Il decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2022, approvato nel Consiglio dei Ministri del 15 ottobre 2021 introduce, fra le altre disposizioni, tre nuovi interventi di aiuto per l’emergenza Covid in favore dei contribuenti in debito con il fisco.
Il provvedimento, che stabilisce “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”, nei primi tre articoli affronta la materia delle cartelle fiscali. Concessa la riammissione nei termini dei contribuenti decaduti dalla Rottamazione-ter e dal Saldo e Stralcio che salderanno le rate dovute nel 2020 e 2021 entro il 30 novembre. Esteso da 60 a 150 giorni il termine di pagamento per le cartelle di pagamento notificate nel periodo dal 1° settembre 2021 al 31 dicembre 2021. Aumentato a 18 il numero di rate il cui mancato pagamento determina la decadenza dei provvedimenti di rateizzazione in corso prima dell’inizio della sospensione Covid-19.
“I provvedimenti in maniera fiscale deliberati ieri dal governo Draghi equivalgano in sostanza ad una moratoria per l’intero periodo Covid-19”, commenta Michele Cappadona, presidente dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane, AGCI Sicilia. “Il Cdm ha deciso l’estensione da 10 a 18 del numero delle rate insolute anche non consecutive necessarie per decadere dai piani di dilazione in essere prima della pandemia. La sospensione delle rate delle cartelle dilazionate a far data dallo scorso 8 marzo 2020 (21 febbraio per le zone rosse) è terminata il 31 agosto 2021, esattamente un periodo di 18 mesi come il nuovo numero delle rate insolute che ora causano la decadenza. I debitori che erano incorsi, alla data di entrata in vigore del nuovo decreto fiscale, nella decadenza da piani di dilazione in essere alla data dell’8 marzo 2020 sono ora automaticamente riammessi ai medesimi piani, relativamente ai quali il termine di pagamento di tutte le rate sospese (ai sensi del decreto-legge n. 18 del 2020 “Cura Italia”) viene fissato, dall’art. 3 del decreto, al 31 ottobre 2021, ferma restando l’applicazione a tali piani dell’estensione a 18 del numero delle rate che - ripeto - se non pagate, determinano la decadenza dalla rateizzazione concessa. In parole povere, quindi, un contribuente che non avesse più pagato le rate dovute da marzo 2020, per mantenere i piani di rateazione attivi oggi non dovrà corrispondere l'intero arretrato di un anno e mezzo in unica soluzione ma basterà che paghi la rata in corso, oltre quella scaduta a settembre. Se invece ne ha la possibilità, ai sensi dell’art. 1 può pagare tutte le somme dovute entro il 30 novembre, venendo riammesso alla rateazione della Rottamazione-ter e dal Saldo e Stralcio. Infine (art. 2), viene prolungato a 150 giorni dalla notifica, in luogo di 60, il termine per l’adempimento spontaneo delle cartelle di pagamento notificate dal primo settembre al 31 dicembre 2021. Fino allo scadere del termine dei 150 giorni non saranno dovuti interessi di mora e l’agente della riscossione non potrà agire per il recupero del debito”.
“Le nuove disposizioni sono, a mio avviso”, continua Cappadona, “il provvedimento minimo che potesse essere adottato in questo momento, ma non è realisticamente adeguato allo scenario economico conseguente alla pandemia. In tema di cartelle esattoriali, Fratelli d’Italia aveva presentato un emendamento al DL Green Pass di rinvio delle notifiche e di rateizzazione in 120 mesi, da concedere a semplice richiesta dei contribuenti senza alcun requisito, per tutte le cartelle notificate e da notificare fino al 30 giugno 2022, sostituito da un ordine del giorno approvato a larghissima maggioranza alla Camera (326 sì, 7 no e 9 astensioni dal gruppo Leu), che ha impegnato il Governo a prorogare le scadenze delle cartelle esattoriali riferite al periodo di emergenza Covid e a una concreta pace fiscale con i contribuenti in difficoltà”.
