Il protrarsi della crisi energetica ha reso sempre più alto l’allarme di imprese, lavoratori e famiglie, accentuato anche dal doppio rinnovo elettorale che ha rallentato l’adozione di provvedimenti adeguati: in Sicilia si attende ancora l’insediamento dell’Assemblea regionale, convocata per il 10 novembre, e la successiva formazione della Giunta di governo.
«Apprezziamo pienamente i provvedimenti adottati contro il caro-energia dal governo Meloni lo scorso venerdì - dichiara Michele Cappadona, presidente dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane-AGCI Sicilia - che con l’approvazione del Nadef e della relazione da presentare alle Camere ai fini dell’autorizzazione allo scostamento di bilancio, ha individuato 30 miliardi da destinare, fino al 2023, all’emergenza energetica. L’entità della Manovra netta 2023 viene stimata in circa 21 miliardi e sarà destinata interamente al contrasto al caro energia. A queste risorse si aggiungono oltre 9 miliardi derivanti dal cosiddetto extragettito IVA del 2022, cifra che entro la settimana il governo nazionale intende utilizzare per il 2022.»
«La gravità dell’emergenza, il forte disagio sociale, l’angoscia delle imprese, l’allarme dei Comuni - ha continuato Cappadona - impongono un comportamento di grande responsabilità. La nostra centrale cooperativa si è resa subito disponibile auspicando ogni occasione di concertazione tra sigle datoriali e sindacali, per programmare linee d’azione da intavolare insieme, e da attuare attraverso un concreto confronto istituzionale con il quadro politico definitivo, subito dopo la ormai prossima formazione del governo regionale».
Abbiamo trovato molto costruttiva - continua Cappadona - l’iniziativa della Cisl che lo scorso venerdì, nel meeting a Palermo "Ridiamo luce alla Sicilia. Proposte concrete contro il caro energia" insieme ad Anci, Confapi, Feralberghi regionali e i vertici siciliani e nazionali del sindacato, con le parole di Sebastiano Cappuccio, segretario Cisl Sicilia, ha chiesto "al neo-governatore Schifani di costituire un tavolo di crisi che metta in campo una task force capace di fronteggiare l'emergenza a 360 gradi, andando incontro alle esigenze del commercio, del turismo, del manifatturiero, dell'agroalimentare. E del sistema degli enti locali”. Concordiamo con Cappuccio che il modo migliore di affrontare con efficacia l'emergenza sia “l’avvio di un confronto strutturato tra istituzioni e parti sociali per una strategia di medio-lungo termine di politica industriale ed energetica, che concentri gli sforzi nei prossimi mesi sugli investimenti, a partire da quelli del Pnrr“. Valutiamo positivamente affrontare l'evidente problema legato alle risorse e al bilancio della Regione attraverso una ricognizione complessiva dei programmi regionali finanziati dalla UE, con l'obiettivo di recuperare le disponibilità necessarie per costituire un fondo destinato al contrasto della povertà energetica. Appoggiamo l’iniziativa di un coordinamento che si sviluppi trasversalmente agli assessorati e faccia leva sulla partecipazione di sindacati, imprese ed enti locali. A Palazzo d'Orleans va chiesto di sollecitare il governo nazionale ad aprire moratorie com'è stato fatto negli anni del Covid, ma in modo mirato».
In coerenza, pur condividendo la piattaforma delle istanze presentate in occasione della manifestazione ieri a Palermo di associazioni datoriali e sindacati dei lavoratori, AGCI ha scelto di non partecipare, trovandola intempestiva, essendo il sistema Sicilia in attesa degli eventi che matureranno in settimana: le misure già ampiamente anticipate che saranno adottate dal governo Meloni con il cosiddetto “decreto aiuti-quater” e l’insediamento dell’Assemblea Regionale Siciliana, che precede la formazione della Giunta Schifani. Il confronto potrà realisticamente avvenire solo dopo.
Apprezziamo infine le dichiarazioni del presidente Renato Schifani, che in ragione del grave malessere delle imprese siciliane si è impegnato pubblicamente ieri per una moratoria dei mutui contratti con la banca regionale Irfis». Il presidente della Sicilia ha annunciato di stare studiando le "modalità di utilizzo di alcuni fondi su due fronti: il primo, un rimborso sugli aumenti percentuali delle tariffe energetiche e il secondo, l'incentivo al ricorso a impianti di nuova generazione che possano garantire risparmi grazie a sistemi più moderni e innovativi”.
“Sulla lunga durata - ha spiegato il presidente della Regione - vogliamo puntare su una maggiore autonomia energetica: una volta insediato il governo, elaboreremo insieme delle iniziative che possano permettere di usare al meglio le risorse della nostra Isola. Mi batterò anche per avere un ritorno economico da ciò che viene estratto per ottenere delle risorse finanziare da mettere a disposizione della Sicilia”.
«L’impegno del presidente Schifani è in coerenza con un punto rilevante, che va sottolineato, cioè che la transizione energetica durerà ancora 10-15 anni, durante i quali non potremo rinunciare al gas», precisa Cappadona. «Oltre a riprendere ad utilizzare le fonti di gas italiano, occorre investire sulle rinnovabili facilitando le procedure autorizzative, a maggior ragione in Sicilia che non solo simbolicamente ha l'acqua per l'idrogeno, il vento per l'eolico, il sole per il fotovoltaico. Si deve puntare sulle rinnovabili investendo su tecnologie e soluzioni innovative, come le hydrogen valley. Aspettiamo quindi le misure che il governo nazionale varerà tra pochi giorni - e che il presidente Schifani, di cui conosciamo l’esperienza e nei cui programmi di crescita abbiamo fiducia, formi il suo governo - per aprire un confronto concreto su adeguatezza, efficacia e impatto delle politiche da attuare contro gli effetti, divenuti insostenibili, del protrarsi della crisi energetica e post-covid sul nostro territorio siciliano».