Da lunedì 11 aprile alle ore 12.00 è possibile presentare domanda per i nuovi contratti di sviluppo 2022 per le imprese delle filiere industriali strategiche, compresi i settori delle energie rinnovabili e delle batterie.
Per il rafforzamento delle filiere produttive, anche emergenti, ritenute strategiche sono stati assegnati con decreto MISE 750 mila euro dal PNRR.
Le filiere coinvolte sono agroindustria; automotive; chimico/farmaceutico; design, moda e arredo; metallo ed elettromeccanica, microelettronica e semiconduttori.
Nei programmi di sviluppo, secondo la tipologia, il soggetto proponente deve presentare un progetto di almeno 3 milioni di euro, le imprese aderenti un progetto di almeno 1,5 mln.
Per lo sviluppo dei settori produttivi connessi alla generazione di energia da fonti rinnovabili, con particolare riferimento a moduli fotovoltaici (PV-PhotoVoltaics) innovativi, aerogeneratori di nuova generazione e di taglia medio-grande ed infine per l’accumulo elettrochimico, assegnati con decreto MISE 1.000.000 di euro dal PNRR.
Il Contratto di sviluppo, introdotto dall’articolo 43 del Decreto Legge 25 giugno 2008, n. 112, e operativo dal 2011, è uno strumento di sostegno di programmi d’investimento produttivi, strategici ed innovativi di grandi dimensioni.
Per le due particolari agevolazioni a sportello aperte dall’11 aprile è possibile fare domanda ad Invitalia con le stesse modalità per tutte le altre tipologie di istanze, con modulistica fornita da Invitalia. Per il settore delle rinnovabili e delle batterie, lo sportello chiude alle 17.00 dell’11 luglio 2022.
Per le domande di contratto di sviluppo già presentate che alla data di apertura sono sospese per carenza di risorse finanziarie e riguardano programmi di sviluppo coerenti con le finalità e i requisiti del decreto MISE 13 gennaio 2022/ e decreto MISE 27 gennaio 2022, che non risultano avviati prima del 1° febbraio 2020, si richiede di specificare via pec il numero di protocollo generato dalla piattaforma informatica al momento della presentazione della domanda.
Qualora non si rientrasse tra le beneficiarie delle risorse del PNRR, le imprese potranno rientrare comunque nella graduatoria ordinaria dei contratti di sviluppo che sono stati rifinanziati dalla Legge di Bilancio 2022, con risorse statali.
Le agevolazioni previste nei contratti di sviluppo sono concesse nelle seguenti forme, anche in combinazione tra loro:
- finanziamento agevolato, nei limiti del 75% delle spese ammissibili;
- contributo in conto interessi;
- contributo in conto impianti;
- contributo diretto alla spesa.
L’entità delle agevolazioni, nel rispetto dei limiti delle vigenti norme in materia di aiuti di Stato, dipende dal tipo di progetto; dalla localizzazione dell’iniziativa; dalla dimensione dell’impresa.
I programmi di sviluppo possono essere realizzati da una o più imprese, italiane o estere, di qualsiasi dimensione; in forma congiunta anche mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete.
I contratti di sviluppo finanziano programmi di sviluppo industriali, compresi quelli riguardanti l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli; programmi di sviluppo per la tutela ambientale; programmi di sviluppo di attività turistiche che possono comprendere, per un importo non superiore al 20% degli investimenti complessivi da realizzare, programmi destinati allo sviluppo delle attività commerciali.
L’importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili alle agevolazioni di ciascun programma non deve essere inferiore a 20 milioni di euro, ovvero a 7,5 milioni di euro qualora il programma riguardi esclusivamente l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli. Le imprese si impegnano a realizzare i programmi in 36 mesi.
Nei Contratti di sviluppo i soggetti beneficiari delle agevolazioni sono distinti in soggetto proponente e imprese aderenti.
Il soggetto proponente è l’impresa che promuove il programma di sviluppo ed è responsabile della coerenza tecnica ed economica. Deve presentare spese ammissibili per il proprio progetto non inferiori a 10 milioni di euro per quanto riguarda i programmi di sviluppo industriali e per la tutela ambientale; non inferiori a 3 milioni di euro per quelli che riguardano esclusivamente attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli. I progetti non devono avere costo inferiore a 5 milioni di euro per il settore delle attività turistiche. La cifra deve essere pari a 3 milioni di euro per i programmi di sviluppo delle attività turistiche che riguardano le aree interne del Paese o il recupero e la riqualificazione di strutture edilizie dismesse.
Le imprese aderenti sono le eventuali altre imprese che realizzano progetti di investimento nell’ambito del programma di sviluppo. Gli investimenti proposti dai soggetti aderenti (compresi i programmi di ricerca, sviluppo e innovazione) devono presentare spese non inferiori a 1,5 milioni di euro.
Per ogni ulteriore comunicazione basta consultare il sito Invitalia.
Credits: AltraSicilia