L’ordine del giorno approvato alla Camera “impegna il Governo, nel quadro complessivo delle esigenze in corso di approfondimento ai fini della predisposizione della prossima manovra di bilancio e nel rispetto, comunque, degli equilibri di finanza pubblica, tenendo anche conto, ove possibile, delle differenti posizioni dei singoli contribuenti interessati:
a) a valutare l’opportunità di prevedere sia un piano straordinario per prorogare ulteriormente i termini delle notifiche delle cartelle esattoriali riferite al periodo emergenziale pandemico, sia una nuova disciplina della riscossione dei debiti iscritti a ruolo (c.d. “rottamazione quater”), anche attraverso meccanismi deflattivi del contenzioso tributario e di definizione delle liti pendenti e prorogando il termine di validità degli interventi temporanei introdotti alla fine dello scorso anno;
b) a valutare di sospendere gli obblighi di accantonamento derivanti dai pignoramenti presso terzi effettuati dall’agente della riscossione o dagli altri soggetti affidatari della riscossione previsti dalla legge”.
Anche Forza Italia si è espressa con decisione verso il governo sulla questione delle cartelle esattoriali e sulla riforma fiscale. «Chiediamo un rinvio selettivo almeno sino al giugno 2022 - ha spiegato il coordinatore nazionale degli azzurri, Antonio Tajani -. E per la altre categorie chiediamo la pace fiscale e uno sconto e soprattutto una dilazione per chi intende pagare».
Il fisco è materia prevista nel Pnnr e di fatto è una delle più urgenti riforme radicali che governo e parlamento sono chiamati a realizzare.
«Sostenere le imprese a crescere - aggiunge Tajani - si può fare soltanto se le si aiuta a mettersi in pari col fisco senza metodi punitivi». Claudia Porchietto, vicepresidente degli azzurri a Montecitorio spiega come: «Siamo stati i primi a chiedere l'anno fiscale bianco, proponiamo adesso che fino a giugno del prossimo anno nessuno chieda loro di pagare ciò che non riuscirebbero a onorare. Serve un clima di pace fiscale tra Stato e cittadino. Chiediamo inoltre che le cartelle emesse nel periodo Covid per queste categorie non contengano le sanzioni, gli interessi di mora e gli oneri di riscossione. Se questi non fossero conteggiati, si ridurrebbe infatti l'importo in alcuni casi fino al 50%, senza intaccare il debito fiscale. Diamo un segnale forte e positivo al Paese che vuole ripartire. Dimostriamo con dei fatti che lo Stato è qui per aiutare, non per sanzionare».
“La pace fiscale di cui il Paese ha bisogno - continua Cappadona - non può limitarsi solo alla moratoria delle rateazioni già in atto prima della pandemia, ma deve tenere conto delle pesantissime conseguenze di due anni di restrizioni (ancora in atto). È del tutto comprensibile l’allarme sociale, dopo l’annuncio dello scorso 9 settembre dell’inizio delle procedure di invio di ben 25 milioni di cartelle arretrate a cittadini e imprese. Ribadisco la posizione di AGCI Sicilia, che sostiene la necessità generale in questo momento di una rateizzazione a dieci anni dei debiti con il fisco senza sanzioni né interessi, estesa alle liti pendenti e alle rateazioni già in atto, da concedere a semplice richiesta dei contribuenti senza alcun requisito, per tutte le cartelle notificate e da notificare fino al 30 giugno 2022. È questo l’orientamento - conclude Cappadona - che auspichiamo possa ispirare la prossima legge di bilancio, e che riteniamo indispensabile per permettere a famiglie ed imprese a rischio di tracollo economico di superare la crisi dovuta alla pandemia, evitando così che espressioni come “ripresa, rilancio e resilienza” possano rivelarsi meri slogan e vuota retorica”.
Credits: AltraSicilia