In Sicilia ora i Gruppi di azione locale sono organismi intermedi per gestire fondi strutturali e d’investimento UE. AGCI aderisce e partecipa attivamente a numerosi GAL dell'Isola.
Tra le note positive della difficile legge finanziaria Sicilia 13/2022, la valorizzazione il ruolo dei 23 GAL-Gruppi di azione locale costituiti nel territorio regionale, quali organismi intermedi ai fini della gestione dei Fondi SIE, i Fondi strutturali e di investimento europei 2021-2027, per le azioni e misure dedicate allo sviluppo locale di tipo partecipativo. Cappadona: "La forza dei GAL è il ruolo propulsivo delle imprese".
«Il riconoscimento del ruolo di policy maker dei 23 GAL siciliani e della loro funzione sussidiaria è uno strumento di grande importanza strategica per arginare la crisi economica generale che invece di attenuarsi dopo il Covid, continua ad espandersi dopo lo scoppio della guerra in Ucraina - dice Michele Cappadona, presidente regionale dell'Associazione generale delle cooperative italiane, AGCI Sicilia -. È una valorizzazione del modello di sviluppo locale di tipo partecipativo tra gli attori effettivamente presenti sul territorio (imprese, no-profit, pubbliche amministrazioni) resa concreta dalle funzioni di “organismo intermedio” che ora per legge vengono attribuite ai GAL. Questo comporta però un cambio di passo, una seria ristrutturazione degli organismi e una modifica drastica della governance e della stessa percezione dell’importanza strategica del ruolo da parte degli stessi soggetti che ne fanno parte. Essere riconosciuti “organismi intermedi” deve necessariamente condurre ad aumentare la qualità e l’intensità dell’interlocuzione con la pubblica amministrazione regionale e impone una conduzione del GAL meno evanescente e più inclusiva. AGCI Sicilia, associazione di rappresentanza che comprende 1300 cooperative di tutti i settori nelle nove province dell’Isola e 50.000 tra soci e lavoratori, intensificherà il confronto con tutti gli attori locali dei territori in ciascuno dei numerosi Gal dove già partecipa, e dove non è ancora socia intende al più presto diventarlo. L’esigenza di un forte rapporto d’interazione tra attori di sviluppo locale e decisori pubblici regionali - continua Cappadona - era emerso lo scorso anno, con la creazione dell'organismo di coordinamento regionale cui hanno subito aderito 21 GAL sui 23 esistenti, la “Rete Rurale Siciliana“, associazione che si propone di rappresentere la politica comune di sviluppo di tutti i Gruppi di Azione Locale della Sicilia. Ma se si vuole davvero che il modello partecipativo locale svolga un ruolo attivo - spiega Cappadona - deve emergere con chiarezza l’impulso che può dare la componente imprenditoriale, soprattutto nelle politiche di tutela a livello territoriale degli asset economici, che in questo momento subiscono la nuova crisi energetica-agroalimentare scatenata dalla guerra in Ucraina. Una crisi su cui sin dal suo inizio sono emerse manovre speculative che si sono abbattute su imprese e cittadini del Sud e della Sicilia in misura maggiore che del resto dell’Europa e dell’Italia. La sola notizia delle prime sanzioni ha provocato ingiustificati rialzi del costo dei carburanti. E, ancor prima della mancanza del grano ucraino, un aumento ingiustificato dei prodotti agroalimentari, sebbene le farine con cui oggi ci alimentiamo provengono da cereali raccolti in anni precedenti. Ritorna poi lo spettro dello spread, oggi a quota 242. Le sanzioni contro la Russia provocano allarme per il settore petrolchimico siciliano, con indiscrezioni che parlano di prossima dichiarazione di area di crisi complessa da parte del Mise per il territorio costiero interessato, da Augusta a Siracusa. A rischio ora 10 mila posti di lavoro.
