Dopo gli ultimi incontri con i rappresentanti delle cooperative sociali e degli altri enti del Terzo Settore, e in seguito alla comunicazione al Tribunale delle prime dimissioni di utenti destinati dal Giudice a strutture di accoglienza per grave inadempienza da parte del Comune di Palermo, il settore Cittadinanza Solidale fa marcia indietro, inviando una nota integrativa che emenda il testo dei contratti unilaterali precedentemente imposti.
«Prendiamo atto di un primo provvedimento importante verso lo sblocco e normalizzazione dell’attuale situazione di cronico pesantissimo ritardo nei pagamenti dei servizi di assistenza sociale svolti per conto dell’amministrazione comunale».
Lo dice Mirco Oliveri, responsabile Comunità minori e donne a rischio dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane-AGCI Palermo. «Apprezziamo che la dirigente del Settore Cittadinanza Solidale, Servizio Residenzialità, Fernanda Ferreri, abbia trasmesso una nota con indicazioni di chiarimento e specifiche integrazioni da applicare ai contratti, anche già sottoscritti, con le strutture affidatarie di servizi di assistenza residenziale per categorie fragili e in grave difficoltà. La nota emenda i contratti da alcuni aspetti percepiti come vessatori, non previsti dagli schemi di convenzione stabiliti dalla Regione.
Per quanto riguarda il fin qui cronico ritardato pagamento delle prestazioni di semestre in semestre, che vengono fornite al Comune con ciclo mensile ma per le quali nei contratti è state finora postergata la scadenza del pagamento a 60 giorni dall’invio della fattura con la giustificazione di carenza di personale per evadere le pratiche, le fatture potranno essere emesse dalle cooperative con cadenza mensile e “saranno accettate dall’ufficio e poste in liquidazione nel più breve tempo possibile". Per il pagamento delle fatture in tempo reale - continua Oliveri - siamo in attesa della conferma che il Dipartimento Cittadinanza Solidale dia disposizioni alla SISPI di implementare la semplificativa procedura informatica dedicata, che ci è stato assicurato dai vertici dalla stessa SISPI poter essere operativa già dal prossimo maggio.
Sul caos-tariffe applicate, nella nota della dirigente Ferreri si legge che per la tipologia “casa di accoglienza gestanti e donne con figli”, dal 1° giugno 2021 si applica la tariffa disciplinata dalla Regione con D.A. 20 del 17.2.22.
Ciò che abbiamo sempre sottolineato, come condizione indispensabile, è evitare la possibilità che insorga confusione sull’applicazione delle tariffe dei vari servizi prestati, che non venga cioè più consentita libertà di interpretazione diversa dal funzionario di turno di un comune in provincia di Palermo da quello di un comune in provincia di Catania o altrove. La base giuridica dell’applicazione di una tariffa dev’essere univocamente ed espressamente riferita a indicazioni dirette, specifiche ed esplicite provenienti dall’assessorato regionale alla Famiglia e Politiche sociali. Se un funzionario ha un dubbio, chieda per tempo un parere all’assessorato, senza interpretazioni discrezionali e l’adozione di criteri autoreferenziali creativi.
La nota integrativa del dirigente Ferreri ricorda che la capienza della struttura è quella indicata nel decreto di autorizzazione, fatte salve le eventuali modifiche disposte anche in relazione alla L. Reg. 9/2021. È importante il principio riconosciuto che il “superamento della capienza o di altri indicatori non costituisce violazione del contratto se imposto dall'Autorità Giudiziaria in emergenza”. Anche questo punto infatti è stato causa di contestazioni sull’applicazione delle tariffe. Con interpretazione del tutto autoreferenziale è stato talvolta decisa dall’ufficio comunale una decurtazione della tariffa dovuta per gli ospiti assegnati dal Tribunale in emergenza, per i quali si pretende arbitrariamente di pagare solo il vitto, benché non esistano disposizioni assessoriali autorizzative di tali riduzioni.
