Franco Sprio, AGCI Palermo: "Comune non paga, assimila imprese sociali a fornitori commerciali e chiede di decurtare del 20% le rette arretrate dovute come misura per il proprio risanamento finanziario”.
Manifestano da stamattina davanti la Ragioneria del Comune di Palermo le cooperative che gestiscono i servizi di assistenza sociale per donne in difficoltà, vittime di violenza con figli, minori e disabili, per il blocco dei pagamenti delle rette arretrate da parte dell’assessorato alla Cittadinanza sociale.
La manifestazione è stata organizzata dall’Associazione generale delle cooperative sociali, che da mesi sostiene la vertenza delle strutture di assistenza palermitane. “Dopo un lungo braccio di ferro in cui la nostra centrale cooperativa ha gestito da sola la battaglia delle imprese sociali contro i cronici ritardi della burocrazia comunale”, dice Franco Sprio, presidente provinciale dell'Associazione Generale delle Cooperative Italiane-Agci Palermo, “oggi la beffa del blocco dei pagamenti perché il Comune vorrebbe illegittimamente inserire le cooperative sociali nelle misure per il proprio risanamento finanziario, come se le rette per l’assistenza delle categorie fragili e in difficoltà (donne, minori e disabili), fossero ‘debiti commerciali’, invece di servizi prestati da enti non a scopo di lucro per conto del Comune di Palermo a soggetti destinati alle strutture di accoglienza per disposizione del Tribunale. Noi vogliamo sapere perché il Comune, che riceve i relativi fondi dalla Regione, pretende che cooperative senza scopo di lucro/onlus debbano accettare la decurtazione del 20% per ricevere le somme poi non si sa quando, come fossero imprese commerciali”.
Il Ragioniere generale Bohuslav Basile ha ricevuto questa mattina la delegazione dell’Agci e delle cooperative. Già fissata per martedì prossimo dal Ragioniere generale una nuova riunione operativa con i rappresentanti delle imprese sociali per definire la vertenza.
Nel corso dell’incontro di oggi, è stata consegnata al Ragioniere generale la documentazione che contiene tutti i riferimenti normativi che l’avvocato Giuseppe Marcellino, legale che assiste Agci e le cooperative nella vertenza, ha elencato nel sollecito e costituzione in mora indirizzato al Comune di Palermo, Settore Cittadinanza Solidale, contestando l’inconsistenza ed illegittimità dell’avere tentato di inserire le cooperative sociali onlus e gli enti del terzo settore nelle misure di risanamento finanziario intraprese dal Comune di Palermo, come fossero invece imprese commerciali.
“Ci siamo attivati tempestivamente come AGCI anche nei confronti dell’assessorato regionale alla Famiglia e Politiche sociali”, spiega il presidente AGCI Palermo Franco Sprio. “Ci è stato riferito che è alla firma dell’assessore una nuova determinazione che adegua le somme in misura più aderente agli importi che erano stati indicati dal Gruppo di Lavoro dell’assessorato stesso, che il direttore generale Greco aveva nominato lo scorso anno. Resta comunque da risolvere il grosso problema del cronico ritardo con cui la malaburocrazia provvede al pagamento delle rette, costringendo le strutture ad costante indebitamento per pagare i costi fissi, che per il 90% sono le spese del personale specializzato prescritto espressamente dalla pubblica amministrazione”.
Credits: AltraSicilia