Stato di agitazione degli enti del Terzo Settore che gestiscono le strutture di accoglienza. Indetta una nuova manifestazione di protesta contro il Comune di Palermo per lunedì 28 febbraio a Piazza Pretoria.
Una delegazione delle cooperative sociali AGCI Palermo ha chiesto un incontro all’assessore alle Autonomie locali e Funzione pubblica, Marco Zambuto, sulle criticità e inadempienze nella gestione dei servizi essenziali di assistenza sociale affidati dal Comune di Palermo.
All’incontro di ieri all’Assemblea regionale siciliana con l’assessore Zambuto hanno partecipato il presidente provinciale di Palermo dell’Associazione Generale delle Cooperative italiane, Francesco Sprio, il componente del direttivo regionale AGCI Sicilia Matteo Scavone, il responsabile provinciale di Palermo del settore Comunità minori e donne a rischio, Mirco Oliveri (cooperativa Itaca), Serna Scaffidi (cooperativa Arcadia), Salvatore La Rosa (cooperativa Esdra).
La criticità più eclatante lamentata dalle cooperative sociali è il “cronico ritardo, che si protrae per molti mesi, se non per anni, del pagamento da parte del Comune di Palermo delle rette maturate dalle strutture del Terzo Settore, cooperative sociali o associazioni, che gestiscono le comunità di accoglienza”, ha rappresentato all’assessore Marco Zambuto il presidente AGCI Palermo Francesco Sprio. “La condotta ingiustificata da parte del Comune, giunto ad imporre addirittura la stipula di contratti retroattivi che diminuiscono gli importi delle rette già maturate, danneggia gli affidatari dei servizi di assistenza, punendo e penalizzando le strutture di qualità, costrette a licenziare e chiudere; ed eventualmente premiando, nei fatti, solo quei gestori che proseguono l’attività diminuendo gravemente la qualità e il grado di rispetto degli adempimenti”.
“Il Comune di Palermo continua a imporre unilateralmente alle cooperative contratti che riportano condizioni ingiuste, illegittime e vessatorie, che contestiamo, e una gestione dei procedimenti che produce effetti disastrosi, mettendo chiaramente a rischio la qualità dei servizi agli utenti”, ha dichiarato Mirco Oliveri. “Noi sappiamo che i fondi con cui vengono pagati i servizi di assistenza che prestiamo sono extracomunali ma il Comune afferma invece che sono fondi propri, dichiarando che rientrano nelle procedure di decurtazione delle somme da pagare secondo il Piano di riequilibrio delle casse comunali in dissesto. C’è bisogno di chiarezza. In ogni caso, le nostre cooperative sociali prestano servizi essenziali di assistenza, sono onlus, non attività commerciali, e il Comune non può quindi cancellare i suoi debiti accumulati, tagliando le rette arretrate”.
I rappresentanti delle cooperative AGCI hanno sottolineato all’assessore Zambuto di avere promosso, insieme ad altre cooperative e associazioni, un comitato degli enti del Terzo Settore in rappresentanza di tutte le strutture di accoglienza che hanno iniziato la vertenza contro il Comune di Palermo, dichiarando lo stato di agitazione di gestori, operatori e lavoratori e intraprendendo manifestazioni pubbliche. Una nuova protesta contro il Comune di Palermo è stata indetta per lunedì 28 febbraio a Piazza Pretoria.
I rappresentanti delle cooperative sociali hanno spiegato le motivazioni delle loro istanze, chiedendo all’assessore Zambuto ogni possibile intervento a livello di governo regionale affinché:
- vengano formulate in co-progettazione, come previsto, le attività personalizzate nei confronti dei singoli utenti;
- siano concordati con i gestori, invece che redatti unilateralmente, i testi delle convenzioni di affidamento dei servizi da parte dei Comuni;
- sia assicurato il rispetto di tutte le vigenti normative sulla Semplificazione e Accelerazione dei procedimenti amministrativi, con particolare riguardo alla garanzia di effettuare il pagamento delle rette entro 30 giorni dalla prestazione, in coerenza con il ciclo di svolgimento mensile dei servizi richiesti dal Comune;
- vengano emanati dei precisi atti d’indirizzo della Regione sulle modalità generali secondo cui gli Enti locali debbano gestire il sistema di assistenza sul territorio e il regime dei pagamenti;
- vengano svolte dalla Regione con regolarità azioni di vigilanza e controllo degli adempimenti nei confronti degli Enti locali;
- per evitare che tipologie di servizi analoghi risultino descritte in maniera contraddittoria, compilare un capitolato unico descrittivo di tutti i servizi di assistenza, in modo da potere leggere in modalità sinottica gli standard previsti per la somministrazione dei singoli servizi agli utenti, armonizzando e dando coerenza quindi anche alle relative tariffe;
- provvedimenti di premialità vengano adottati solo in favore degli Enti locali e del loro personale che garantiscano il corretto e regolare adempimento delle procedure relative all’espletamento dei servizi essenziali di assistenza socio-sanitaria;
- vengano accelerate le procedure di nomina e di espletamento del mandato di “commissari ad acta” da inviare per dare giusto adempimento alle procedure non eseguite.
L’assessore alla Funzione pubblica Marco Zambuto ha assicurato un immediato intervento disponendo specifiche azioni ispettive regionali, rimandando ad un tempestivo nuovo incontro, dopo gli accertamenti, il punto sulle iniziative da intraprendere al fine di risolvere tanto la vertenza in atto che le criticità a monte che ne sono causa permanente.
Credits: AltraSicilia