L’assessore regionale Antonio Scavone ha incontrato oggi i rappresentanti delle cooperative AGCI che gestiscono per conto del Comune di Palermo servizi di Comunità alloggio per minori e donne gestanti o madri con figli.
Le strutture di accoglienza denunciano la condotta del settore Cittadinanza Solidale del Comune di Palermo, in particolare per il cronico ritardo dei pagamenti, la richiesta di prestazioni che emergono essere sottocosto, l’imposizione della firma di un contratto con condizioni penalizzanti retroattive rispetto a servizi già resi.
La delegazione AGCI formata dal presidente AGCI Palermo Franco Sprio, dal rappresentante delle cooperative di settore Mirco Oliveri e dal legale incaricato avv. Giuseppe Marcellino, ha illustrato all’assessore Scavone le istanze delle imprese che gestiscono i servizi di assistenza per conto del Comune di Palermo.
In merito alla tariffa di 62 euro che emerge essere sottocosto secondo quanto dichiarato dal Gruppo di Lavoro istituito dallo stesso Assessorato, l’AGCI ha chiesto di provvedere ad annullare in autotutela le disposizioni del DA n. 89/2021 del 10.11.2021, in quanto illegittime e poste in violazione di legge, oltre che del parere del Gruppo di Lavoro.
«La pretesa da parte del settore Cittadinanza Solidale del Comune di Palermo di non procedere al pagamento degli arretrati se le cooperative nostre aderenti non firmano un contratto illegittimamente retroattivo, che mantiene condizioni che sono causa degli attuali eccessivi ritardi nei pagamenti e applica unilateralmente tariffe inferiori ai costi - sottolinea il presidente Sprio - può solo produrre evidenti ripercussioni sul ciclo economico e finanziario delle cooperative, che per sopravvivere dovrebbero svolgere l’attività fornendo un servizio al di sotto degli standard previsti per legge ovvero trovare degli escamotage che nella realtà dei fatti potrebbero definirsi reati.
Credo che gioverebbe, ed è un’altra richiesta che abbiamo rivolto all’assessore Scavone - continua il presidente AGCI Palermo -, un atto di indirizzo e direttive precise alle amministrazioni comunali di adempiere all'obbligo di pagamento a 30 giorni e di vietare lo spezzettamento artificioso delle procedure di liquidazione dei compensi.
Una delle strutture di accoglienza ha solo 5 euro sul conto corrente. Non si capisce chi, secondo il Comune di Palermo, dovrebbe fornire tempestivamente le risorse economiche per il vitto dei minori ospitati al posto dei compensi arretrati che l’Amministrazione non paga.
Non è affatto secondario, infine, che le tariffe per il 2020 e 2021 non prevedano alcun sostegno aggiuntivo per le conseguenze economiche del Covid. È evidente, per esempio, che il personale delle onlus che risulta positivo al virus e non può essere licenziato deve essere sostituito con altro personale qualificato in possesso delle caratteristiche previste dai termini di affidamento del servizio. I sovraccosti causati dall’emergenza pandemica durante gli ultimi due anni dovrebbero naturalmente essere considerati tanto dal Comune che dall’Amministrazione Regionale. Anche solo con un aiuto economico una-tantum.
Abbiamo fiducia - conclude Franco Sprio - nella volontà di ascolto sempre manifestata dall’assessore Antonio Scavone nei confronti delle criticità, specialmente nei confronti dei servizi da garantire alle categorie dei soggetti più fragili. Auspichiamo quindi un tempestivo intervento risolutivo su problematiche che mettono a rischio sia diritti incomprimibili di assistenza ai cittadini che la sopravvivenza delle imprese sociali che di quei diritti garantiscono l’applicazione”.
Credits: AltraSicilia