L’Ars approva l’emendamento proposto dall’AGCI Sicilia per sostenere incubatori che promuovano creazione, start-up e sviluppo di impresa cooperativa nel settore culturale e creativo.
«Grande risultato che premia una nostra iniziativa ideata quattro anni fa, fortemente voluta e sostenuta tenacemente. Un obiettivo conseguito a vantaggio di tutto il movimento cooperativo per lo sviluppo del settore culturale e creativo», commenta con soddisfazione Michele Cappadona, presidente dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane, AGCI Sicilia.
«Il progetto fu formulato nel 2018, designato dalla Commissione Europea “Anno europeo del patrimonio culturale”, che ha visto Palermo “Capitale italiana della cultura”. L’intenzione era quella di dare concretezza alle “imprese culturali e creative”, istituite con la legge finanziaria 2018 entrata in vigore il 1° gennaio. L’Associazione generale delle cooperative italiane in Sicilia decise quindi di essere protagonista del processo di sviluppo delle attività correlate alla valorizzazione dei beni culturali, istituendo una speciale "cabina di regìa" dedicata, un organismo coordinato dal responsabile regionale di Agci Culturalia, Dario Fidora. La cabina di regìa, costituita da componenti permanenti e da referenti interprovinciali, per un contatto diretto e costante con il territorio, ha perseguito la missione di creare le condizioni per realizzare in Sicilia un incubatore d’imprese culturali e creative, per promuovere una filiera di progetti-pilota sostenibili e ripetibili.
Sembra banale sottolineare come gli ultimi due anni abbiano segnato una battuta d’arresto per tante iniziative ed imprese, anche in Sicilia. Ma cessata l’emergenza, nella sede dell’ACGI regionale si è scritto il testo della specifica proposta legislativa, poi inserita tra gli emendamenti accolti nella legge finanziaria 2022 appena approvata.
Voglio ringraziare espressamente - continua Cappadona - il vicepresidente della Regione Siciliana ed assessore all'Economia, Gaetano Armao, interlocutore sempre presente e attento alle dinamiche e criticità delle imprese, che ha saputo dimostrare la sua grande capacità di ascolto anche in questa occasione».
La legge 13/2022 stabilisce che la Regione Siciliana “promuove la realizzazione di incubatori di imprese culturali e creative, costituite sotto la forma societaria cooperativa, definiti come organizzazioni che hanno lo scopo di favorire, promuovere, accelerare il processo di creazione, innovazione, sviluppo di attività d’impresa nel settore culturale e creativo.
A tal fine la Giunta Regionale agisce di concerto con le ‘centrali cooperative’, definite come le associazioni di rappresentanza del movimento cooperativo riconosciute dal MISE ex art. 3 DLGS n. 220/2002, operanti nel territorio della Regione”.
Il comma 9 dell’art. 13 definisce che “sono imprese culturali e creative le imprese e loro reti e consorzi che hanno quale oggetto sociale, in via esclusiva o prevalente, attività concernenti l'ideazione, la creazione, la produzione, lo sviluppo, la diffusione, la conservazione, la ricerca e la valorizzazione o la gestione di prodotti culturali, intesi quali beni, servizi e opere dell'ingegno inerenti alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, alle arti applicate, allo spettacolo dal vivo, alla cinematografia e all'audiovisivo, all’editoria e al giornalismo, agli archivi, alle biblioteche e ai musei nonché al patrimonio culturale e ai processi di innovazione ad esso collegati”.
«I fondi destinati al sostegno della creazione dei nuovi incubatori di imprese culturali e creative cooperative - continua Cappadona - sono a valere sulle risorse della politica unitaria di coesione, non gravano sulle casse regionali ma attingono dalla programmazione dei fondi strutturali europei e dei fondi nazionali di coesione. I contributi sono ripartiti in parti uguali tra tutte le centrali cooperative che promuovono la costituzione di un incubatore. Da sempre la nostra associazione segnala che i contributi pubblici non vanno assegnati a chi è in posizione di vantaggio, semmai di norma al contrario. Nella nostra proposta viene rispettato il principio capitario, fondamentale nella cooperazione, in cui i diritti si esercitano e vengono garantiti in ugual misura, indipendentemente dal diverso valore di quote possedute. Senza porsi l’obiettivo di uguaglianza e adottare il criterio di solidarietà nel distribuire aiuti, specie se pubblici, sarebbe impossibile superare ogni tipo di gap economico e di divario sociale.
Valorizzare il settore culturale e creativo significa davvero costruire un efficace volano per l’economia siciliana - conclude Cappadona -. L’AGCI è fiera di essere stata autrice e protagonista di questa iniziativa».