Mentre continua il braccio di ferro tra Comune di Palermo ed enti del Terzo Settore che lamentano gli arretrati di più di un anno per i servizi socio-assistenziali prestati, Marianna Caronia si rivolge al Governo nazionale e interviene Salvini per lo sblocco dei pagamenti.
“Nella vicenda della sospensione dei pagamenti da parte del Comune di Palermo, che rischia di gettare nel caos totale il sistema dell'assistenza e dei servizi socio-assistenziali della città, ho interessato il Governo nazionale, ed in particolare il sottosegretario alle Finanze Federico Freni, perché il MEF risponda al più presto ai quesiti posti dal Comune sul perimetro di applicazione della legge. L'esigenza di controllo e riduzione dei costi, non può scaricarsi sulla parte più fragile della popolazione e sui lavoratori del Terzo Settore. Mi auguro che dal MEF venga presto un chiarimento che sblocchi la situazione.”
Lo ha dichiarato Marianna Caronia, deputato Ars e consigliere comunale della Lega, dopo aver preso visione del documento con cui il Comune di Palermo ha richiesto dei chiarimenti al Governo nazionale sulla applicabilità della norma sulla ricognizione dei debiti certi dell'Amministrazione.
"Aspettavamo oggi di incontrare il Ragioniere generale per definire come sbloccare i pagamenti arretrati delle cooperative sociali. Purtroppo la riunione con i rappresentanti delle strutture di accoglienza è saltato, e la situazione diventa sempre più drammatica", dice Francesco Sprio, presidente AGCI Palermo. "Il punto è che il Comune, dando attuazione al Piano di risanamento finanziario ha disposto al momento la sospensione di tutti i pagamenti, non solo per i debiti commerciali ma anche quelli - protestano le imprese sociali noprofit - accumulati per i servizi essenziali di assistenza sociale, come l’accoglienza in comunità di donne vittime di violenza e minori abusati. Le strutture non hanno ormai più le risorse per mantenere i servizi residenziali e corrispondere gli stipendi al personale obbligatorio secondo gli standard delle prestazioni affidate dal Comune".
Le onlus contestano al Comune, oltre l’illegittimità di considerare le loro imprese senza scopo di lucro alla stregua delle società commerciali, che le somme per le rette arretrate provengono da fondi esterni al Comune, statali o regionali, e per questo motivo non possono essere decurtati.
Intanto ieri un parere legale dell’Avvocatura Comunale, firmato dall’avvocato Vincenzo Criscuoli, afferma la fondatezza dell’avere accomunato le onlus alla categoria del commercio e inserite in quanto tali nel piano di risanamento finanziario delle casse del Comune di Palermo ex art. 1, comma 574 e ss., legge 234/2021, imponendo una decurtazione del 20% delle spettanze già maturate.
Per risolvere la vertenza, Marianna Caronia si è così rivolta direttamente al Governo e agli esponenti nazionali della Lega, ed è intervenuto anche direttamente il leader Salvini. "Il Comune di Palermo va verso lo stop dei servizi socio-assistenziali svolti da diversi enti del Terzo Settore: la Lega - dice Matteo Salvini - ha lanciato l'allarme, perché rischiano di essere penalizzate soprattutto le realtà che si occupano di donne vittime di violenza, minori allontanati dalle famiglie, madri con bambini in condizioni di fragilità sociale, persone con disabilità. La Lega farà tutte le verifiche a livello nazionale nell'interesse di donne e bambini in difficoltà”.
Marianna Caronia, in qualità di consigliere comunale, ha deciso anche di intraprendere atti ispettivi per accertare la consistenza e disponibilità immediata delle somme per i pagamenti degli arretrati, e quali siano precisamente gli uffici comunali che abbiano interpretato doversi sospendere i pagamenti alle onlus. Caronia sulla contestata motivazione del blocco in conseguenza del Piano di risanamento finanziario comunale ha scritto inoltre una nota al Prefetto Giuseppe Forlani con cui ha chiesto un "tavolo di confronto fra tutte le parti in causa, eventualmente coinvolgendo anche i competenti uffici del Ministero dell'Economia e delle Finanze".