Per arginare dinamiche critiche di tale complessa gravità, non c’è dubbio quindi che gli attori locali debbano giocare un ruolo sempre più attivo e diretto nelle politiche economiche e di sviluppo locale. Occorre quindi ripensare e costruire ex novo un’infrastruttura operativa di governance dei GAL, solida e responsabile, in grado di esercitare le funzioni di sussidiarietà coerenti con la loro missione, che ora in Sicilia possono essere loro affidate per legge. Occorre rifondare il modello di coinvolgimento degli attori locali, aggregando esperienze, professionalità e competenze. La forza dei GAL è il ruolo propulsivo delle imprese - conclude Cappadona-. Non è più tempo di inutili carrozzoni per distribuire contributi a pioggia dispersivi e inconcludenti, che desertificano il tessuto economico invece di rinvigorirlo, ma cabine di regia partecipativa per creare sviluppo concreto e durevole, in contesti territoriali di area vasta, in grado di garantire la sostenibilità delle attività produttive locali”.
Fanno parte dei Fondi SIE il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo (FSE); il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR); il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP). Attorno ai primi due è strutturata la politica di coesione dell’UE. L'Italia potrà contare nel ciclo 2021-2027 su 75,622 miliardi di Fondi strutturali, tra risorse europee e cofinanziamento nazionale. In particolare, i fondi in arrivo da Bruxelles saranno pari a oltre 43 miliardi, comprensivi di quelli destinati ai programmi transfrontalieri e alla transizione giusta. I Fondi SIE europei sono distinti da quelli nazionali del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC), strumento del governo italiano per il quale nella Legge di Bilancio 2022 è stato inserito un ulteriore finanziamento del FSC rispetto al 2021, pari a 23,5 miliardi di euro, portando così la dotazione del Fondo da 50 a 73,5 miliardi di euro, per l'80% assegnati alle regioni meridionali. Gli interventi del FSC 2021-2027 saranno attuati nell’ambito di Piani di Sviluppo e Coesione, approvati con delibere del CIPESS.
Secondo la programmazione UE, la maggior parte delle risorse dei Fondi SIE per l’Italia nel settennio in corso è destinata alle regioni 'meno sviluppate' del Mezzogiorno (Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna). Le quote assegnate sono in via di aggiornamento nel confronto tra Italia e Commissione Europea; nel novembre 2020 per il FESR e FSEplus erano destinati complessivamente per le 7 regioni italiane in ritardo di sviluppo (LD) 30,088 mld euro. I PON finanziati da FESR e FSEplus inseriti nel testo di proposta inviato a Bruxelles sono dieci.
L’accesso ai fondi indiretti, la cui gestione è demandata agli Stati membri attraverso le loro amministrazioni centrali (nazionali) e periferiche (regionali o locali) che emanano i relativi bandi, avviene attraverso Programmi Operativi Nazionali (PON) e Programmi Operativi Regionali (POR). Anche a queste risorse potrebbero ora attingere i GAL.
Regione Siciliana - Legge 25 maggio 2022, n. 13 - “Legge di stabilità regionale 2022-2024”, art. 13, comma 86. “In ottemperanza a quanto disposto dagli articoli 28, 29, 30, 32, 33 e 71 del regolamento (UE) 2021/1060 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 24 giugno 2021, i Gruppi di Azione Locali costituiti nel territorio regionale ai sensi dell'articolo 31 del medesimo Regolamento sono individuati dalle Autorità di Gestione dei Fondi SIE 2021-2027, limitatamente alle azioni e alle misure dedicate allo sviluppo locale di tipo partecipativo, quali organismi intermedi. La Regione riconosce la funzione sussidiaria nonché il ruolo di policy maker che i GAL svolgono. Con delibera della Giunta regionale, da emanarsi entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, è approvata specifica convenzione tipo rivolta ai singoli Gruppi di Azione Locale, alle Autorità di gestione e alle altre autorità pubbliche cointeressate, al fine di attuare le finalità del presente comma.”