Innovazione e sviluppo, Armao: “Sicilia prima Regione per digitalizzazione Comuni, riconoscimento insularità un successo che vale 6,5 miliardi l’anno”. Damasi, Anpit: “Fare rete tra imprese e confronto continuo con istituzioni”. Cappadona, Agci: “Fiscalità di vantaggio secondo le specialità del territorio, dalle aree interne alle zone turistiche. Sportelli unici attività produttive in rete con associazioni di categoria, incubatori d’imprese culturali.”
Investire su digitalizzazione e formazione delle imprese, valorizzare le reti sul territorio e creare una grande alleanza tra tessuto imprenditoriale, associazioni e istituzioni, sono stati i temi affrontati durante il convegno intitolato "Le sfide della Sicilia: rilancio, innovazione e turismo", organizzato da Anpit a Palermo nella Sala Gialla dell’Ars a Palazzo dei Normanni, sede dell'Assemblea Regionale Siciliana.
«La pandemia ci ha insegnato che solo la capacità di costruire insieme, datori di lavoro e dipendenti, un sistema imprenditoriale innovativo, flessibile, moderno», ha spiegato Lidia Dimasi, «potrà consentire alla Sicilia di essere competitiva in un mercato globale».
Il vice presidente della Regione Siciliana e assessore all’economia Gaetano Armao nel corso dei lavori ha evidenziato come in pochi anni si siano raggiunti grandi risultati sul fronte della digitalizzazione. «Oggi la Sicilia è la regione che ha il più alto numero di Comuni digitalizzati, pari al 60%, una grande potenzialità a disposizione di tutti, cittadini, studenti, imprese. Adesso, con il riconoscimento della condizione d’insularità, che costa 6 miliardi e mezzo l’anno, possiamo iniziare a cambiare un sistema che ha visto finora gli imprenditori costretti a pagare ingiusti svantaggi in termini di attrattività, trasporti, infrastrutture».
Come AGCI - sottolinea il presidente regionale Michele Cappadona - abbiamo apprezzato le politiche regionali perseguite per contrastare fattori di rilevante sfavore, come l’insularità e la scarsa attrattività della Sicilia nei confronti di investitori extra-regionali, attraverso la fiscalità di vantaggio per promuovere in generale nuovi insediamenti produttivi nonché il consolidamento e la crescita di imprese già operative. Quanto ben fatto finora con le ZES merita di essere esteso alle Zone Franche Montane e applicato a contesti specifici quali le Aree Interne e le Zone Franche Urbane o strategiche come analoghe aree a vocazione turistica.
Tornando al tema del Rilancio, l’efficienza nella pubblica amministrazione è un requisito imprescindibile per ogni seria politica di sviluppo. È uno dei punti dolenti dell’Isola, tra i fattori che rallentano e ostacolano l’avvio e il consolidamento del tessuto economico-produttivo.
Quattro anni fa - spiega Cappadona - abbiamo proposto all’assessorato Attività produttive, sull’esperienza avviata anni fa in Campania e in Calabria, il progetto “Cooperazione SURAP” di trasferimento di buone prassi per l’istituzione in Sicilia di reti SURAP, acronimo di Sportello Unico Regionale per le Attività Produttive. Il concetto, per facile analogia, è quello di applicare estensivamente, ma con efficienza, l’approccio di gestione delle procedure amministrative tipico dei SUAP, gli sportelli unici gestiti dalle singole amministrazioni comunali. Intervento tutt’altro che banale, visto che in tempi recenti al Comune di Palermo, per esempio, il carico di pratiche arretrate giacenti nel Suap superava le 30.000 unità. Occorre coniugare al concetto di un unico rapporto d’interlocuzione “a sportello” per gestire l’avvio o la conduzione dei rapporti e degli adempimenti verso la pubblica amministrazione, concrete modalità di efficienza che conducano all’accelerazione e alla trasparenza, parole finora solo “sulla carta”.
