento della capacità produttiva. Ma possiamo e dobbiamo fare di più. Chi si ferma è perduto!”.
“IL PANE” di Gianni Rodari
S’io facessi il fornaio
vorrei cuocere un pane
così grande da sfamare
tutta, tutta la gente
che non ha da mangiare.
Un pane più grande del sole,
dorato, profumato
come le viole.
Un pane così
verrebbero a mangiarlo
dall’India e dal Chilì
i poveri, i bambini,
i vecchietti e gli uccellini.
Sarà una data da studiare a memoria:
un giorno senza fame!
Il più bel giorno di tutta la storia!
Credits: articolo a cura di MASCIA GARIGLIANO, pubblicato su Libera Cooperazione, Trimestrale on line dell’AGCI in rete all’indirizzo www.agci.it