“Esprimiamo pieno apprezzamento per l’impegno nel coinvolgere e sollecitare gli esponenti del Governo nazionale dimostrato dall’onorevole Marianna Caronia, che da sempre abbiamo trovato vicina alle difficoltà delle cooperative sociali nella loro vertenza per il grave ritardo nel pagamento delle rette arretrate da parte del Comune di Palermo”, dichiara Michele Cappadona, presidente regionale dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane-AGCI Sicilia che rincara la dose sulla gravità della situazione. “È inconcepibile constatare l’assenza totale su questa vertenza dei soggetti decisori. Dov’è il sindaco Orlando, dove sono gli assessori? Perché non parlano dell’emergenza in atto, del rischio che corrono 1000 donne minacciate e picchiate da 'fidanzati', mariti e familiari? Di 1000 bambini vittime di violenza ed abusi che rischiano di perdere il rifugio che finalmente avevano trovato? L’opinione pubblica sa che l’assistenza garantita dal cosiddetto privato sociale del Terzo Settore non ha alcuna alternativa e che se le strutture chiudono cessano i servizi di assistenza comunali? È giusto non pagare le strutture di accoglienza per anni interi, per colpa solo della cattiva burocrazia e di una classe politica che non sa farla funzionare per governare i servizi essenziali che devono essere garantiti al cittadino? Le cooperative sociali rischiano per questa latitanza di governo della cosa pubblica di portare i libri in tribunale. Quando l’attuale sindaco di Palermo era all’opposizione la sua voce si levava sempre a supporto e tutela delle istanze delle cooperative. Ora il Terzo Settore che garantisce i servizi comunali è allo sbando totale.
L’attuale vertenza con l’amministrazione comunale del capoluogo siciliano - sottolinea Cappadona - è solo una delle tante battaglie nel contesto della guerra che da anni l’AGCI ha combattuto e combatte, a difesa delle imprese cooperative contro la malaburocrazia e i ritardi in generale di tutta la PA dell’Isola. La semplificazione amministrativa, nonostante la legge regionale n. 13 approvata nel 2020, non abita certo in Sicilia. Ma l’indicatore più importante per valutare il buon governo degli enti locali è proprio l’accelerazione dei procedimenti. Ciò che accade nell’attuale vertenza con il Comune di Palermo - continua Cappadona - ci può indicare quali cattive prassi continuano ad essere agite e come dovrebbe invece essere gestita dai poteri decisori una situazione che da sempre presenta le stesse criticità irrisolte. Occorrono precisi atti di indirizzo da parte del Governo regionale sulle procedure di utilizzazione di somme espressamente destinate a precisi servizi di assistenza, che peraltro non sono fondi propri del Comune. Sono necessarie azioni ispettive per garantire che i soggetti creditori delle amministrazioni beneficino del loro diritto alle disposizioni semplificative previste dalla legge e che i procedimenti non vengano aggravati, come finora è accaduto. Ed è indispensabile che siano adottati procedimenti semplificati per giungere alla nomina veloce e “automatica” di commissari ad acta.
Ci auguriamo che la vertenza con il Comune di Palermo possa essere risolta al più presto, visto l’intervento dell’onorevole Caronia, del sottosegretario Freni e del leader della Lega Salvini. Contiamo su tempestive iniziative da parte dell’assessore alle Politiche sociali Antonio Scavone. Ma è opportuno allo stesso tempo ricorrere alle competenze specifiche dell’assessore alla Funzione pubblica Marco Zambuto per assicurare con precise norme attuative che certi vergognosi malfunzionamenti e ritardi così estremi nei pagamenti non abbiano più luogo”.
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