In termini di innovazione - continua Cappadona - AGCI Sicilia con grande soddisfazione ha apprezzato il recente riconoscimento, attraverso una norma approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana, di un’importante iniziativa progettuale perseguita con determinazione fin dal 2018 - designato dalla Commissione Europea “Anno europeo del patrimonio culturale” e in cui Palermo è stata “Capitale italiana della cultura” - che riguarda l’istituzione e la realizzazione di incubatori di imprese culturali e creative, costituite sotto la forma societaria cooperativa. Siamo molto fieri che il testo della norma proposta e approvata sia stato formulato nella sede regionale di AGCI Sicilia. Innovazione e creatività sono un binomio naturale eccezionale come strumento di crescita e sviluppo.
Che la fruizione dei beni culturali sia uno degli asset simbiotici con il settore del turismo e che quindi le relative politiche di sviluppo vadano considerate congiuntamente, con misure di stretta coerenza, è un elemento imprescindibile per la Sicilia.
Se è indispensabile per la nostra Isola, carente nel settore manifatturiero, creare le condizioni per attrarre nuovi insediamenti produttivi, è anche doveroso riuscire finalmente a valorizzare le enormi potenzialità inespresse e latenti del turismo - conclude Cappadona -. Per questo abbiamo proposto l’istituzione di Zes-T, “zone economiche speciali per il turismo”. La piccola Malta ha da sola una densità turistica 80 volte più grande della Sicilia: solo questo dato giustificherebbe l’immediata istituzione delle Zes Turistiche».
A firmare l’accordo Anpit-Agci che ha concluso i lavori, per l’Anpit il presidente nazionale Federico Iadicicco e la presidente regionale Lidia Dimasi, per Agci Sicilia il presidente Michele Cappadona.
“Tra Anpit e Agci una collaborazione virtuosa, un rapporto sinergico a sostegno delle aziende per dare un contributo concreto al sistema imprese sul territorio siciliano” - ha affermato il presidente nazionale di Anpit Azienda Italia Federico Iadicicco.
«Per Anpit Sicilia è senz’altro motivo di grande orgoglio l’accordo siglato con AGCI Sicilia con il comune obiettivo di attivare quelle sinergie indispensabili per il massimo supporto e il potenziamento dei servizi da rendere alle imprese e aziende del territorio», ha dichiarato la presidente regionale di Anpit Sicilia Lidia Dimasi. «In un momento così delicato per la ripresa del tessuto imprenditoriale siciliano, dopo due anni di pandemia e le criticità legate alla guerra in corso in Ucraina, collaborazioni come questa rappresentano la strada maestra per far sì che nessuno resti indietro e che le opportunità offerte dal Pnrr non vengano vanificate da ostacoli strutturali e burocratici. Anpit e Agci stanno avviando un percorso comune volto a poter fornire format e servizi a supporto delle imprese, attivando azioni propositive nei confronti delle istituzioni locali, incentivando l’innovazione e salvaguardando il prezioso patrimonio di aziende e società radicate nei territori e che devono affrontare le sfide di un mercato sempre più globale. Soltanto facendo rete è possibile guardare con fiducia al futuro e costruire realtà sempre più solide».
«L’intesa stipulata con Anpit - ha commentato con soddisfazione Michele Cappadona, presidente AGCI Sicilia - è un passo importante nel percorso di ampio dialogo, sinergia e coordinamento su sfide comuni e obiettivi operativi concreti, da tempo intrapreso a livello regionale dall’Associazione Generale delle Cooperative Italiane. L’irresolutezza, l’inerzia nel non risolvere i problemi strutturali della Sicilia, l’intollerabile lentezza decisoria, sono le cause conclamate che. se lasciate irrisolte, non potranno consentirci mai di raggiungere nessun obiettivo di sviluppo. Occorre un cambio di passo per non restare più indietro. Il futuro, la crescita e la vita hanno una grande qualità in comune: la velocità. È tempo di correre insieme».