Chiarito pure l’aspetto sull’opportunità o necessità di singoli progetti personalizzati. “Le attività e i progetti per i singoli utenti a carico di questo Comune predisposti dall'ente devono essere condivisi con il servizio sociale comunale.” Per singole prestazioni personalizzate saranno di conseguenza stabilite tariffe specifiche.
La nota chiarisce che finora i contratti non hanno riportato il numero di registro dell'Albo delle ONLUS (ora abolito e sostituito dal RUNTS) e che “si provvederà ad aggiungere il dato in modo che nei successivi contratti venga riportata anche questa utile indicazione. In ogni caso gli enti contraenti per il servizio in oggetto sono enti senza fini di lucro, ai sensi del D. Lgs. 117/2017.” Fino a poche settimane fa il Comune di Palermo si era, al contrario, espresso affermando che i gestori delle strutture fossero “enti commerciali”, mentre era palese non fosse così poiché le aliquote IVA delle prestazioni sono del 5% per le imprese sociali e dello 0% per le associazioni (gli enti commerciali fatturano al 22%).
Cessa pure il contendere sull’acquisizione di dati coperti da privacy pretesi finora dal Comune. “Le registrazioni degli utenti devono essere complete dei dati personali solo per gli utenti a carico del Comune di Palermo. Per gli altri utenti a carico di altri comuni, va indicato solo il Comune di riferimento se le strutture sono situate nel territorio di questo Comune e un codice alfanumerico per le strutture situate in altri comuni.”
La nota integrativa chiarisce che “recesso e la risoluzione, ricorrendone i presupposti, possono essere attivati da entrambi i contraenti. Le penalità, applicabili solo in assenza di valida giustificazione, non possono superare il 10% del valore contrattuale. Ove non diversamente comunicato, il responsabile del procedimento è il Dirigente del Servizio.”
Fondamentale - spiega Mirco Oliveri - l’aspetto che le condizioni emendate e integrative della nota si riconoscono estese alle convenzioni in atto, già stipulate. “I contratti già precedentemente inviati per la firma, ove sottoscritti, saranno applicati con le indicazioni e integrazioni qui riportate. Al fine di non rallentare ulteriormente le liquidazioni si invitano gli enti, ove condivise le superiori precisazioni, a sottoscrivere i contratti già inviati.”
Fiduciosi nel significato di apertura che l’atto integrativo pone verso la normalizzazione della gestione dei servizi di accoglienza e assistenza sociale per conto del Comune, auspichiamo che vengano implementate con urgenza le procedure semplificative informatizzate SISPI già da noi sollecitate.
Un aspetto di welfare che abbiamo proposto al Comune riguarda la qualità dei servizi ai minori e ai soggetti in difficoltà, in termini di utilizzazione gratuita dei servizi pubblici comunali, a partire dai mezzi pubblici o dalle attrezzature sportive, come la piscina comunale.
Abbiamo anche chiesto l’adozione di misure quanto più stringenti e rigorose, tese ad assicurare che i fondi a copertura di questa tipologia di servizi incomprimibili per le categorie sociali più fragili risultino prioritari e sempre disponibili, senza potere essere mai materialmente distratti, e nemmeno temporaneamente utilizzati come liquidità per altri scopi.
Infine intendiamo suggerire la realizzazione, da parte dell’assessorato Famiglia e Politiche sociali, di attività di formazione ai dipendenti dei comuni ed enti locali sulle norme di attuazione dei servizi di assistenza socio-sanitaria, per prevenire tutti i fenomeni di malaburocrazia che si ripercuotono a danno della qualità delle prestazioni verso gli utenti e della dignità di tantissimi lavoratori di elevata professionalità che prestano con dedizione e impegno una preziosa opera quotidiana e costante, prendendosene cura.”
(foto di copertina di Francesco Tomasini - Unsplash) | Credits: AltraSicilia