Contestati dal presidente della Regione gravi ritardi nei pagamenti delle fatture, da parte dei diversi rami dell’amministrazione regionale, alle imprese affidatarie di lavori e servizi pubblici. Ritardi che compromettono, in alcuni casi, la stessa sopravvivenza delle imprese.
“Rimuovere ogni ostacolo per completare il riaccertamento dei residui attivi al 31 dicembre 2021, consentendo così lo sblocco definitivo della spesa e la predisposizione da parte della Ragioneria generale, nel più breve tempo possibile, del rendiconto generale 2021”.
Lo scrive il presidente della Regione in una nota inviata ai dirigenti generali dei dipartimenti, segnalando i gravi ritardi nei pagamenti delle fatture, da parte dei diversi rami dell’amministrazione regionale, nei confronti delle imprese affidatarie di lavori e servizi pubblici. Ritardi che a loro volta influiscono sui pagamenti ai dipendenti e ai fornitori, compromettendo, in alcuni casi, la stessa sopravvivenza delle imprese.
“Intollerabile il regime di noncuranza, denunciato ripetutamente da AGCI, con cui la burocrazia regionale gestisce, con estremo ritardo e in spregio a tutte le norme sulla durata dei procedimenti, i pagamenti alle imprese fornitrici”. Lo afferma Michele Cappadona, presidente dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane-AGCI Sicilia. “Noi chiediamo che la regolarità dei pagamenti entro i termini di legge da parte della pubblica amministrazione sia un punto centrale dei programmi delle forze politiche nelle prossime elezioni regionali e nazionali, il 25 di settembre. La crisi energetica dopo quella pandemica non consente più che le imprese vengano messe in ginocchio dall’inadempienza da parte della burocrazia. Occorre una riforma rigorosa che renda impossibile gli attuali ritardi da parte delle amministrazioni regionali e locali. Chi si candida a governare - conclude Cappadona - deve assumersi la responsabilità di fare funzionare correttamente gli apparati burocratici e tutelare il diritto alla sopravvivenza delle imprese fornitrici private”.
I lamentati ritardi, da parte anche delle relative associazioni, risultano essere per la presidenza della Regione conseguenza della mancata definizione, nei tempi previsti dalle circolari e dalla istruzioni impartite, degli adempimenti finalizzati al riaccertamento ordinario dei residui al 31 dicembre scorso, con il conseguente blocco o ritardo, a diversi mesi dalla chiusura dell’esercizio finanziario, di una parte rilevante della spesa avviata negli esercizi precedenti.
La mancata approvazione entro il 30 giugno scorso del rendiconto generale ha determinato l’applicazione delle sanzioni previste dal regolamento di contabilità e, in particolare, l’impossibilità di utilizzare l’avanzo vincolato, con il conseguente blocco anche della spesa.
Nella nota si evidenzia, inoltre, che è stato già avviato il percorso per il necessario accertamento delle responsabilità dirigenziali.