Le Strutture Abitative Riabilitative (St.a.r.), sono state finalmente istituzionalizzate in tutta la Sicilia. La decisione arriva dall’Ars che, con un emendamento alla legge finanziaria a firma dell’onorevole Valentina Zafarana (M5S), ha riconosciuto questa tipologia unica nel suo genere e fiore all’occhiello della psichiatria messinese per il sistema organizzativo del personale e le attività svolte per i pazienti. L’emendamento della Zafarana, va sottolineato, è stato sostenuto fin dal primo momento da Tommaso Calderone, capogruppo di Forza Italia, promotore di un’analoga proposta nell’ambito degli emendamenti da parte del governo regionale e da sempre particolarmente sensibile al mondo del sociale. Le Star, infatti, sono strutture gestite in forma pubblico (Asp) e privato di piccole dimensioni. Sono ideate per ospitare un massimo di sei persone (adesso invece è previsto un aumento dell’utenza a otto) che svolgono un percorso di riabilitazione psichiatrica e rappresentano un modello innovativo di “abitare” terapeutico. Vengono concepite da subito come tipologia di struttura in cui privato sociale e pubblico sanitario si completano in un connubio perfetto, in grado di garantire al paziente un’assistenza riabilitativa completa.
Una delle prime strutture tra gli alloggi di questo tipo è stata inaugurata proprio a Milazzo, ventidue anni fa. Attiva dall’8 luglio del 2000, Villa Gialla, gestita da una onlus è inserita in una delle zone più verdi della cittadina di Milazzo. Chi ha avuto l’opportunità di visitarla rimane colpito dal suggestivo giardino ideale per il relax degli utenti ed al clima familiare che la caratterizza. L’undici luglio dello stesso anno invece, sempre a Milazzo, è stata inaugurata Villa Rosa. Poi le altre. Le Star, quattordici quelle presenti in provincia di Messina (vanno da Taormina a Torrenova), con 84 posti letto e con 100 unità di personale, sono studiate per avere le caratteristiche di civile abitazione e sono inserite in contesti urbani, favorendo l’integrazione dei residenti durante tutte le fasi del processo terapeutico-riabilitavo, insieme al recupero delle funzioni dell’autonomia e delle capacità relazionali. L’organizzazione interna delle strutture garantisce sia gli spazi e i ritmi della normale vita quotidiana, sia le specifiche attività sanitarie con spazi dedicati per il personale. «Con questa norma – spiega Valentina Zafarana – abbiamo istituzionalizzato un modello che può dare una efficace risposta nel rispondere ai bisogni di salute dei disabili psichici e dei loro familiari». «Sono enormemente soddisfatto – commenta Calderone – di questo nostro successo».
Questa tipologia di Struttura riabilitativa è presente per volontà dell’allora direttore generale dell’Asp 5 Francesco Poli e del Capo settore del Dipartimento Salute Mentale Biagio Gennaro, l’inaugurazione delle Star risale al luglio 2000. La tanto discussa Legge 180 contemplava infatti da parecchio tempo una nuova concezione dell’assistenza psichiatrica: il superamento e la chiusura degli ospedali psichiatrici in favore della realizzazione di strutture, cosiddette alternative, inserite nel territorio, per far si che il paziente, laddove si manifestava una situazione di crisi o di disagio, veniva ad essere assistito ed eventualmente ricoverato senza essere stigmatizzato. Ma le STAR, che non somigliano per nulla alla classica struttura ospedaliera, vengono quindi ideate quali residenzialità in cui il paziente inserito in un contesto similfamilare può esprimere liberamente le proprie necessità e con il supporto del medico, degli infermieri e degli operatori viene guidato nel recupero delle abilità residue o nell’apprendimento di abilità del tutto nuove.