Cappadona: “Bene scelta di migliorare la qualità dell’assistenza, attribuendo maggiori risorse per le strutture del privato sociale che accolgono donne in condizioni di disagio, in gravidanza e con bambini”.
L’assessore regionale alla Famiglia e alle Politiche sociali, Antonio Scavone, ha firmato il decreto con cui autorizza l’aumento della retta per le case di accoglienza per gestanti e donne con figli, adeguandola alle esigenze emerse nel gruppo di lavoro istituito in assessorato con i rappresentati del Terzo settore.
La retta è stata determinata in 73 euro al giorno e per ogni ospite, a cui è aggiunta l’Iva se dovuta. Va inoltre sommato il costo pro-quota per l’affitto dell’immobile, ricavato dal costo dell’affitto mensile secondo l’ultima tabella dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate.
«Abbiamo ritenuto di rideterminare la tariffa per superare le criticità emerse, fornendo una risposta rapida e adeguata rispetto alle difficoltà lamentate dagli enti gestori - afferma Scavone - e sgombrando il campo da qualsiasi tentativo di strumentalizzazione. L’obiettivo del governo regionale è fare in modo che dalle strutture vengano rispettati gli standard qualitativi idonei al delicato compito svolto».
La retta va intesa come quota minima per garantire la sostenibilità del servizio. I Comuni, in base ai servizi offerti dall’ente gestore e alla situazione territoriale, ma anche ai progetti di accoglienza redatti per ciascuna persona, possono coprire con fondi propri ulteriori costi, in aggiunta a quelli individuati dalla Regione, per migliorare ulteriormente la qualità del servizio residenziale offerto.
“Soddisfazione per il decreto con cui, ieri sera, l’assessore Scavone ha stabilito le Rette relative Casa di accoglienza per gestanti e donne con figli”, dichiara Michele Cappadona, presidente dell’Associazione Generale delle Cooperative-AGCI Sicilia. “È un intervento che fa seguito e agisce in coerenza con le istanze da me rappresentate personalmente all’assessore Antonio Scavone, durante l’incontro in merito lo scorso novembre, e con quanto delineato dalla delegazione provinciale della nostra centrale cooperativa ricevuta lo scorso gennaio, di cui hanno fatto parte Francesco Sprio, presidente AGCI Palermo, e Mirco Oliveri, responsabile Settore Comunità minori e donne a rischio AGCI Palermo. Invitiamo pertanto tutte le Amministrazioni Comunali a stipulare le nuove convenzioni con le cooperative sociali, e di adeguare alle nuove tariffe quelle già esistenti.
È in atto una grave emergenza in questo momento con il Comune di Palermo, essendo diventato insostenibile il già cronico lungo e ingiustificato ritardo nell’erogazione delle rette mensili maturate dalle strutture di assistenza del privato sociale, esacerbato ora dal blocco dei pagamenti imposto dal Comune a causa del Piano di risanamento.
Le cooperative sociali, loro malgrado e con enorme dispiacere, hanno dichiarato di essere costrette a richiedere al Tribunale per i Minorenni di Palermo e ai Servizi Sociali territoriali lo spostamento degli ospiti presso altre strutture, al fine di poter programmare i licenziamenti collettivi del personale entro 30 giorni. Le strutture di assistenza hanno chiesto a questo scopo l’apertura di un tavolo di crisi al Prefetto di Palermo Giuseppe Forlani.
Le Comunità di Accoglienza chiedono inoltre che la Regione versi i fondi ai Comuni. vincolandoli anche alla luce del DL 19.05.2020 n. 34, art. 89, c. 2 bis, in cui tali servizi sono considerati pubblici ed essenziali.
Apprezziamo la volontà di mantenere alto il livello di ascolto verso le cooperative sociali da parte dell’assessorato regionale alle Politiche sociali, il cui ruolo di vigilanza e controllo sulla gestione del sistema dei servizi sociali territoriali riteniamo fondamentale”.
Credits: AltraSicilia